La bottiglia verde [Originali]

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Valerie90
00giovedì 18 agosto 2011 23:13
Riating: Verde
Titolo: La bottiglia verde
Genere: Introspettivo
Fandom: Originali
Raiting: Verde
Avvertimenti: One-Shot.
Autore: Valerie90
NdA: //
Introduzione:
"Un'elegante scrittura ricamava il foglio.
In alcune parti l'umidità aveva fatto sbiadire l'inchiostro, ma il testo risultava egualmente leggibile.
Recitava più o meno così..."





La bottiglia verde


Ho sempre amato il mare.
L’inverno gli dona un’aria malinconica, ma l’estate…
L’estate gli dona vita nuova.
Mi piace camminare lungo la riva, quando il sole tramonta.
La bianca schiuma delle onde che si infrangono sulla sabbia mi solletica i piedi.
Il cielo e il mare si tingono di rosso.
Ricordo ancora quando da piccolina, passeggiando con mio padre lungo il molo, fissando il tramonto gli domandai curiosa
-Papà, perché se il sole è di fuoco, quando entra nell’acqua non si spegne?-
Lui rise divertito, mettendomi una mano sulla testa e scompigliandomi i capelli.
Oggi invece, siedo sulla riva e guardo sognante l’orizzonte.
Fu così che, qualche giorno fa, avvenne qualcosa di curioso.
Me ne stavo seduta sulla sabbia umida, con i piedi immersi nell’acqua, quando qualcosa urtò la mia caviglia.
Era una verde bottiglia di vetro. Al suo interno sembrava contenere un sottile foglio di carta arrotolato e legato con uno spago.
Alzai un sopracciglio incredula.
Presi la bottiglia tra le mani, ridendo tra me e me.
Aveva addirittura il tappo di sughero!
Tolsi il tappo dal vetro e feci scivolare fuori un foglio leggermente ingiallito.
Sciolsi il nodo dello spago e srotolai il pezzo di carta.
Un’elegante scrittura ricamava tutto il foglio.
In alcune parti l’umidità aveva fatto sbiadire l’inchiostro, ma il testo risultava egualmente leggibile.
Recitava più o meno così:


Caro fratello lontano,
ti starai sicuramente chiedendo come mai io, che non ti conosco, ti chiamo fratello e soprattutto, come mai stia scrivendo questa lettera.
Beh…ti chiamo fratello perché dopotutto siamo figli dello stesso mondo.
Pensaci, calpestiamo la stessa terra, siamo bagnati dallo stesso mare e coperti dallo stesso cielo, scaldati dallo stesso sole, illuminati dalla stessa luna e carezzati dallo stesso vento…
Qualche giorno fa, me ne stavo seduto sulla spiaggia a guardare l’orizzonte, forse proprio come te ora, e ti ho pensato.
Così ho deciso di scriverti.
Scrivo oggi per dirti che, con tutti i problemi che la ostacolano, la vita è bella.
Bada bene! Non ho detto facile, ho detto bella.
Ci saranno momenti difficili, terribili, in cui crederai di non potercela fare.
Ti sbaglierai!
Mille volte cadrai e altrettante volte ti rialzerai, più forte di prima. Con qualche ammazzatura forse, ma comunque più forte.
Abbi il coraggio di vivere la vita per quello che è, non per quello che vorresti che fosse.
Le illusioni non portano da nessuna parte.
Ci saranno persone che ti deluderanno e ti tradiranno, ma ci sarà anche chi ti aiuterà e ti amerà.
Ricordati che non siamo fatti per essere soli.
Qualsiasi difficoltà, qualsiasi dolore, se affrontato insieme a qualcun altro può risultare meno complicato da superare.
Non aver paura d’amare. Al contrario, ama con tutto te stesso.
Oggi insegnano a dare, solo ed esclusivamente, nel caso in cui puoi ricevere qualcosa in cambio.
Sbagliato.
Stanno cercando di sottomettere alle leggi dell’economia anche l’amore.
L’amore è tale proprio perché gratuito. Altrimenti non ti stanno parlando d’amore, ma di opportunismo.
Apri gli occhi e non farti ingannare, senti con le orecchie, ma ascolta con il cuore e, soprattutto, ragiona con la tua testa.
Non permettere a nessuno di precluderti la possibilità di pensare da uomo libero.
Difendi la libertà tua e di chi ti sta intorno.
Si può amare a pieno la vita solo se si è liberi.
La schiavitù non è per nessuno.
Perdona.
Ti offenderanno e ti feriranno, ma tu perdonali.
Fagli capire dov’è che sbagliano, ma non portargli rancore.
L’odio non riporterà le cose come prima, anzi, ti trascinerà in una spirale di vendetta da cui non uscirai mai sazio.
Fidati di quello che dico perché…
Io ho vissuto molto tempo nell’illusione che la vita fosse come la desideravo io, ma alla fine ho dovuto fare i conti con la realtà.
Io ho provato a vivere la mia vita da solo, perché non volevo avere legami con nessuno, non volevo responsabilità.
Idiota.
I problemi si moltiplicavano, dei piccoli sassi sembravano macigni, dal cui peso venivo schiacciato.
Fino a che qualcuno non mi ha teso la mano e ha diviso con me il peso di quei massi.
Ho poi pensato, egoisticamente, che tanto davo alla gente e tanto la gente doveva ridarmi indietro.
Era tutto un misero tornaconto personale.
Mi sono fatto abbindolare.
Pensavo puntualmente con la testa degli altri. Seguivo il gregge.
Era come se avessi fatto di me una sorta di marionetta e la società fosse il grande burattinaio.
A fatica ho riconquistato la mia libertà.
Infine ho odiato.
Oh si che ho odiato. Il rancore ha bruciato ogni singolo pezzetto di me.
Da lì in poi la mia anima è sempre stata turbata.
La vendetta era diventata un’ossessione a cui non riuscivo a porre fine.
Non ho perdonato.
E quando avrei voluto perdonare, era ormai troppo tardi.
Così, oggi vivo col rimpianto di aver sprecato del tempo prezioso ad essere arrabbiato.
Com’è che si dice? La vita è troppo breve per passarla arrabbiati? Caspita se è vero!
Quindi, caro amico lontano, non fare i miei stessi errori.
Sii migliore.
Ti ringrazio per aver prestato attenzione a queste mie parole e spero, con tutto il mio cuore, che possano un domani esserti d’aiuto.
Un fortissimo abbraccio.
Tuo fratello, Luca.

Luglio 1980.





Dal giorno in cui l’ho trovata, ho custodito gelosamente quella bottiglia nella credenza della mia libreria.
Credo però che sia arrivato il momento di affidare nuovamente questo messaggio al mare.
Credo sia anche quello che vorrebbe Luca.
Decido così di prendere la vecchia bottiglia, dal vetro ormai opaco e di infilarla nella mia tracolla.
Monto in sella alla bici e correndo arrivo fino alla spiaggia.
Mi arrampico sugli scogli e cerco di arrivare il più lontano possibile.
Alla fine tiro fuori la bottiglia dalla borsa, ma c’è ancora una cosa che vorrei fare, prima di ridarla al mare.
Frugo ancora nella borsa e ne tiro fuori una biro blu.
Prendo il foglio da dentro la bottiglia e, con la punta della penna, ne scorro la superficie fino alla firma dell’uomo che l’ha scritta.
Poco sotto aggiungo:
tua sorella, Giorgia. Luglio 2011.
Rimetto il foglio al suo posto.
Guardo quella preziosa bottiglia per l’ultima volta e, racimolando tutta la forza di cui sono capace, la scaglio il più lontano possibile.
La vedo allontanarsi piano, piano, per metà immersa nell’acqua, trascinata dalla corrente.
La saluto con la mano e con la consapevolezza che le parole di Luca saranno di grande aiuto a qualcun altro, un giorno o l’altro.
Grazie Luca.
La N o i a Incombe
00giovedì 18 agosto 2011 23:36
Bellissima, davvero^^.
E' una bella idea scrivere una storia basata su un messaggio in una bottiglia... tra chi scrive e chi legge, più o meno tutti vorrebbero trovare un messaggio del genere... e poi la lettera di Luca è davvero molto toccante^^. Giorgia è una ragazza fortunata ^^.
Complimenti^^.
Valerie90
00venerdì 19 agosto 2011 00:07
Re:
La N o i a Incombe, 18/08/2011 23.36:

Bellissima, davvero^^.
E' una bella idea scrivere una storia basata su un messaggio in una bottiglia... tra chi scrive e chi legge, più o meno tutti vorrebbero trovare un messaggio del genere... e poi la lettera di Luca è davvero molto toccante^^. Giorgia è una ragazza fortunata ^^.
Complimenti^^.




^___^ Grazie davvero! Sono contenta ti sia piaciuta! [SM=g27998]
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