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Post Scriptum News

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05-09-2011 18:37
Aggiornamenti tra lo Staff e modifiche:
Perdonate l'assenza, ho avuto dei problemi di varia natura. Tornerò ad occuparmi del forum prima possibile. Fino a quel momento La N o i a Incombe si occuperà dei contest da me indetti.
Per quanto riguarda i cambiamenti da ADESSO:Rivolgetevi a La N o i a Incombe come se fosse l'amministratore benchè rivesta attualmente il ruolo di Vice Admin.
Diamo il benvenuto tra i moderatori a Somochu che mi darà una mano in assenza di Epicurus (ma sicuramente rimarrà tra lo staff anche quando Epi si farà risentire u.u non la lascio scappare).
E, finalmente, ho cambiato la tagboard xD... e mi sono fatta abbastanza il culo a trovarne una bella, personalizzabile e che non aprisse milioni di pagine di pubblicità *^*
E' stata cambiata anche la tabella sopra la tagboard, ma è ancora in aggiornamento. Direi che è tutto.

Epicurus666 e La N o i a Incombe.

01-09-2011 14:36
Il Voto per i Fandom a sé stanti è ufficialmente CHIUSO.
Sono stati scelti i fandom che hanno ricevuto più di un voto, ovvero: Death Note, FullMetal Alchemist e Naruto per la sezione "Anime e Manga" ed Harry Potter per la sezione "Libri".
Grazie mille a chi ha votato.

La N o i a Incombe.
24-08-2011 23:34
NOVITA’: Master of Contest!

E’ da oggi pomeriggio che gira per il Forum la scritta “Master of Contest”, ma cos’è? Semplice! Una sfida che vi darà visibilità qui nella Homepage.
Se volete saperne di più, visitate Questo Topic.

La N o i a Incombe.
24-08-2011 16:13
IMPORTANTE: Il voto per i Fandom a sé stanti si chiuderà il 31-08-2011
Se non avete ancora votato, affrettatevi a farlo in questo topic.

La N o i a Incombe.
21-08-2011 16:58
Fringuelli, siete tutti pregati di rispondere a questo topic.
Ovviamente non è obbligatorio, ma dato che fate parte della comunità e vi viene chiesto il vostro parere... be', perché non farlo? ^^
Su, tutti a rispondere u.u

La N o i a Incombe.
20-08-2011 18:30
Siete TUTTI pregati di rispondere al seguente annuncio che trovate Qui

Epicurus666
16-08-2011 17:55
Sono stati postati il Regolamento Interno , la Guida alla Pubblicazione e il Regolamento Spam
Vi preghiamo di prenderne visione.

Epicurus666 e La N o i a Incombe.

16-08-2011 13:55
Terminato il cambio grafica, potete esprimere il vostro parere al riguardo in Questo sondaggio.
Grazie per l'attenzione e la collaborazione.

La N o i a Incombe.
•{All and Nothing
-Primi Classificati -Disclaimer -Terzi classificati
tab 1 Post scriptum è stato ufficialmente aperto il 09/08/11 da Epicurus666
con il supporto di La N o i a Incombe nella grafica.
Licenza Creative Commons
Post Scriptum è coperto dalla licenza Creative Commons è quindi
severamente vietato plagiare i racconti qui postati.
Copiate qualcosa e vi trascineremo in trubunale.
tab 3
-Secondi Classificati -Premi speciali
tab 4 tab 5
-Contest Attivi -Ultimi risultati -Master of Contest -Contest in Chiusura
Flash&Quotes Contest[18-09-11]

Obscuritas Drabble[18-09-11]

Alice nel Paese delle Meraviglie [18-09-11]

Non Sense[18-09-11]

Schizzare” dal ridere[18-09-11]

A Tutto Gas[24-09-11]

Lega Anti-Near [31-10-11]

I Diari della Famiglia Dracula[31-10-11]

SE lo dice lui…[25-12-11]
Tab 8 Tab 9 Drabble Mania Contest[15-09-11]

Drabble Mania Contest 2.0[15-09-11]

Sangue e strategia[15-09-11]

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Un cuore vuoto da colmare d’amore in una chevy impala del 67

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2011 12:39
OFFLINE
Post: 4
Post: 3
22/09/2011 12:39
 
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Scritta per il contest A tutto gas
Autore: liebeliebe
Titolo: Un cuore vuoto da colmare d’amore, in una chevy impala del 67
Fandom:Supernatural
Rating:Rosso
Genere:Erotico
Avvertimenti:Slash
Riassunto/Introduzione: Dean si sente vuoto e tradito da Sammy, Castiel è convinto che suo padre li abbia abbandonati… mentre il primo vuole bere per dimenticare, il secondo ha… altri piani!
Note: Ecco il vero motivo per il quale Dean dice di sì a Michele!



Un cuore vuoto da colmare d’amore in una chevy impala del 67

Il clacson dell’impala suonò incessantemente per tutto il minuto successivo.
Che diamine! Dean ha davvero fretta!
Sam aprì la porta del motel dove fino a qualche istante prima avevano alloggiato e si sporse per fare cenno al fratello di smettere di fare tutto quel chiasso.
-Sam! E muoviti! Non voglio passare tutto il giorno qui!
Il ragazzo si mise la borsa a tracolla e prima di uscire e richiudersi la porta alle spalle, diede una rapida occhiata all’interno della camera.
Tutto in ordine, non sembrava che la notte prima ci fossero morte due persone lì… né che fossero resuscitate.
Poi guardò in basso, accanto allo stipite della porta, dentro il piccolo cestino dei rifiuti, e prese qualcosa che evidentemente non avrebbe dovuto essere buttato.
Uscì e raggiunse Dean che gli rivolse un insulto inarticolato che suonò più come un grugnito e partì sgommando.
Quello fu l’ultima parola o l’ultimo verso che il maggiore dei Winchester emise per più di un ora, mentre sfrecciavano a tutta velocità via da quel posto e via dai ricordi della giornata precedente.
Si erano fermati solamente a fare rifornimento di birre, per Dean, la sua personale scorta di anestetico come amava definirla lui, che lo avrebbe aiutato a non pensare.
E a nulla erano valsi i discorsi che Sam cercava di intavolare riguardo a tutta quella storia del paradiso personale, che suo fratello non aveva ancora digerito. Né su Castiel e la delusione che aveva ricevuto anche lui da suo Padre.
E ora quello scemo di suo fratello avrebbe passato tutta la notte a bere per non pensare all’apocalisse, alla storia dei tramiti i Michele e Lucifero, al fatto che Dio non solo aveva abbandonato loro e tutto il genere umano, ma anche l’unico figlio che lo aveva cercato senza sosta fino ad ora non arrendendosi mai, e al paradiso!
Sam non approvava ma doveva essere sincero, suo fratello era fatto così e niente e nessuno era in grado di farlo ragionare se si metteva in testa qualcosa.
Perciò appena arrivati al motel, decise di prendere due camere separate, anche in vista del fatto che Dean continuava imperterrito a tenergli il broncio. Era addirittura rimasto in auto per tutto il tempo in cui Sam aveva scaricato le loro borse. A questo punto, non si sarebbe stupito se avesse deciso di andarsene al bar che avevano incrociato a due miglia da lì, iniziando a darci sotto con l’alcol.
Il rumore dell’impala che partiva a tutto gas, gli diede la conferma che suo fratello aveva deciso di sfasciarsi per bene quella sera. Scostò la tendina, ma vide solo una nube in lontananza.
Speriamo non si cacci nei guai, anche perché neanche Castiel può aiutarlo in questo momento! Probabilmente starà più fuori di lui!

I pensieri di Dean Winchester, mentre guidava senza sosta, erano andati all’ennesimo tradimento di Sam.
Non riusciva ancora a crederci! Non gli era bastato farlo cacciare solo con suo padre per tutti quegli anni, infischiandosene della famiglia, o preferire una puttana demoniaca a lui, no! Adesso si sceglieva anche un paradiso dove né lui né suo padre erano contemplati!
Quello stronzo preferiva passare i momenti più importanti insieme a gente che nemmeno conosceva, dopo tutta la fatica che aveva fatto lui per crescerlo, e fargli avere tutto quello che desiderava!
-Sai che ti dico? Hai proprio ragione Sammy! Il cordone ombelicale avrei dovuto staccarlo anni fa..!
Sbatté violentemente la mano sul volante prima di fermarsi ad un bar. Lo aveva visto mentre stava guidando, ed aveva pensato che bere, non gli avrebbe fatto che bene date le circostanze, e che forse avrebbe anche potuto divertirsi con qualche cameriera compiacente.
Spense lo stereo che fino a poco prima aveva tenuto a tutto volume, ma non fece in tempo ad aprire la portiera che il telefono trillò:
Il display segnava Castiel.
-Hello Dolly! – lo apostrofò ridacchiando. Un angelo che usava il cellulare era da non credere, ma non avrebbe potuto trovarlo senza quell’oggetto, da quando aveva disegnato il sigillo sulle costole sue e di Sam. Castiel era incredibile, li aveva aiutati in qualsiasi modo a mettersi in contatto con Dio per scongiurare l’apocalisse, fino al rendersi conto che a Dio stesso non importava nulla se il suo amato popolo friggeva come le patatine nell’olio. Od ora, alla luce dei fatti, vedeva Cass molto simile a sé stesso, e questa cosa gli dispiaceva.
-Dean… dove sei?
La sua voce abitualmente bassa, al telefono sembrava stanca.
-Oh beh sono in una specie di bar a due miglia dal motel PineWood, quello che si…
Un lieve spostamento d’aria nella macchina gli fece capire che il suo Angelo era arrivato.
-Come diavolo hai fatto a trovarmi? Non sono riuscito nemmeno a darti le indicazioni…
-Samuel. Ho chiamato lui prima, tu non rispondevi.
Controllò il cellulare, era vero, aveva 7 chiamate non risposte. Cazzo quello stereo era incredibile, aveva un volume potentissimo!
-Cosa ti porta nei meandri della perdizione?
Castiel fissò l’insegna luminosa del locale che capeggiava davanti la macchina e sospirò. Era uno strip bar quello. Era logico che Dean si trovasse lì.
Il cacciatore si avvide che l’angelo non sembrava neanche imbarazzato come la prima volta che l’aveva portato in un posto simile, anzi, piuttosto sembrava stanco di…vivere. E se fosse stato un umano la cosa sarebbe stata naturale: tutti dopo una delusione ci buttiamo a capofitto in qualcosa che ci può aiutare a non pensare, sia essa il lavoro, l’alcol o il sesso.
Ma la questione qui era anche più pesante: Castiel era un Angelo del Signore, che si era reso conto di non avere più alcuno scopo nella sua vita immortale. Non avrebbero fermato l’apocalisse, lo sapeva adesso, e non sarebbe potuto tornare dalla sua famiglia. Non ce l’aveva più, ora che i suoi fratelli si facevano la guerra tra di loro e che anche suo padre lo aveva abbandonato.
Gli mise una mano sulla spalla:
-Benvenuto nel Club amico!
-Quale Club? Questo qui?
Indicò il locale, e Dean scoppiò a ridere. Suo malgrado Cass era l’unico che davvero gli aveva sempre detto chiaro e tondo quello che pensava, che gli sbatteva in faccia le sue pecche ma anche i suoi pregi, ed era anche l’unico che poteva farlo ridere e incazzare nello stesso tempo, ma che nonostante tutto lo ascoltava. Sempre!
Se fosse stato una donna, se ne sarebbe anche potuto innamorare…
Cosa cazzo sto pensando!
Per fortuna Castiel non sembrava avergli letto il pensiero, visto che purtroppo riusciva spesso a capire quali emozioni lui stesse provando. Così gli sorrise complice:
-Conosco solo due modi per non pensare a tutta questa merda: la fine del mondo, il paradiso… uno è l’alcol. Ma visto che tu sembri esserne immune... –si allungò all’indietro e prese una confezione da sei birre, proprio sotto il sedile del passeggero - queste me le scolerò io. –ne aprì una - l’altro invece… -indicò di nuovo il locale.
-Non poi così immune, esiste un liquore particolare, mi pare lo chiamiate assenzio, capace in alte dosi di… far girare la testa anche ad un angelo- estrasse dalla tasca del trench una bottiglia squadrata.
-Assenzio? - fischiò - Quello è tosto amico, davvero tosto! –si ricordò in un attimo della prima sbronza d’assenzio che aveva avuto, bevendone solo due bicchierini, e del Cass del futuro, quello che usava quel particolare liquore come fosse colluttorio! Forse, bere una volta ogni tanto, non lo avrebbe portato a diventare quel Castiel, e infondo, dopo quello che gli aveva detto Carestia, adesso aveva altre emozioni che albergavano nel suo cuore… ma le aveva davvero le emozioni il suo cuore? Poteva davvero ancora essere felice o triste per qualcosa lui che dentro era… morto?!
Castiel dal conto suo aveva uno sguardo vacuo, come se non gli interessasse più nulla e Dean non poteva pensare fosse davvero così. Lo vedeva fin troppo simile a lui… Non voleva che il suo amico, finisse vuoto ed arido come lui, quindi si stampò un sorriso idiota sul volto, decidendo di far divertire e svagare, almeno il suo angelo custode quella sera.
Nel profondo, lui sapeva che Castiel era una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere se solo qualcuno l’avesse innescata, e lì c’erano quante più micce… ehm donne, potesse volere per innescarlo.
-Certo che se dovesse finire come la volta scorsa… - diede una sorsata del liquido chiaro - ci saremo sempre fatti due risate!
-Dean… - l’angelo si voltò finalmente a guardarlo - perdonami. Tutto questo…è solo colpa mia…
-Perdonarti? - il cacciatore lo guardò allibito mentre imitandolo stappava quella strana bottiglietta e ne beveva un sorso - e di che cosa?
-Hai cercato in ogni modo di farmi capire che mio padre – pronunciò il suo nome ringhiando – non ci avrebbe aiutati, ed io ho sempre fatto… com’è che dite voi? Orecchie da venditore…
-Orecchie da mercante Cass - rise suo malgrado.
-… credendo tu fossi semplicemente troppo stupido per capire cosa volesse dire amare qualcuno più di se stessi.- sembrò riflettere su qualcosa di indefinito, poi tornò a guardarlo.
-Beh…devo ammettere che non mi fa certo piacere sentirmi chiamare stupido – soprattutto da un tizio in trench che passa le sue giornate a… ad imitare Charles Ingles! - …ma anche che… è vero, molto spesso lo sono stato. – gli mise una mano sul braccio per dargli conforto. Anche se non amava molto il contatto fisico fraterno, voleva far capire a Castiel che lo comprendeva - Il fatto è che io ho sempre vissuto con un padre poco presente, quindi capisco cosa vuol dire perdere la fiducia in chi si ama. – si aprì un’altra lattina e ne bevve un lungo sorso. Adesso anche in Sammy l’aveva persa - Per di più sei un angelo, e credo che sia anche peggio per te, visto che voi amate vostro padre più di ogni altra cosa al mondo.
-E’ questo il problema. Vedi Dean, mio padre non ci ha aiutati perché non lo amo abbastanza. - si portò la bottiglietta alle labbra, e Dean non poté fare a meno di notare che erano davvero piene e rosa. Distolse lo sguardo infastidito da se stesso, per aver fatto quel pensiero.
Si chiese però anche cosa intendesse dire con quella frase Cass, mentre si scolava la seconda lattina e ne apriva un’altra. Non esisteva un problema che una nottata di sesso non avrebbe aiutato a dimenticare, almeno in parte. Per quanto riguardava lui, si stava curando le sue di ferite con la birra: nel locale poi sarebbe passato agli alcolici pesanti.
Intanto lo guardò di sottecchi, si era letteralmente attaccato alla bottiglietta finendone il contenuto. Non credeva fosse davvero assenzio, era vero che riusciva a resistere parecchio all’alcol, ma cazzo una bottiglietta di quelle dimensioni di assenzio puro… lo avrebbe dovuto far svenire da un pezzo! E lui nemmeno blaterava a vanvera!
-Castiel, non dire stronzate, tuo padre è un altro di quei genitori che pensa solo a se stesso. Comunque i tuoi problemi sono finiti! Questa volta non ti darò tregua fino a quando non perderai la tua angelica verginità caro il mio… ”Quarant’anni vergine!“- finì la birra, si sentiva meglio, più rilassato e bendisposto ad una fantastica notte di sesso selvaggio- E poi sei un angelo, chi altri potresti amare più del tuo Dio?
-Te. –rispose semplicemente Castiel assumendo un’espressione colpevole tradita dai begli occhi blu che ora apparivano lucidi.
Dean sputò il liquido in avanti colpendo in pieno il volante.
Che cazzo aveva detto? Aveva capito male! Non poteva essere!
Lo guardò allibito e si accorse del suo strano tergiversare. Castiel non si imbarazzava mai, era troppo ingenuo per farlo, ma quando veniva colpito su qualcosa di personale ed importante per lui, assumeva quell’espressione che sembrava dire Perché mi guardi? Cos’ho fatto di male, non dovevo dirlo?
-Cass…ma tu…veramente tu…
Forse era la birra in corpo ma gli venne da ridere. E rise anche di gusto!
Un angelo imbranato, vergine e goloso di hamburgers gli aveva appena dichiarato che, secondo lui, suo padre li aveva abbandonati perché uno dei suoi prediletti figli non lo amava quanto un essere umano: lui!
Allora l’alcol faceva effetto anche su di lui se gli faceva dire quelle stronzate!
Non riusciva a smettere di ridere, si coprì gli occhi che iniziarono a lacrimare, con una mano, spostando ogni tanto il volto verso di lui per guardarlo, e ridendo ancora di più ogni volta che incrociava il suo sguardo interrogativo.
-C…Cass… i…io… no…n… smett…er…e…
-Non mi sembra una cosa su cui scherzare Dean. - farfugliò lievemente l’angelo infastidito.
-N…no scu…scusa… è che tu… - ridendo tra una parola e l’altra, Dean cercò di far capire a Castiel il motivo di tanta ilarità. Tutto quello sembrava una sciocchezza a lui stesso, e cercò comunque di spiegargli, che gli era presa a ridere, nulla di più. Non voleva certo offendere Bree Van De Camp! Tanto più, gli disse che aveva bevuto e non sapeva quello che diceva.
Quelle parole per Castiel furono la goccia che fece traboccare il vaso, colmo di ira, frustrazione e…sessualità repressa, che fino ad ora non era riuscito a tirare fuori.
Uno schiocco secco fece schiantare il sedile del guidatore indietro, così velocemente da mandare quasi Dean a gambe all’aria facendogli sbattere il capo sul poggiatesta.
-Ma che… - l’ilarità era scemata di colpo, alla stessa velocità in cui era cominciata - il sedile! S’è rotto il sedile della mia bimba?
Ma non poté accertarsene, perché una forza misteriosa lo teneva bloccato giù. Non riusciva a muovere neanche le mani talmente era potente.
Cercò di guardare Castiel che voltò lo sguardo su di lui: sul viso, la stessa espressione di consapevolezza che aveva avuto le innumerevoli volte in cui lo aveva svegliato dai suoi incubi, chiedendogli che sogni avesse fatto, mentre sapeva bene quali fossero.
Ebbe un moto di paura. Quello era il Castiel che aveva incontrato per la prima volta in quella lurida fabbrica abbandonata, quello che tempo dopo gli aveva detto che Serviva il suo Dio, non gli umani e certamente non lui.
Era Castiel l’angelo del Signore che aveva di fronte ora!
-Cass… avanti che devi fare, vuoi darmi una lezione perché… ti ho preso per il culo?
L’espressione ferma e risoluta dell’altro, gli ghiacciò il sangue nelle vene. Cercò di muoversi ma davvero non gli riusciva, l’unica cosa che aveva libera era la testa e cercò di alzarla in avanti freneticamente.
-E’ inutile Dean, non puoi liberarti. Forse lo hai dimenticato ma sono io ad essere più forte di te. -Si sporse su di lui avvicinando il viso al suo, fissandolo con malcelata libido mista a rabbia. – Sono stanco dei tuoi modi da ragazzino maleducato, sono stanco delle risate che ti fai riguardo… i miei sentimenti!
Era incazzato! Era un’angelo, ubriaco ed incazzato!
-E’ ora che qualcuno ti faccia capire come vanno le cose.
-Castiel! Figlio di puttana che vuoi fare? – una Domanda inutile visto che ne conosceva bene la risposta.
In una frazione di secondo, si accorse di sentire una fresca brezza, che entrava nell’auto da uno dei finestrini, sulle sue gambe. Lo aveva spogliato?! Non riuscì a toccarsi con le mani, era ancora bloccato, ma sapeva… oh si che lo sapeva porca puttana! che non aveva indosso più i jeans!
Cercò di farlo ragionare, non voleva certo diventare il pasto sessuale di un angelo libidinoso e incazzato!
-Tu non sei Cass! Il Cass che conosco io non mi farebbe mai del male!
-Dean - il suo sguardo si colorò di un blu molto più intenso mentre, senza neanche sfiorarlo, lo faceva spostare leggermente più in su, per poi mettersi a cavalcioni sopra di lui - non farà male.
Calcò, con l’irruenza tipica dei primi baci, le labbra su quelle di Dean che rimase senza fiato. Il suo alito sapeva davvero di assenzio! Allora era davvero quello che aveva bevuto? Perché? Perché santo Dio aveva avuto la folle idea di invitarlo a bere e fare sesso?
Sentì il suo trench scivolare a terra insieme alla giacca con un fruscio, mentre l’angelo del Signore gli prendeva il volto tra le mani cercando insistentemente di approfondire il bacio, che invece Dean cercava in tutti i modi di scansare.
-Aprila… - gli ordinò a bassa voce, passandogli la lingua sul labbro inferiore, carezzandogli le labbra con il pollice - apri la bocca… - cercò di forzarlo con la lingua, stringendogli le guance con la mano.
Quella voce! Dean tremò. Non era possibile gli facesse quell’effetto. E come lo guardava… il suo corpo iniziò a risvegliarsi da solo suo malgrado.
-Figlio di…
La lingua di Castiel prese possesso della bocca di Dean in un attimo: entrò prepotente e autoritaria e spingendosi in fondo fin quasi alla sua gola.
Dean capitolò.
Non riusciva ad opporsi, il suo corpo non voleva opporsi a quell’assalto.
Le mani dell’angelo si infilarono sotto l’unico indumento che gli restava indosso: la maglietta.
No! Era sparito anche quello adesso! Il suo corpo venne scosso da piccoli brividi di anticipazione… Freddo! E’ solo il fottutissimo freddo, sono nudo!
Forse Castiel non era così paziente come poteva sembrare, se usava addirittura il suo potere per spogliarlo!
Gli passò le mani sul petto, carezzandolo dall’esterno all’interno e prendendogli tra le dita un capezzolo.
-Ahhh… - mugolò di dolore Dean nella sua bocca. Castiel si staccò iniziando a mordergli la mandibola e leccandogli il collo proprio sotto l’orecchio.
-Cazzò Cass… fai… piano.
La voce del cacciatore giunse in estasi alle sue orecchie e Dean si accorse che non gli aveva detto di fermarsi, ma lo aveva semplicemente pregato di rallentare il ritmo!
Non poteva davvero opporsi. Scopare gli era sempre piaciuto, ma quello che gli stava facendo questo angelo figlio di puttana era al di là di ogni immaginazione. Non era mai stato preso con questa foga, mai da qualcuno al quale aveva detto di no.
Per un attimo ebbe la sensazione di essere un uomo oggetto, e tutto ciò anziché smontarlo lo fece eccitare ancora di più.
Oh sì! Perché era davvero eccitato per via di quelle carezze ed attenzioni che quelle labbra sensuali davano alla sua pelle calda, e se Castiel non se n’era accorto, era per colpa dei suoi stramaledetti pantaloni che li dividevano!
Come se gli avesse letto la mente, Castiel si calò magicamente i pantaloni e tolse i boxer ad entrambi, lasciandosi però la camicia aperta sul petto, da dove pendeva sui due lati la cravatta slacciata.
Lo fissò con quelle iridi blu, liquide in preda alla foga del momento. Non era abbastanza sciolto nei movimenti ma questa goffaggine lo esaltava. Stava per scopare con un angelo del signore…vergine!
-Com’è che dici tu alle donne che concupisci? Ah già “sta arrivando paparino piccola!”
L’eccitazione di Dean era alle stelle: sentiva il membro duro e bollente di Castiel sfregare sul suo, e trattenne un gemito mordendosi il labbro, quando l’angioletto li prese entrambi in mano iniziando a strusciarli l’uno contro l’altro.
Ad ogni carezza i tremiti di Dean aumentavano, Cass aveva abbandonato ogni inibizione, e gettando la testa indietro mugolò roco di piacere. Forse decise che le carezze potessero bastare, perché in un attimo gli fu sopra… con la bocca direttamente al posto delle mani.
-Cass…fer… - ma dove aveva imparato quelle cose sul sesso? Gli venne in mente una sola risposta: quel pervertito di un Trickster! Gli aveva detto lui come si faceva? Sì, perché era impossibile che l’angelo che aveva tentennato davanti a Chastity, fosse lo stesso che ora gli stava a cavalcioni, magnificamente nudo, sopra!
Ma non riuscì a chiedergli nulla, la lingua di Castiel lo portò in paradiso. Lo stava leccando dal basso verso l’alto per tutta la sua lunghezza, una volta, due volte, alla terza aprì la bocca e lo ingollò stringendogli le labbra attorno.
Sì cazzo, era davvero il paradiso!
Sentiva la sua lingua morbida circondarlo ad ogni spinta, le sue labbra stringerlo sempre di più con foga ed i suoi denti sfiorarlo lievemente… erano arrapanti anche i suoi denti!
Ormai aveva iniziato a gemere senza ritegno, non gli interessava che in quel parcheggio, nascosto agli occhi della gente certo, potessero sentirlo. Voleva soltanto continuare a provare quelle scosse di piacere puro che gli attraversavano il corpo fino ad esplodere nella turgidità del suo membro, coccolato dalla bocca carnosa e umida di Castiel.
Si accorse che poteva muovere le mani nell’esatto istante in cui sentì tra le dita i morbidi capelli dell’angelo, e si vide nell’atto di spingerglisi sempre più con foga dentro.
Sto’ scopando la bocca di Cass fu l’ultimo pensiero “lucido” di Dean, prima di venire in seguito a spasmi convulsi, proprio dentro quella rosea e morbida cavità da sogno.
-Oh … Dio mio … -ansimò poco dopo mettendosi un braccio sul viso. Aveva ancora una mano tra i capelli di Castiel
-Non esagerare, sono solo un angelo.
Dean aprì gli occhi, stanco ed appagato.
-Questo è stato il miglior pom…
-Dean. Non abbiamo finito - gli sollevò le gambe di scatto, ponendosele sulle spalle – io non ho finito.
-Cass! Che cazzo stai… - di nuovo non poteva muoversi. Se fino a pochi secondi prima si sentiva rilassato, ora certo era tornato ancora più nervoso. Allora quell’imbecille voleva davvero fotterselo?!
-Quella stronzata dell’ubriacarsi con l’assenzio… era una cazzata vero? Voi angeli non bevete mai perché se lo fate… diventate dei fottuti depravati non è così?
-Freni inibitori, sì. Sono proprio quelli che ci toglie l’alcol, in questo non differiamo da voi umani. Comunque stai tranquillo, te l’ho detto prima, non farà male, mi assicurerò che tu non senta dolore.
-Certo che non lo sentirò perché ora tu mi metterai giù! Capito razza di bastardo? Mollami le gambe Cass!
Invece di ascoltarlo, l’angelo gli fece scorrere le lunghe e perfette dita sul solco tra le natiche, insistendo delicatamente nelle carezze dove voleva violarlo.
-Non ti farò male Dean… - sussurrò gentile sorridendogli. Era bellissimo quando sorrideva! Non poteva negarlo era davvero… un angioletto!
Infilò lentamente un dito e lo spinse dentro di lui: Dean gemette spalancando un po’ gli occhi. Certo, non c’era il dolore che si era aspettato, ma fastidio sì e molto, anche perché Castiel non era proprio capace a controllarsi e fare piano! Si sentiva come una verginella di 15 anni col suo primo ragazzo…
Stava iniziando anche a vergognarsi, non voleva essere preso in quel modo sulla sua chevy impala che era appartenuta a suo padre, da una creatura del Signore, che si supponeva non dovesse mai avere a che fare con i piaceri carnali degli esseri umani!
Si maledisse nuovamente per aver iniziato lui quel gioco di ”scopa per dimenticare”, e lo fissò per cercare di farlo ragionare. Forse non era poi tutto perduto.
Ma gli occhi di Castiel erano diversi da quelle pozze blu scuro che aveva visto mentre gli saliva a cavalcioni prima, ora erano di nuovo tornati chiari. C’era una strana luce, dolce… e lo guardava con un misto di smarrimento e… amore?!
Era davvero amore quello?!
Non mentiva allora quando gli aveva detto di essere innamorato!
Beh un angelo del signore non mente mai… o no? Ma aveva pensato lì per lì che la sua fosse solo una sciocchezza dovuta all’alcol, ed ora doveva ricredersi: Cass si era innamorato di lui per davvero! Non solo, come in ogni film di quart’ordine che si rispettava, stava per fare l’amore per la sua prima volta in una macchina!
Il pensiero che aveva avuto poco prima gli si modificò nella testa: era Castiel la verginella di 15 anni col suo primo ragazzo… anche se era lui a stare sotto!
Forse a lui non importava il posto, non era una donna, ma anche se era con la persona che amava, si vedeva che aveva paura. Dean ebbe un moto di compassione, erano poche le vergini che si era portato a letto, lui le preferiva istruite, ma in quel momento si era ricordato delle regole basilari di una prima volta, e certo in quel posto squallido non poteva metterne in pratica neanche una!
O forse una si. Si alzò leggermente finendo quasi tra le sue braccia, faccia a faccia con Castiel, che aveva ancora le dita dietro di lui, una dentro di lui.
Poteva muoversi? Castiel lo aveva sbloccato allora!
-Cass…
-Dean… ti prego, non respingermi. Non adesso, non potrei sopportare… mi venisse tolto anche il tuo amore.
A quelle parole Dean ebbe un colpo al cuore. Un misto tra il tremolio che si prova durante la prima cotta e quello che si prova nella consapevolezza di non essere ricambiato. Gli sorrise gentile.
-Volevo solamente fare questo… -si allungò in avanti, e schiacciò la cassetta degli Hinder nello stereo, e la musica dolce di una delle loro più belle canzoni riempì l’abitacolo. Dean si stese di nuovo sul sedile – Mancano solo le rose rosse ed un letto comodo, mi dispiace. Ma se mi avessi avvertito prima… - tentò di scherzare il cacciatore rendendosi finalmente conto che non era l’unico Castiel ad essere vergine lì!
Respirò profondamente socchiudendo gli occhi. Cercò di posizionarsi meglio sotto di lui… senza voler approfondire il motivo di quella scelta che stava per prendere, decise di assecondare l’angelo.
Lo guardò dritto negli occhi per tranquillizzarlo, ormai senza provare più un briciolo di vergogna, e gli prese la mano tra le sue.
-Non l’ho mai fatto quindi se mi farai male giuro che ti ucciderò capito?
Prese le dita dell’angelo e se ne infilò dentro una seconda, cercando di muoverle per vedere se riusciva a trarne piacere. Se doveva essere scopato almeno avrebbe voluto godere anche lui e che cazzo!
Un dolce formicolio lo pervase irradiandosi dalle dita di Castiel dentro di lui, come una specie di magia. Dean chiuse gli occhi spostando il capo lateralmente, quando l’angelo infilò un terzo dito carezzandolo intimamente e lentamente, ed aprì la bocca in un lungo gemito.
Castiel gli passò le mani dietro la schiena issandolo un poco per baciarlo.
Le loro lingue si stavano toccando timide, leccandosi e ritraendosi a vicenda mentre la mano di Castiel aiutata da quella di Dean spingeva sempre più velocemente dentro di lui. La bocca dell’angelo sapeva di lui, ed il ricordo di dove era stata fino a poco prima e di cosa gli avesse fatto, gli fece tornare un principio di erezione. Non avrebbe mai pensato che una cosa del genere lo potesse far eccitare tanto.
Una due tre, molte spinte e gemiti seguirono la preparazione di Dean al vigore di Castiel, che colmo d’amore per il suo cacciatore e di libido, sfilò la mano per prepararsi ad entrare in lui… lentamente…
Dean cercò di non urlare ma non riuscì bene nel suo intento: faceva un male cane! Ma Castiel non se ne accorse, perso nel suo personale piacere paradisiaco e spalancò gli occhi che divennero due laghi blu cobalto, liquidi ed ingranditi dall’estasi, leccandosi le labbra mentre entrava rozzamente e tutto nell’uomo che amava, cercando di non cedere troppo presto all’irruenza della passione che lo stava facendo tremare.
In quel preciso istante Dean si accorse della luminescenza che scaturiva dalla pelle dell’angelo, come un bagliore di una stella lontana, e memore del vero potere che avevano quegli esseri alati, si preparò a dover chiudere gli occhi per evitare essere accecato.
Un gemito basso e selvaggio scaturì dalle labbra di Castiel e fu subito raccolto dalla bocca di Dean, che lo leccò, di nuovo, mordendogli le labbra. Cass gli cinse la vita issandolo meglio su di sé, seduto sul suo grembo con le gambe allacciate attorno a lui. Aveva molta forza fisica, si rese conto Dean, beh certo, era un angelo! Un angelo che stava iniziando a spingere… ad ogni spinta e ad ogni sensazione di dolore che provava, Dean lo baciava, mordeva, leccava, iniziando a provare uno strano piacere anche lui nell’essere riempito di Castiel.
Ormai era in ballo, e per Dio se voleva ballare!
A quel punto l’angelo cominciò, rinvigorito da quei morsi e dalla sua morbidezza interna, a spingere velocemente e forte, artigliando le mani sui fianchi del suo uomo, che teneva le sue sulle spalle del suo angelo.
Dean mugolò forte, poi, quando le spinte di Castiel sfiorarono quel punto interno, che il cacciatore non sapeva neanche esistesse, di piacere, lo strinse a sé ancora di più tra gli spasmi, e in un impeto di tenerezza poggiò la testa sul suo collo leccandolo e succhiandogli la pelle sudata: sapeva di buono, sapeva di Castiel.
Se qualcuno fosse passato di lì in quel momento, non avrebbe certo visto due uomini uno “seduto” sull’altro ad esibirsi in rocambolesche posizioni sessuali in una vecchia chevrolette impala del 67, ma due persone che si amavano, e che condivano il loro amore con gemiti e sospiri di piacere, baciandosi e toccandosi ovunque.
Dean mordicchiò il collo di Castiel sibilando con rapimento il suo nome, mentre gli faceva scivolare le mani sulle spalle reggendosi a lui, e quest’ultimo spinse forte dentro di lui iniziando a massaggiargli velocemente, rinvigorito dal desiderio, il pene.
-D…Dean… sento…
Ma non finì neanche la frase che gli venne dentro, con un violento orgasmo, seguito da un lungo gemito gutturale, che fece andare in tilt alcuni degli allarmi delle macchine parcheggiate più lontano, nonché l’autocontrollo di Dean che iniziò selvaggiamente a spingere più forte per sentirlo tutto dentro di sé.
-Non te la caverai così – ansimò con voce rotta - voglio venire anche io!
Castiel cadde in avanti ancora allacciato a Dean con la mano ancora sul suo membro duro e Dean che si muoveva con l’intento di non mettere troppo presto la parola fine al suo secondo orgasmo. Con pochi movimenti anche il cacciatore raggiunse l’apice, schizzando sul ventre di Castiel tutto il suo amore.
Stremato, il cacciatore cadde sul sedile, portandosi l’angelo con sé. Poi posizionandosi meglio, intrecciò le gambe alle sue e quest’ultimo sospirando lievemente, pose la testa nell’incavo della sua spalla.
Molto tempo dopo, quando si riprese totalmente da tutto quello, Dean si accorse che faceva davvero freschetto quella sera. Eppure i finestrini non erano tutti aperti…
-Cazzo la mia macchina no! –furono le prime parole che gli uscirono dalla bocca appena si accorse delle migliaia di piccole briciole di vetro sparse all’esterno della Chevy che ormai era senza il minimo vetrino.
-Mi dispiace Dean – furono quelle di Castiel, che teneva ancora le braccia attorno alle sue spalle, e la testa poggiata sul suo petto.
-Questa non te la perdono Cass, dovrai rimettere tutto in ordine prima che torniamo a casa.
Ma Castiel non gli rispondeva più, aveva chiuso gli occhi e si era… addormentato?! sul suo petto respirando piano.
Ecco cosa fa dormire gli angeli allora, SESSO! Sorrise carezzandogli la testa.
Chiuse gli occhi anche lui rilassandosi sotto il suo respiro caldo.
Non permetterò a Lucifero di distruggere tutto quello che conta di più per me… mio fratello, Lisa, Ben, Bobby… e soprattutto tu Cass. Fermerò l’apocalisse, insieme a Michele.
Decise Dean in quell’istante.

In quella Chevy Impala del 67, appartenuta a John Winchester, comprata sotto consiglio dello stesso Dean venuto dal futuro, dove suo padre e sua madre avevano concepito proprio il loro primogenito, era nato qualcosa.
L’amore tra una creatura del cielo, che non avrebbe mai avuto il permesso di amare nessun’altro all’infuori di suo padre, ed un essere umano, salvato dalla perdizione, che sarebbe sicuramente morto di lì a pochi giorni per via di un’apocalisse, che proprio gli angeli volevano portare sulla terra.
Un apocalisse che Dean Winchester, un cacciatore il cui cuore a detta di Carestia avrebbe dovuto essere vuoto, avrebbe fermato per amore del suo angelo.
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