| | | OFFLINE | | Post: 528 | Giudice*** | |
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03/12/2021 12:18 | |
Decima Classificata
Anime spezzate, anime ritrovate
Di SellyLuna
TITOLO E IMPAGINAZIONE 4/5:
TITOLO 2/2,5: il titolo che hai scelto ha in effetti la sua poesia, tuttavia, leggendo il testo, l’idea che Sansa e Tyrion fossero due anime affini, due anime alla perenne ricerca l’una dell’altra, non è stata così forte come avrei sospettato leggendo il tuo titolo.
IMPAGINAZIONE 2/2,5: la tua impaginazione presenta un unico problema: lo spazio che c’è fra un paragrafo e l’altro è lievemente eccessivo e quindi risulta una scelta poca estetica, che si sarebbe potuta migliorare aggiungendo un segno che dividesse i due momenti. Ad esempio: *, oppure, §. Per il resto, l’ho trovata molto ben curata.
GRAMMATICA 2/10: il problema principale della grammatica di questo testo è la mancata concordanza dei tempi verbali. Molto spesso, infatti, nel tuo testo hai inserito dei ricordi passati dei protagonisti che comunque sono narrati usando gli stessi tempi passati che usi nella narrazione corrente: non c’è quindi uno stacco fra un trapassato e un passato, e questo crea molta confusione durante la lettura, perché non fa comprendere istantaneamente al lettore se quello che sta leggendo sia un ricordo oppure no.
Ti riporto alcuni esempi: “Anche il suo portamento aveva perso forza. A quella visione, di un Tyrion trasandato e ormai svuotato, in balìa degli eventi, in attesa del proprio verdetto, le si strinse il cuore.” – le si era stretto il cuore.
“E poi c’era stato quel tenero bacio nelle cripte di Grande Inverno, mentre la Morte era alle porte. Percepì del calore sul dorso della mano, lì dove le sue labbra si erano posate.” – aveva percepito.
“Non si era opposto alle accuse, le accettò tutte. Non aveva più nulla da perdere, sapeva che sarebbe stata la sua fine. Anche Sansa temette la sentenza.” – le aveva accettate tutte, aveva temuto.
“«Nonostante tutti i soprusi che ti hanno inflitto» si rivolse direttamente a lei,” – si era rivolto.
Tutti questi esempi provengono da solo un “flashback”, quello in cui Sansa ricorda il giorno in cui i Lord si sono riuniti ad Approdo del Re per scegliere il nuovo Sovrano, e Tyrion è stato giudicato per i suoi crimini.
Il tuo racconto è già narrato usando tempi passati come l’imperfetto e il passato remoto, ecco perché nei flashback sarebbe stato meglio accordare il tutto con il trapassato.
Ci sono anche altri esempi, come per esempio il momento in cui Tyrion ricorda il giorno in cui Sansa ha iniziato a confidarsi con lui e il modo in cui, da quella sera in poi, il loro rapporto ha iniziato a evolversi.
“Una sera si era confidata con lui, gli aveva detto che faticava a sentire la Fortezza Rossa come la sua casa, poiché le riportava alla mente brutti ricordi - E chi meglio di me può capirlo? Il castello pullula dei miei fantasmi – ed era sola ad affrontare tutto ciò.
Non lo aveva detto a nessuno fino a quel momento, perché pensava fosse solo una fase passeggera; non voleva imporre i suoi problemi, lei che doveva essere un simbolo per tutti, doveva mostrarsi sempre forte. Ed era quello che cercava di fare.
Tyrion realizzò che, sebbene Sansa non fosse più una prigioniera, provava gli stessi sentimenti della prima volta che era giunta nella capitale; se ne rattristò, perché sembrava che non fosse cambiato nulla. Nel nuovo mondo che stavano creando nessuno avrebbe dovuto sentirsi emarginato.
Parlarne l’aveva aiutata e nei giorni successivi l’aveva vista più serena.
Quando captava un cambiamento nel suo umore – e ormai aveva imparato a conoscerla – non le faceva nessuna domanda, ma restava al suo fianco. In silenzio, aspettava che fosse pronta. Se aveva bisogno, lui c’era.
Dopo quella prima confessione, ce ne furono molte altre, anche da parte di Tyrion.
Iniziarono a ritagliarsi del tempo da passare assieme in attività più leggere, come giocando a cyvasse o condividendo un buon bicchiere di vino.” – aveva realizzato; se ne era rattristito; ce ne erano state; avevano iniziato.
“Era chiaro che non voleva fornire ulteriori dettagli sull’accaduto, ma desiderava essere lasciato in pace.” – che non volesse fornire. In questa frase gli errori sono multipli: non solo manca la giusta concordanza temporale, ma bisognava mettere tutto al congiuntivo, anziché usare l’indicativo. Inoltre, qui l’uso del “ma” avversativo risulta incorretto, perché la frase secondaria non va contro la principale. Sarebbe stato meglio scrivere: “e che desiderasse solo essere lasciato in pace.”
Di errori di concordanza nel testo purtroppo ce ne sono ancora, anche nel secondo capitolo della storia.
A un’altra partecipante in gara ho riscontrato lo stesso problema di concordanza (anche se il suo si concentrava solo in un periodo) e le ho tolto complessivamente un -3. È vero che il suo testo, rispetto al tuo, è molto più breve, ma, è anche vero, che qui a questo -3 andrebbe aggiunto anche un altro problema che in alcuni punti ho riscontrato all’interno della tua storia: il congiuntivo
In alcuni punti, infatti, riprendendo una tendenza ormai comune nell’italiano parlato e informale, ossia quella di usare l’imperfetto al posto del congiuntivo, hai fatto lo stesso all’interno della tua fanfiction.
Esempio: “Comprendeva il motivo di tutta quella segretezza – e all’inizio l’aveva condivisa in pieno – ma iniziava a ritenere che non fosse più la fine del mondo, se tutti sapevano che si amavano e si frequentavano.” – l’intero periodo ipotetico qui è sbagliato, anche a causa della mancata concordanza temporale fra “Comprendeva” e “iniziava” – se usi per entrambi lo stesso tempo verbale, significa che fra essi non c’è distanza, ma così non è. Un altro problema è il mancato utilizzo di alcuni connettivi temporali che meglio avrebbero saputo collegare il periodo. La frase avrebbe avuto più senso così: “Comprendeva il motivo […] ma in quei giorni aveva iniziato a pensare che non sarebbe poi stata la fine del mondo se tutti avessero saputo che si amavano”.
“A suo avviso, non c’era donna nel regno che poteva paragonarsi a lei.” – che potesse.
“non era particolarmente complesso – nulla a che vedere con lo stile di Cersei – seppure seguiva la moda del sud” – seguisse.
“E con tutto quello che aveva vissuto, era davvero un miracolo se riusciva ad aprirsi e fidarsi di un uomo.” – sarebbe stato un miracolo, se fosse riuscita ad aprirsi ecc...
Questi che ho riportato sono solo alcuni esempi, ma nel tuo testo questo tipo di errore compare frequentemente.
Perciò, al -3 che ho dovuto sottrarti a causa della concordanza temporale, ho sottratto un altro -3 per l’uso sbagliato dei congiuntivi e talvolta dei condizionali.
Ho notato anche degli errori relativi all’uso errato delle preposizioni, congiunzioni e pronomi, nonché alcuni refusi.
Esempio: “ma visto che non era ammessa riusciva sempre a convincere Robb, il più delle volte Jon, a farsi insegnare quello che avevano appena appreso.” – qui manca la congiunzione “o”, o il più delle volte Jon, che serve per dare più senso alla frase, -0,1.
“Sansa era giunta alla conclusione che un’infarinatura nell’arte del combattimento” – sull’arte, -0,1.
“non le elencava i motivi per i quali il suo cuore l’aveva scelto.” – per il quale, -01.
“Non poteva dimenticare i suoi occhi, quelli di un uomo distrutto dal di dentro” – dal di dentro suona male, sarebbe stato meglio mettere solo un uomo distrutto dentro, -0,1.
“Con l’abilità delle parole, Tyrion era riuscito a sfuggire nuovamente allo Sconosciuto. E quell’incontro aveva preso una piega insolita.” – Tyrion era invece riuscito ecc..., sarebbe stato meglio usare il connettivo “invece” per collegare questo periodo a quello precedente in cui sembra che Tyrion accetti senza fare discussioni la sua sorte, -0,1.
“c’è ancora spazio per la giustizia e speranza per un mondo migliore?” – la speranza, -0,1.
“Era vero, era una questione che gli dava dei grattacapi, ma non era l’unico problema che aveva e di sicuro non era la causa principale che non gli permetteva di dormire la notte, come sosteneva l’altro.” – come aveva invece sostenuto con l’altro, perché qui è Tyrion che cerca di convincere Bronn, non Bronn che sostiene la sua teoria, -0,3.
“che crede ancora all’amore descritto” - nell’amore, -0,1.
“Solo assottigliò gli occhi a due fessure.” – in, -0,1.
“Benché fosse suo cugino, Sansa lo riteneva come un fratello – quel fratello ritrovato – e sapeva che fra loro non ci sarebbe mai stato un sentimento d’amore, ma di profondo affetto.” – ma solo di profondo affetto, -0,1.
“Non so… non privi a immaginare come potrebbe essere diversa la tua vita?»” – provi, refuso, -0,1.
“lo diceva anche se non aveva molte altre esperienze da poter fare dei confronti” – con cui/con la quale poter fare dei confronti, -0,1.
“la faceva sentire un po’ più vicino a casa, l’aiutava a far passare la nostalgia. Solo per un po’, poteva fantasticare di essere ancora nel mezzo al nulla, tra enormi distese di neve.” – più vicina, -0,1; nel mezzo del nulla, -0,1.
“un’altra donna la suo fianco” – al suo fianco, -01.
“Non era una persona facile e diventava particolarmente scorbutica e lontana in quei momenti” – qui il soggetto è Tyrion, quindi gli aggettivi vanno concordati al maschile, scorbutico e lontano (meglio scostante o distante), -0,2.
“gli stava susurrando all’orecchio” – sussurrando, -0,1.
STILE 6,2/10: purtroppo, capirai anche tu che il tuo stile è risultato molto penalizzato dall’uso scorretto di alcune forme grammaticali. Ma non si tratta solo di questo: in molti punti, a causa sia della mancata concordanza temporale ma anche per come venivano costruiti i periodi e l’assenza di indicatori temporali quali gli avverbi o i connettivi temporali, mentre leggevo non riuscivo mai a capire se una cosa stesse accadendo nella stessa linea temporale, se dopo, se prima, ecc… ecc… questo problema l’ho riscontrato specialmente nel secondo capitolo: 1) quando Sansa aspetta Tyrion e dice che lui è partito per l’Ovest, ma quando è partito per l’Ovest? E Sansa si trova ancora in biblioteca come nella “scena” precedente oppure si trova in camera sua?
O ancora quando Sansa descrive lo stato d’animo di Tyrion riguardo al suo matrimonio. Dove si trovano? Quando tempo dopo la scena precedente avviene?
Inoltre, anche il modo in cui delle volte hai distaccato i POV risulta molto confusionario. Si passa dal punto di vista di Sansa a quello di Tyrion, appena dopo che la giovane Stark ha avuto il suo flash back sulla sua incoronazione.
In alcuni punti, poi, i POV sembrano fondersi, come in questi esempi:
“Il suo sguardo scavò dentro la sua anima, cercando la veridicità di quelle parole, perché non poteva permettersi che quella piccola luce venisse soffocata da un forte colpo di vento; non poteva scommettere su qualcuno che si sarebbe rivelato l’ennesima Daenerys: non ne sarebbe più guarito.” – qui siamo ancora dentro il POV di Sansa, eppure questi sembrano dei pensieri di Tyrion, più che della ragazza.
“«Non è abbastanza per me» sentenziò dopo un po’ «Non è una prova concreta e sufficiente in suo favore. Non sto dicendo che il principe di Dorne nasconda un’indole perversa o cattiva, ma d’altra parte non ho nemmeno la certezza che sia una persona in cui porre la mia completa fiducia. Capite?»
Poteva apparire come una debolezza, ne era consapevole, ma non poteva permettersi di sbagliare. Non questa volta.” – qui invece siamo all’interno del POV di Tyrion, ma sembra che a fare quest’ultima riflessione sia Sansa.
Oltre a questi problemi (per il quale ho deciso di sottrarre -2,5, perché in certi punti minano veramente la comprensione temporale della trama) ve ne sono altri, come la ridondanza, l’uso di un lessico a volte troppo moderno che stona con il contesto di GoT, in alcune frasi andava esplicitato meglio il soggetto, o andavano costruite secondo un ordine che non le rendesse troppo difficili a una prima lettura. Talvolta anche la punteggiatura non risulta coerente al testo.
Esempi: “Sansa era sempre stata attenta alle lezioni della septa, anche a quelle più noiose, ma a differenza di Arya non lo mostrava” – partiamo dalla frase input del tuo testo. Questa frase, letta così, purtroppo manca di senso logico: che cosa Sansa non mostrava alla Septa rispetto ad Arya? Che non stava attenta? Che non trovava le sue lezioni noiose? Sarebbe stato meglio costruire la frase in modo diverso: “ma a differenza di Arya – che quando si annoiava faceva di tutto per darlo a vedere – Sansa invece rimaneva l’immagine della perfetta piccola lady” – ad esempio, -0,3.
“E loro sarebbero stati in grado di vederlo?
Pur senza vederle, Sansa era consapevole delle lenzuola di lino sfatte” – ridondanza causata dal verbo “vedere” , -0,1.
“L’unica pecca riguarda la tua relazione sentimentale.»” – questa espressione è troppo “moderna” e stona con il contesto di GoT, -0,1.
“Il suo stato d’animo era sotto le scarpe” – modo di dire troppo moderno per il contesto di GoT, -0,1.
“Aveva imparato che comprendeva un miscuglio di numerose emozioni come il battito accelerato del cuore, il fiato sospeso, la gioia immensa alla presenza dell’amata, il forte desiderio di renderla felice e di vedere sempre il suo sorriso, la tristezza quando lei soffriva, la preoccupazione quando stava male.” – anche qui il senso del periodo si perde nell’ultima frase, perché prima Tyrion dice di volerla sempre vedere sorridere e poi di vedere la tristezza quando soffre, -0,3. Questa frase andava costruita meglio per rendere il concetto meno confusionario.
“«E sarebbe?» domandò lei, come ogni volta. Come se non lo sapesse. Con lo sguardo puntato in quello di Tyrion.” – l’ordine di questi pensieri è errato, -0,2.
“Quante volte ho fantasticato quel cavaliere e l’ho scoperto nella persona che meno mi sarei aspettata.” – manca il punto interrogativo, -0,1.
“Aveva un aspetto diverso la sera con le torce accese.” – la sera, essendo il soggetto posticipato, andava messo fra due virgole, -0,1.
CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI 6,5/10: tra i due, ho apprezzato maggiormente la caratterizzazione di Sansa, sebbene, a volte, tu avessi la tendenza a mostrarla troppo perfetta di fronte ai nostri occhi di lettori.
Ti riporto i punti in cui la tua Sansa mi ha convinta di meno: “Era stanca e tutto quello che voleva era tornare a casa, ora che l’avevano riconquistata. Le interessava relativamente poco chi sarebbe salito al trono. Le bastava che fosse qualcuno che avesse buon senso e che non mostrasse sprazzi di follia.
Non sapeva perché doveva essere presente: chi erano loro per scegliere il futuro re dei sette regni? Erano dei sopravvissuti, ma nulla più. Questo dava loro il diritto di decidere?
Se l’era chiesto più di una volta, Sansa, ma non aveva mai trovato una risposta soddisfacente.” – qui ci mostri una Sansa alla quale non importa chi infine siederà sul trono, in più la ragazza si domanda chi siano loro (cioè i nobili) per decidere le sorti del regno. Questo ragionamento va del tutto in contrasto con il suo personaggio canonico, specie quello che (ahimè!) ci viene mostrato nell’ottava stagione. A Sansa, infatti, importa eccome chi salirà sul trono, perché il suo scopo è quello di rendere il Nord indipendente a qualunque costo (e questo si è visto con Daenerys). Inoltre, Sansa è una lady, è una sopravvissuta, quindi, a rigor di logica, visto tutto quello che ha passato, le spetterebbe di diritto poter dire la sua su chi preferirebbe sul trono, è un pensiero umano, seppur egoistico, ma lo ritengo molto più coerente di una Sansa che dice “noi non siamo che povere vittime, lasciamo parlare gli altri!”. Una Sansa diversa, più bambina, forse l’avrebbe pensato, ma non la Sansa figlia degli insegnamenti di Cersei e di Ditocorto. Sansa adesso alza la testa e parla, quindi, a parer mio, avrebbe assolutamente voluto poter dire la sua sul futuro Re di tutti e Sette i Regni.
Esempio 2: “Aveva bisogno di tempo per se stessa, per calmarsi e riflettere.
La biblioteca era il luogo ideale, perché poco frequentata; riusciva sempre a infonderle serenità.
Quante ore vi aveva trascorso: quando era triste, quando si sentiva sola, quando era un po’ giù; sceglieva un libro e, accomodata nel suo angolino vicino alla finestra, si immergeva nella lettura.” – anche questa parte relativa a una Sansa che cerca solitudine in biblioteca l’ho trovata poco IC, per il semplice fatto che non si è mai vista Sansa in tutta la serie starsene in biblioteca o leggere. È vero le piacciono le storie, ma le storie di Sansa sono le ballate dei bardi, i racconti di Vecchia Nan, non i libri. Avrebbe avuto più senso mostracela al Parco degli Dei, o a fare castelli di neve come a Nido dell’Aquila, che non in una biblioteca, perché i primi due sarebbero stati dei collegamenti diretti con la Sansa canonica che tutti noi abbiamo amato.
I punti invece in cui la tua Sansa mi è piaciuta di più sono stati: il primo, quando ricorda i momenti passati a Grande Inverno, con lei che sperava di poter un giorno diventare una Lady Perfetta come sua madre.
Belli anche i momenti in cui confronta il suo amore per Tyrion con i suoi amori precedenti, anche se mi sarebbe piaciuto che i dubbi di Sansa circa la loro relazione sentimentale fossero più esplorati. Tyrion infatti rimane pur sempre un Lannister, questo Sansa non può dimenticarlo, ecco, mi sarebbe piaciuto vedere come, per amore, la giovane Stark sia venuta a patti con questo, lo abbia accettato e sia andata avanti.
Per quanto riguarda Tyrion, ho trovato la sua descrizione in alcuni punti carente, purtroppo. Premettendo che non è un personaggio facile, ma infinitamente complesso, sfaccettato, bellissimo… il tuo Tyrion manca di irriverenza, di ironia, delle sue frasi a effetto. Non facendo emergere queste sue caratteristiche peculiari, è come se ci stessi mostrando un Tyrion solo a metà.
Le parti in cui mi è piaciuto di più sono state infatti quelle in cui il Lannister dialogava con Bronn, mentre nei suoi dialoghi con Sansa era troppo posato, troppo serioso, quasi come se stesse parlando a una bambina.
La sua caratterizzazione spicca solo in certi momenti, in particolare nel secondo capitolo quando citi una delle sue frasi celebri “è questo che faccio: bevo e so cose”, e Sansa prova a ricordargli che non deve sminuirsi fino a quel punto.
La parte in cui invece affronta i fantasmi del suo passato non ci viene mai mostrata. Ci dici che alle volte Tyrion sente la voce del padre tornare a perseguitarlo per ricordargli che è una nullità (parte che ho anche apprezzato molto all’interno della tua storia!), ma non ci parli mai di come, ad esempio, Tyrion abbia affrontato il lutto per la morte dei suoi fratelli e come lui e Sansa abbiamo effettivamente esorcizzato questi loro fantasmi insieme. Un dialogo fra i due su questo momento in particolare, a parer mio ti avrebbe aiutato molto nella caratterizzazione.
Questi sono i motivi per cui ti ho sottratto -3,5 in questo parametro. Un -1,5 per Sansa, e un -2 per Tyrion.
TEMA DEL CONTEST 8,3/12: la tua storia è sicuramente romantica, quindi 2/2.
La costruzione della coppia purtroppo risente delle mancanze nella caratterizzazione e anche di alcune lacune causate sempre dai problemi di concordanza temporale, che a livello cronologico non mi hanno aiutata a ricostruire la loro storia perfettamente.
Il loro avvicinamento è coerente, vivono insieme e in fondo si rispettano e si fidano l’un l’altra, quindi ci sta che la scintilla possa effettivamente scattare. Mi sarebbe piaciuto però vedere di più proprio questo: il momento in cui Sansa abbassa le difese, capisce di provare qualcosa di forte e reale, butta giù la maschera e ritorna a essere la ragazza che credeva nel vero amore.
Nel tuo testo ne fai un accenno brevissimo, che non ho ritenuto purtroppo essere coerente con la Sansa da te descritta. La tua Sansa infatti teme la vicinanza con gli uomini, specie dopo Ramsey (e c’ha pure ragione, povero cuore!), quindi una Sansa che guarda Tyrion come se fosse una predatrice, mi ha un po' lasciata perplessa, perché Sansa teme il contatto (visto lo stupro) e quindi non penso che avrebbe mai avuto il coraggio di comportarsi così.
Per quanto riguarda Tyrion, invece, mi sarebbe piaciuto vederlo tentare in tutti i modi di far sorridere Sansa e di dimostrarle che può essere una persona migliore, un Primo Cavaliere migliore, un Lannister migliore. 2,8/5.
WHAT IF?: tu sei una delle partecipanti che più si è avvicinata a realizzare un buon What if? infatti, il momento in cui ho capito che stavi parlando non di una Sansa Regina del Nord, ma di una Sansa Regina dei Sette Regni, sono rimasta tipo: “Wow! E adesso?” Ma purtroppo, a parte questo piccolo Canon Divergence, la tua storia resta fedele al Canon. Peccato, perché una Sansa Regina avrebbe potuto gestire il tutto in maniera diversa: 1) avrebbe esiliato davvero Jon?; 2) Non avrebbe mai e poi mai dato Alto Giardino in mano a Bronn, per l’amor del cielo!; 3) come sarebbero stati i suoi rapporti con il Nord?
Tutte domande alla quale mi sarebbe piaciuto trovare una risposta.
Inoltre, per amor di trama, andava anche detto il nome di questo Principe di Dorne che vuole la sua mano. Chi è? Non può essere un Martell, quindi chi?
Voto: 3,5/5
USO DEL PACCHETTO 4/10: purtroppo citare il prompt solo alla fine non è stata una scelta saggia e ti ha penalizzata molto, in quanto il prompt andava inteso quasi come fulcro su cui fare girare l’intera storia, 1,5/5.
OBBLIGO: in stile ho già accennato ad alcuni problemi relativi al tuo cambio di POV. Purtroppo in alcuni punti manca coerenza nel cambio dei punti di vista, oppure lo sguardo di uno invade quello dell’altro. 2,5/5
GRADIMENTO PERSONALE 7/10: leggendo la tua storia ciò che ho apprezzato di più è l’amore che hai per questi due personaggi e che traspare nel tuo testo. Ho avvertito il fatto che questa è una delle tue “I will go down with this ship!” ed essendo questo il tema centrale del contest (dare un finale diverso alle nostre ship preferite), la tua passione per questa coppia non ha potuto non scaldarmi il cuore! Peccato per la grammatica, che ti ha penalizzata molto, ma dagli errori si può sempre imparare, perciò sono sicura che la prossima storia, se riuscirai a scriverla con lo stesso ardore con cui si percepisce che tu abbia creato questa, andrai di sicuro alla grande!
PUNTI BONUS 0/3: non è stata usata nessuna coppia presente nella mia lista.
TOTALE: 38/70 |