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[fanfiction] Il mio peggior nemico sono io

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2021 23:28
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Post: 5.641
Giudice*****
19/03/2021 21:36
 
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6° posto pari merito
Lady.Palma con: In polisucco veritas
grammatica: 4.90/5

Non so devo = se devo
Come sai valuto anche le note e ti è sfuggito un “se”- o una virgola? – ma c’è qualcosina che manca alla frase…
stile: 10/10
La scelta del lessico è notevole, sei stata in grado di selezionare termini mai banali e al contempo mai eccessivamente ricercati, in modo da non appesantire la storia rendendola profondamente diversa dal mondo di Harry Potter. Certo, arricchire il linguaggio non è mai “brutto”, però restare almeno vicino al canone per me resta preferibile. C’è un bellissimo ritmo da ballata nelle frasi – due per ogni personaggio – che replicano i concetti, separate dalla lineetta. Infatti questo crea un mini-effetto specchio in sé, come “guardare la vita – con l’occhio magico”; indovinatissima per il contest. Nella relativa semplicità del testo le voci di Barty e Alastor restano ben divise, con le espressioni più raffinate di Barty come il depotenziato, un termine molto inconsueto e dal sapore un po’ antico come è appropriato in una storia che si svolge in un castello… Anche la considerazione di Moody col corpo rubato “a ciocche” è particolare. Prima sono rimasta dubbiosa, perché ovviamente tutto il corpo non è fatto di capelli, quindi letteralmente non era esatto, ma poi mi è arrivato bene il significato. È l’effetto poetico giusto che passa per una drabble quando composta in modo poetico, quindi l’hai scelto perché più forte che dire a pezzi, o a brandelli che sembrerebbe una vera violenza fisica. Essendo da traslare, a ciocche da l’idea si qualcosa a cui ci sia aggrappa per strapparlo via, qualcosa a sua volta fatto di tanti capelli singoli, quindi microscopiche parti sottratte via via. Hai rischiato, e questo mi piace (quando riesce!) Le parti in corsivo sono perfette, mettono in evidenza dei concetti fondamentali: io e me – essenziali in uno scambio di identità – e il dubbio principale espresso dai due protagonisti. Questo suona molto bene e ribadisce l’IC. Infatti Barty pensa a sé in modo egoista, mentre Alastor, per quanto persona piuttosto asociale, si chiede qualcosa che riguarda anche gli altri. Stessa adesione nella scelta del lessico – che è vario e coinvolgente – ai caratteri per la visione rispettiva del volto che ride. Fisicamente è lo stesso, ma Barty ci vede un ringhio, come se virasse tutto al maligno, mentre Alastor vede una risata, eppure potrebbe essere lui a percepirlo come mostruoso, perché è sbagliato. Il testo ha un’ottima sintassi e anche le ripetizioni sono tutte ovviamente volute, altro rischio che hai corso, ed è stato forte, perché in una storia così corta devono essere usate in modo perfetto.
IC (di ambedue i personaggi): 10/10
Perfetti ambedue, Alastor e Barty Jr si fronteggiano con odio e disprezzo. Il loro “peggior nemico sono io” non è proprio intimista, ed è giustissimo per il loro IC, perché caratterialmente non hanno nulla in comune, tanto che non si potrebbero neppure negativamente chiamare con esattezza il bianco e il nero uno dell’altro. Possiedono però delle attitudini, delle peculiarità che derivano da personalità inconciliabili ma che si sono trovate in circostanze simili. Sono due solitari, tanto che la cosa che ha permesso in buona parte l’inganno è quante poche persone li conoscano bene, come nessuno sia loro tanto vicino da scoprire questa truffa. Nessuno toglie a Barty la bravura nella recitazione, ma se fosse esistita/o un’amante, un’amicizia molto vicina, un parente di uno dei due che si tiene in contatto, il gioco non avrebbe retto un intero anno scolastico. Anche il linguaggio è ben differenziato: Alastor è molto più ruvido nella scelta delle parole – è anche più arrabbiato! – Barty è subdolo, più che rispondere con un insulto cerca di instillare nel prigioniero il timore di non contare abbastanza perché qualcuno lo cerchi, vuole farlo disperare. C’è chi dubita, ma è un mangiamorte di primo livello, per me. Inoltre, con consumata “scaltrezza da concorsista” hai scelto dei personaggi che – per quanto ovviamente l’aspetto fisico da solo non sarebbe bastato – sono uno lo specchio dell’altro che di più non si può. È più che il già visto gemello cattivo, per esempio. Uno si è davvero trasformato nell’altro. Ripeto, questa è la superficie, però è davvero d’effetto. In fondo, siamo quello che gli altri pensano di noi? Vedere il proprio viso su qualcun altro è tanto di impatto da farci sentire davvero quella persona? C’è un sottile dubbio che l’IC di questi personaggi insinua nel lettore, tanto che alla fine si resta positivamente confusi. La linea che li divide in buoni e cattivi si è assottigliata, in questo guardare nel baratro finché esso diventa te. Ottimo lavoro e scelta!
Resa dell’effetto “a specchio”: 5.90/10
Come ripetuto ai nove tuoi colleghi, l’effetto a specchio richiesto nel bando era differente dalle due storie messe “in verticale con i due pov, ma è successo alla maggioranza, per cui pazienza, è andata così! ^^ Se le due drabble fossero state girate nel verso giusto, la riuscita sarebbe stata ottima. Tutto è duplicato, a partire dalla prima affermazione che ci introduce nella narrazione: il carcerato ora è carceriere, e poi quella che è per me la frase più importante, che è enfatizzata dal corsivo, e davvero uguale: sono io che sono davvero così… Nelle due brevi frasi successive non c’è proprio lo stesso pensiero preciso, però almeno c’è una tecnica impeccabile: domanda retorica /trattino/ sua risposta, questo due volte per ciascuna. Seguono le frasi dirette, queste di nuovo proprio a specchio, perché le stanno rivolgendo uno all’altro dicendo la stessa cosa. In ultimo c’è una considerazione: come quello scambio fisico sia gioia per Barty e tortura per Alastor. La chiosa, poi: sono diventato io – è diventato me, era da antologia di questo tipo di componimento. Anche la parte che, come già detto, è maggiormente diversa tutto sommato parla di specifiche parti del corpo, per quanto non le stesse. Ma d’altra parte la vera gamba e l’occhio (ambedue) di Barty non hanno nulla che non va, quindi non vedo come avresti potuto fare diversamente. Il senso c’è tutto, e lo specchio di un personaggio trasformato nell’altro era necessariamente ideale, mi dispiace quindi molto di questo inghippo. titolo: 2.70/3
Un titolo adeguatissimo, davvero potteriano, tanto da poter sembrare quello di un capitolo dei romanzi. Ce ne sono infatti alcuni che contengono giochi di parole (sono impazzita con The beetle at bay) quindi suona giusto, familiare. Quello che non mi ha convinta totalmente è la simpatia della tua frase; è divertente, quasi troppo riuscita in questo senso, perché suggerisce tantissimo un genere commedia, fa pensare alla classica storia dove i personaggi fanno una scommessa, o succede un pasticcio… invece qui siamo in un dramma psicologico immenso. Mettendo da parte la sensazione, in realtà è ottimo. Racconta subito di cosa si parlerà, e non potrebbe esserci un momento canonico in cui la pozione è stata così importante, perché senza questa sostituzione il ritorno di Voldemort forse non ci sarebbe stato. Molto evocativo e originale!
gradimento generale: 2/2
Bellissima drabble, bellissima scelta della coppia che può pienamente guardare l’altro come uno specchio. Insomma, Alastor nel pozzo non era trasformato in Barty, però non è che potessi cambiare così tanto il canone, in questo specifico contest! I personaggi sono descritti perfettamente, e ci sia arrabbia con loro, e si condividono tutti questi sentimenti molto negativi, quindi forti. Li hai gestiti con cura meticolosa e nel contempo con evidente facilità. Leggerei volentieri altro su questa coppia, e non ci avevo pensato finora.
totale: 35.50/40


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