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Invincibilmente fragili e imperfetti

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2021 21:08
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Giudice*****
30/07/2021 11:11
 
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Re:
Persage_ (IVkw210627), 29/07/2021 18:01:

Ciao Soul, finalmente sono riuscita a partorire la storia per il tuo splendido contest, ti allego immediatamente il link spero sia per te una lettura piacevole :) il pacchetto che avevo scelto era sixteen
Fammi sapere se va tutto bene a livello "burocratico"

Titolo: C'era una strada
Link: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3987255




Ehilà! Un'altra consegna, che bello *____*
Ho controllato e non dovrebbero esserci problemi, è tutto in regola ^^ corro subito a segnarla, grazie mille per la partecipazione! :3

Io su EFP: Soul Mancini
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Giudice*****
01/08/2021 18:21
 
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ULTIMI GIORNI

Carissimi partecipanti, vi ricordo che domani 2 agosto a mezzanotte scadrà il contest, quindi avete un giorno e mezzo per consegnare, iscrivervi o ritirarvi!
Se non avete ancora terminato la vostra storia, avete ancora tutta la giornata di domani per tentare ;) buona scrittura a tutti! ♥

Io su EFP: Soul Mancini
01/08/2021 18:51
 
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Re: ULTIMI GIORNI
Soul Mancini (Soul_Shine), 01/08/2021 18:21:


Carissimi partecipanti, vi ricordo che domani 2 agosto a mezzanotte scadrà il contest, quindi avete un giorno e mezzo per consegnare, iscrivervi o ritirarvi!
Se non avete ancora terminato la vostra storia, avete ancora tutta la giornata di domani per tentare ;) buona scrittura a tutti! ♥



Carissima,
volevo tranquillizzarti sul fatto che sto terminando la revisione della mia storia e che, molto probabilmente, consegnerò entro domani mattina.
A prestissimo.
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Post: 2.912
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02/08/2021 08:51
 
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Ciao Soul. Mi dispiace arrivare così all'ultimo, ci ho provato ma sono costretto a ritirarmi. Sarà per una prossima occasione!

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Post: 2.664
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02/08/2021 11:32
 
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Re: Re: ULTIMI GIORNI
Rosa66.MariaRita (ROSA66.MARIA RITA), 01/08/2021 18:51:



Carissima,
volevo tranquillizzarti sul fatto che sto terminando la revisione della mia storia e che, molto probabilmente, consegnerò entro domani mattina.
A prestissimo.




Perfetto *-* attendo con curiosità!

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
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02/08/2021 11:33
 
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Re:
mystery_koopa, 02/08/2021 08:51:

Ciao Soul. Mi dispiace arrivare così all'ultimo, ci ho provato ma sono costretto a ritirarmi. Sarà per una prossima occasione!




Koopa! Non ti preoccupare, è un periodo un po' così per tutti per quanto riguarda la scrittura ^^ grazie comunque per averci provato e aver avvisato!

Io su EFP: Soul Mancini
02/08/2021 16:50
 
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Ciao Soul,
ecco la mia storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3987672&i=1
Titolo : Caramelle
Pacchetto scelto : Sixteen

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Post: 2.664
Giudice*****
02/08/2021 17:00
 
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Re:
Rosa66.MariaRita (ROSA66.MARIA RITA), 02/08/2021 16:50:

Ciao Soul,
ecco la mia storia: efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3987672&i=1
Titolo : Caramelle
Pacchetto scelto : Sixteen





Ciao! Grazie mille per la consegna, segno subito ^^ ho controllato e dovrebbe essere tutto in regola!

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 465
02/08/2021 18:08
 
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Ciao :-)

Perdonami se sono sparita negli ultimi tempi, ma tra la vita reale e il caldo assurdo che c'è al momento da me, ho perso un po' la bussola 🙈

Ho appena pubblicato:
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3987687

Ho usato il pacchetto sixteen.
Spero che sia tutto in ordine.
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Post: 2.664
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02/08/2021 18:30
 
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Re:
Carme93, 02/08/2021 18:08:

Ciao :-)

Perdonami se sono sparita negli ultimi tempi, ma tra la vita reale e il caldo assurdo che c'è al momento da me, ho perso un po' la bussola 🙈

Ho appena pubblicato:
efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3987687

Ho usato il pacchetto sixteen.
Spero che sia tutto in ordine.




Carmeee, ciao! Ahahahah oddio, quanto ti capisco per il caldo :P
Grazie mille prr la cpnsegna, segno subito! Sono già un sacco curiosa! ♥

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 706
Giudice*****
02/08/2021 23:08
 
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Non ce la faccio Soul, non ce la faccio proprio entro questa sera '^^
Però come ti dicevo, la storia è a tre quarti per cui dovrei riuscire a pubblicarla nei prossimi giorni e te la dedicherò 😘
Ne approfitto per fare un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti!
E a te, giudiciA, dico buon lavoro! ^^
Sciauu!
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Giudice*****
02/08/2021 23:30
 
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Re:
Carmaux, 02/08/2021 23:08:

Non ce la faccio Soul, non ce la faccio proprio entro questa sera '^^
Però come ti dicevo, la storia è a tre quarti per cui dovrei riuscire a pubblicarla nei prossimi giorni e te la dedicherò 😘
Ne approfitto per fare un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti!
E a te, giudiciA, dico buon lavoro! ^^
Sciauu!




Carmaux! Figurati, nessun problema, già il fatto che tu ci abbia provato e che la storia sia a buon punto mi rende felice *-* senz'altro passerò a dare un'occhiata quando la pubblicherai!
Ci saranno sicuramente altre occasioni in futuro ♥

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
03/08/2021 00:12
 
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CONTEST SCADUTO

Ragazzi, siamo giunti alla conclusione di questo contest!
Ringrazio tutti, sia coloro che hanno consegnato sia coloro che ci hanno provato, per l'entusiasmo dimostrato nei confronti della mia iniziativa! Ammetto che non me l'aspettavo, e soprattutto non avrei immaginato di avere ben sei storie in concorso, considerando che questo non è un periodo particolarmente roseo per la maggior parte degli autori ^^
Non mi resta che chiedere lo spostamento del contest nella cartella degli scaduti!

Per quanto riguarda le valutazioni, come avrete forse visto sul bando mi sono già messa all'opera; potrete seguire man mano i progressi che faccio e le storie che giudico! Sicuramente non prenderò tutto il mese per la consegna dei risultati, ma non prometto nemmeno tempi brevissimi; spero di farmi risentire nel giro di una decina di giorni, al massimo due settimane!
Grazie ancora di cuore e ci sentiamo presto ♥

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 398
03/08/2021 10:54
 
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Prenditi pure tutto il tempo che ti serve per le valutazioni, sorella mia, non c'è fretta. Tanto, per quanto mi riguarda so già che stavolta sarò arrivata ultima perché la mia storia non mi convince molto, ma mi ha fatto comunque molto piacere scriverla perché mi hai fatto tornare in un mondo che amo e che mi mancava. 😘
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Post: 465
08/08/2021 10:43
 
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Ciao 😀

Grazie a te per aver indetto questo contest, che ho adorato 😍 Specialmente ho amato alcuni pacchetti sui quali avrei voluto scrivere, ma purtroppo la mia ispirazione non è stata d'accordo e mi ha dirottata su altri 🙈

Fai con calma e buon lavoro ❤
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Post: 2.664
Giudice*****
19/08/2021 16:41
 
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Buon pomeriggio a tutti!
Come riportato sul bando, ho finito di valutare tutte le storie per il contest! Avrete i risultati tra poco, questo pomeriggio stesso; giusto il tempo di ricontrollare alcune cose, sistemare tutto e avrete i giudizi! ^^

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 398
19/08/2021 17:06
 
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Soul Mancini (Soul_Shine), 19/08/2021 16:41:

Buon pomeriggio a tutti!
Come riportato sul bando, ho finito di valutare tutte le storie per il contest! Avrete i risultati tra poco, questo pomeriggio stesso; giusto il tempo di ricontrollare alcune cose, sistemare tutto e avrete i giudizi! ^^

Non vedo l'ora! Sono in trepidante attesa anche se mi aspetto l'ultimo posto 🤣🤣🤣
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Post: 2.664
Giudice*****
19/08/2021 17:28
 
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DISCORSO PRE-RISULTATI

Ed eccoci finalmente alla consegna dei risultati! Mi scuso se ho fatto attendere così tanto per solo sei storie, avrei voluto consegnare i risultati molto prima, ma quantomeno non sono arrivata al punto di dover chiedere la proroga ^^
Che dire? Vi ringrazio per aver placato almeno in parte la mia fame di storie a tema adolescenziale (penso che questa mia fissa non si attenuerà mai ahahah), per avermi fatto conoscere i vostri risultati e le loro avvincenti storie! Ho davvero adorato leggere i vostri scritti e, a prescindere da com’è andata a finire, vi ringrazio uno per uno e vi faccio i miei complimenti!
Creare una classifica è stata dura, infatti alcune posizioni si distanziano solo per mezzo punto, ma – udite udite! – per una volta nella vita non ci sono parimerito XD e chi ha già partecipato ad altri miei contest sa che è praticamente impossibile ahahaha!
Vi lascio ai risultato e vi chiedo di non scrivere nulla fine a che tutte le valutazioni + il post riepilogativo non saranno online, grazie ♥

Io su EFP: Soul Mancini
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Post: 2.664
Giudice*****
19/08/2021 17:31
 
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SESTA CLASSIFICATA

“Caramelle” di Rosa66.MariaRita





Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista non ho trovato tanti errori grammaticali, e anche le piccole sbavature che ho notato sono in realtà qualcosa di minimo. Nel complesso lo scritto è molto pulito e ben curato, non ho trovato nulla di eccessivamente fuori posto.
Ciò di cui vorrei parlarti in realtà riguarda soprattutto i tempi verbali, che alcune volte mi hanno lasciato un po’ perplessa. Non si tratta mai di errori troppo gravi, ma mi sembra comunque giusto segnalarti i miei dubbi e farteli presente ^^ questo è un esempio:
“Chiudendo gli occhi, lasciò vagare la mente e ripensò a quanto i ragazzini non abbiano mezze misure nel catalogare i coetanei” -> la storia è scritta nella sua interezza al passato remoto e quindi, anche nel momento in cui si parla di qualcosa di generico e universalmente vero (i ragazzini non hanno mezze misure nel catalogare i coetanei), sarebbe più corretto esprimerlo al passato. In questo caso, al posto di quel “abbiano”, ci avrei visto meglio un “avessero”; la frase suonerebbe decisamente più fluida e meglio concordata, non trovi? ;)
Sempre parlando di questo problema dei tempi verbali, mi è parso di scorgere un po’ di confusione nei flashback (le parti in corsivo). La prima che hai inserito, più che un vero e proprio flashback, aveva il sapore di un flusso di pensieri in cui Chiara si è immersa e in cui hai usato prevalentemente il trapassato remoto, come è giusto che fosse; nel secondo flashback invece, quello in cui parli dell’arrivo della protagonista al campo estivo e del primo incontro con Sharon e Giulia, risulta essere un po’ confuso specialmente nella parte iniziale. Hai utilizzato in un primo momento il trapassato remoto e poi sei passata al semplice passato remoto, che ci può stare, ma non sono riuscita a cogliere esattamente il passaggio dall’uno all’altro. Ammetto che quel frammento di testo mi ha un po’ confuso, anche se è stato solo un momento e poi sono riuscita a rientrare subito nel ritmo della narrazione.
Ti segnalo anche qualche altra frase la cui formulazione risulta un po’ confusionaria:
“Sharon, possibile devi farti sempre riconoscere?” -> non so se in certe zone dell’Italia si usi omettere il ‘che’ nel parlato, probabilmente sì e sono io che non lo so XD ma per una questione di correttezza e completezza penso sarebbe meglio inserirlo: “possibile che devi…” ^^
“Poi rivolta a Chiara, le sorrise” -> il vero motivo per cui ti ho copiato questa frase è perché credo suoni meglio racchiudere il ‘rivolta a Chiara’ tra virgole, quindi inserirne una anche dopo il ‘poi’; ne approfitto anche per segnalare che questa formulazione non mi suona benissimo, la trovo un po’ macchinosa, ma forse questa è un mio problema/una mia pignoleria XD non la conto come errore, però ti suggerisco una possibile alternativa che potrebbe rendere il concetto un po’ più chiaro: “Poi rivolse il suo sguardo verso Chiara e le sorrise”.
“si mise in disparte a osservare i suoi amici e, cercando di non farsi notare, soprattutto lui.” -> credo che questa frase sia il frutto di una riformulazione del periodo in fase di revisione (quante volte capita anche a me!). Credo innanzitutto che quella ‘e’ prima della virgola non ci dovesse essere, poi penso che manchi un ‘da’ tra ‘soprattutto’ e ‘lui’ (in genere una persona non vuole farsi notare DA qualcun altro). Non credo proprio siano degli errori di grammatica o di formulazione, ma semplicemente di distrazione, cosa che può capitare a tutti! Comunque credo che intendessi questo: “si mise in disparte a osservare i suoi amici cercando di non farsi notare, soprattutto da lui”.
Un altro piccolo appunto che volevo lasciarti riguarda la punteggiatura. Non la utilizzi affatto in maniera scorretta, anzi, la maggior parte delle volte te ne servi per formulare al meglio i periodi e legare tra di loro concetti nel migliore dei modi: non ho mai trovate virgole al posto di punti, al posto dei due punti o altri segni di interpunzione, il che dà al tuo testo una scorrevolezza e una fluidità preziosi, che permettono al lettore di scivolare attraverso il testo con semplicità e senza intoppi. L’unico minuscolo appunto che voglio farti riguarda il fatto che in alcune occasioni – rare, tutto sommato – alcuni periodi risultano sovraccarichi di virgole e ciò li frammenta un po’ troppo. Ti riporto alcuni esempi:
“Nel mentre, Giulia e Sharon confrontavano divertite i post sui vari social, commentando quanto, a volte, la gente non fosse in grado di darsi un contegno.”
Questo periodo è piuttosto breve e, proprio grazie alla sua brevità, non necessita di essere diviso e frammentato eccessivamente, perché ciò rischia di appesantire il tutto. Se provassi a leggere la frase ad alta voce, rispettando le pause in corrispondenza a tutte le virgole, ti renderesti conto che dovresti fermarti molte volte e che in certi punti ciò non è necessario: io personalmente eliminerei le virgole che racchiudono “a volte”, ma volendo anche la virgola dopo “nel mentre” può essere rimossa e la frase suonerebbe bene comunque. Comunque c’è da tenere in conto che l’inserimento della punteggiatura (soprattutto delle virgole) è una questione di gusto personale, è un dubbio che affligge generazioni di autori da sempre (XD) e non credo si sia mai trovata una regola univoca su quando inserire o non inserire le virgole. Io te lo faccio notare perché durante la lettura mi è saltato all’occhio, ma non lo considero un errore e non lo tengo in considerazione per il punteggio finale ^^
Altri due casi, sempre legati alla punteggiatura, mi hanno dato maggiormente da pensare e te li segnalo di seguito:
“poi, sorridendo verso Sharon, esclamò « e comunque, io sono team Draco»” -> innanzitutto c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la battuta che le racchiude, quindi tra le virgolette e la ‘e’ (ma credo sia un errore di battitura perché non ho notato altri casi del genere); inoltre sarebbe più corretto in questo caso, prima di aprire le virgolette del discorso diretto, inserire i due punti. Generalmente quando si introduce un discorso diretto con un verbo che implica il parlare (dire, esclamare, domandare, ecc…) si inseriscono i due punti, che stanno a indicare una specifica/esplicazione di ciò che il personaggio dirà (disse: - esclamò: - domandò: - ecc…).
Spero di essermi spiegata bene! In caso contrario sono qui per chiarire qualsiasi dubbio ;)
“questo è troppo lungo, sembro mia zia, questo è troppo corto, sembro una poco di buono, questo mi ingrassa, questo mi invecchia, questo non è adatto, questo… decisamente no” -> questo è un elenco e, come tutti sappiamo, solitamente gli elenchi sono intervallati da virgole, quindi di per sé la scelta che hai adottato non è sbagliata; il punto è che in due casi hai utilizzato le virgole anche per legare un’impressione (sembro mia zia, sembro una poco di buono) e, essendo tutto diviso dallo stesso segno di interpunzione, si ha l’impressione che anche “sembro mia zia” e “sembro una poco di buono” facciano parte dell’elenco. Ma per fortuna esiste un modo per ovviare a questo problema: in alternativa alle virgole si possono utilizzare anche i punti e virgola per dividere gli elementi facenti parte dello stesso elenco, così che tu possa mantenere le impressioni legate agli indumenti ma distinguendole dal resto. Ti faccio l’esempio pratico in modo da spiegarmi meglio (sono pessima a spiegare le cose, me ne rendo conto AHAHAH):
“questo è troppo lungo, sembro mia zia; questo è troppo corto, sembro una poco di buono; questo mi ingrassa; questo mi invecchia; questo non è adatto (ecc…)”
Ne approfitto anche per farti notare che ci sono due spazi tra la terza virgola e “questo è troppo corto”, e questo apre un’altra (l’ultima) parentesi sulle cosette che ho notato all’interno del tuo testo. Mi è capitato spesso di trovare due spazi al posto di uno tra una parola e l’altra, il che ha conferito un aspetto un po’ disordinato al testo. Ti segnalo ciò che ho notato:
“Si erano dati appuntamento al loro muretto, a ridosso della piccola piazza – l’unica del paese – per trascorrere insieme quelle sere di metà luglio.” -> tra ‘piazza’ e il trattino.
“e scoprì di preferire di gran lunga la loro amicizia disinteressata e sincera. Ma questo” -> tra il punto e ‘Ma’.
“ma si costrinse ad assumere un atteggiamento di completa indifferenza. Lei non aveva bisogno di amici.” -> tra ‘ad’ e ‘assumere’ e tra ‘assumere’ e ‘un’.
“Il belvedere – il punto più alto del posto – si apriva davanti a loro. Affacciandosi dalla balaustra” -> tra il punto e ‘Affacciandosi’.
E infine qui ho notato che sei andata a capo nel mezzo della frase (non so se possa esserci stato un problema con l’html, è probabile!):
“Non sapeva neanche lei perché, ma voleva, doveva vederlo.”
Con molta probabilità ora mi starai odiando perché ti ho fatto notare un bel po’ di cosette – e hai ragione AHAHAHAH tendo a far presente ai miei partecipanti tutti i piccoli dettagli che noto, ma la mia intenzione non è mai quella di demoralizzarli, tutto il contrario; di alcuni errori non ci si accorge proprio ed è più semplice e veloce sistemarli una volta che qualcun altro te li ha segnalati! Nel tuo caso in particolare poi avrai notato che il punteggio non è affatto basso, questo perché si tratta veramente di minuzie e non tutte avevano lo stesso peso, ma soprattutto sono piccole cose che si possono tranquillamente sistemare con una rilettura, perché sono certa che si tratti di sviste ed errori di battitura. Nel complesso la storia è decisamente ben scritta e mi è piaciuto tantissimo il tuo stile! Come ti dicevo sopra, ci sono un sacco di fattori che contribuiscono a renderlo scorrevole, il che aiuta il lettore a immergersi e calarsi ancora di più nella storia e nell’intera vicenda. Il lessico che hai adottato è semplice al punto giusto, senza però cadere nel semplicistico, e si adatta perfettamente al contesto, la costruzione dei periodi è pulita, fluida e corretta: non sono mai né troppo brevi né troppo lunghi, ai modellano in base al contesto (più articolati durante le parti introspettive, più frammentati durante i dialoghi e le scene “d’azione”). Forse qualcun altro potrebbe mettere in discussione quest’aspetto e farti notare che lo stile è “troppo” frammentato, ma non sarò di certo io a farlo perché è una caratteristica che ADORO e che rende la storia dinamica, piacevole da leggere, accessibile e mai noiosa. Sicuramente, al di là delle sbavature che ti ho fatto notare nella prima parte del parametro, lo stile è una delle cose che ho maggiormente apprezzato della tua storia e probabilmente uno dei suoi maggiori punti di forza. Complimenti, davvero!


Trama e personaggi: 7,5/10

La trama procede in maniera lineare, è ben strutturata e non presenta buchi o lacune di alcun tipo. Oltre al racconto di ciò che succede nel presente, hai impreziosito la narrazione con un flashback riguardante il primo incontro tra Chiara e le sue amiche, fatto che ho particolarmente apprezzato, perché ci ha permesso di conoscere più approfonditamente gli antefatti e il motivo per cui Chiara si trova nelle Marche.
Effettivamente forse avrei preferito che anche il primo flashback fosse strutturato allo stesso modo: una scena avvenuta nel passato in cui vedevamo i personaggi agire e interagire. Si tratta invece di un flusso di pensieri, in cui spieghi diverse dinamiche della vita di Chiara; di base non è un’idea malvagia, perché appunto ci consente di conoscere meglio il passato di un personaggio a noi nuovo, ma così facendo hai dato un approccio “didascalico” all’incipit della storia, ti sei lanciata in una spiegazione raccontata dalla voce narrante e questo ha ritardato un po’ il coinvolgimento del lettore nella vicenda. Leggendo ho avuto come l’impressione che la storia fosse entrata nel vivo a partire dal secondo flashback in poi, come se fino a quel momento avessi letto la trama stampata sul retro della copertina e non il vero e proprio libro (per dirla metaforicamente). Non è affatto sbagliato, perché senza quelle informazioni probabilmente non saremo riusciti a inquadrare Chiara e il suo passato, ma le si poteva per esempio lasciar sottintese attraverso il racconto di una scena più “attiva” e meno didascalica; per esempio, per far trapelare la gelosia delle compagne di classe avresti potuto raccontare in un flashback una scena svoltasi tra le mura scolastiche, allo stesso modo in cui hai raccontato l’arrivo al campo estivo.
Questo suggerimento non vuole ovviamente essere una correzione alla tua storia – ma appunto un suggerimento . perché in realtà non c’è nulla di sbagliato, nulla che non vada nella trama! Il concetto, anzi, non sarebbe affatto cambiato, ma sarebbe variato solo il modo di esprimerlo – attraverso un espediente che, a mio avviso, avrebbe reso un po’ più coinvolgente la storia fin dal principio. Caratteristica che comunque, andando avanti, la tua storia possiede!
Un altro minuscolo appunto che mi permetto di fare (che però forse non è nemmeno un vero e proprio problema, ma una mia impressione personale) riguarda il fatto che alcuni dettagli, alcuni aspetti della narrazione, siano rimasti un po’ in ombra e trattati in maniera più superficiale rispetto ad altri. Un esempio sta nel rapporto che Chiara ha avuto in passato con i ragazzi (accenni al fatto che è stato problematico, ma non approfondisci troppo la questione e infine si ha l’impressione che la tua protagonista abbia avuto delle esperienze simili a quelle di tutte le sue coetanee), oppure sul modo in cui lei e Michele hanno approfondito la loro conoscenza e dato inizio alla loro storia d’amore (dedichi poco spazio a questa parte della trama e torni su toni più distaccati e didascalici, non racconti nel dettaglio una scena “cardine” che ci faccia vedere l’inizio della loro relazione). Alla storia non manca niente, non mancano dei passaggi e non ci sono punti poco chiari, ma alcune cose sono state trattate in maniera un po’ “frettolosa”; dal mio punto di vista, questo può essere dipeso dal fatto che ci fosse tanta carne sul fuoco, hai voluto raccontare una storia molto lunga che, se approfondita per bene, ti avrebbe costretto a scrivere quasi una long XD ma hai voluto affrontare il tutto in una one shot, scelta coraggiosa e rischiosa. Ci sei riuscita per la maggior parte dello svolgimento, ma alcuni punti sono rimasti un po’ troppo vaghi e devo ammettere che, giungendo alla fine, avrei voluto saperne di più.
Per quanto riguarda i personaggi, ho notato che ti sei focalizzata sull’introspezione di Chiara e questo ti ha permesso di tracciare un contesto generale e dare un’infarinatura del suo carattere, nonché del suo vissuto. C’è però una parte che è venuta secondo me a mancare e che non ha permesso una caratterizzazione a tutto tondo, una parte che in realtà si ricollega alla gestione della trama.
Il fatto di aver sviluppato una trama molto lunga in una shot molto breve non ti ha concesso di inserire molte scene “d’azione”, in cui i personaggi potessero agire e interagire tra loro; un esempio di questo tipo di scene sono l’ormai stracitato flashback del primo incontro con Sharon e Giulia, oppure la scena in cui il gruppo di amici sta aspettando l’arrivo di Michele e vediamo le ragazze interagire tra loro. Sono scene preziose, perché includono dialoghi e azioni riguardanti i personaggi, ci permettono di capire come loro agiscono e reagiscono nelle diverse situazioni. Mi piace sempre sottolineare quanto questo aspetto sia importante per la caratterizzazione dei personaggi, alla stregua e in certi casi addirittura più dell’introspezione; il lettore in questo modo vede i personaggi come delle persone vere, come se anche lui fosse nella scena e li vedesse comportarsi in base ai loro caratteri. Questa parte purtroppo è venuta un po’ a mancare, per quanto riguarda la nostra protagonista ma anche per quanto riguarda Michele: ho avuto quindi modo di conoscerli, ma non così approfonditamente, perché non ho potuto vederli agire direttamente ma li ho solo sentiti raccontare dalla voce narrante in terza persona. Un po’ mi è dispiaciuto, perché mi piacciono davvero tanto e mi sarebbe piaciuto conoscerli un pizzico di più!
Ottimo lavoro invece con Giulia e Sharon che, per quanto fossero personaggi marginali, hai saputo dipingere perfettamente attraverso le scene in cui sono apparse: dal loro modo di parlare, di interagire e di porsi si intuisce subito il carattere frizzante ed esuberante di Sharon, contrapposto a quello più tranquillo e dolce di Giulia. Le hai sapute muovere benissimo e hai dato una perfetta idea dei personaggi nonostante siano apparsi relativamente poco. Il modo in cui le hai gestite è l’esempio palese del concetto che stavo cercando di esprimere poco sopra: le hai fatte agire, le hai dipinte in scene e interazioni della loro quotidianità che le hanno subito delineate!
Questa è la palese dimostrazione che sai esattamente come caratterizzare i personaggi, non hai nessun problema in ciò e non hai nemmeno bisogno dei miei “suggerimenti”, semplicemente il modo in cui hai strutturato la trama ti ha impedito di dare il 100% sotto quest’aspetto per quanto riguarda i protagonisti ^^ ma sono certa che questi personaggi hanno ancora tanto da offrire e, se mai vorrai approfondire la loro storia e scrivere altro su di loro, magari degli spin-off o dei missing moments, io sarò super curiosa e contenta di leggere! *-*


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Ti faccio innanzitutto i miei complimenti per quanto riguarda l’attinenza al tema del contest: volevo leggere storie che parlassero di adolescenza, di tutto ciò che è tipico dei ragazzi di quell’età, e tu me l’hai dato eccome! Chiara è assolutamente un’adolescente, ciò traspare in goni suo gesto e in ogni aspetto della sua vita: partendo dai difficili rapporti con i compagni di classe e la difficoltà nel farsi degli amici, passando per le vacanze estive spensierate (ho davvero adorato questo dettaglio, gli amici lontani che si possono vedere solo durante l’estate… chi non li ha avuti?), le uscite serali tutti insieme all’insegna delle chiacchiere, fino ad arrivare al primo incontro con il ragazzo dei propri sogni, la cotta, l’innamoramento, i dubbi e i tentennamenti sul mettersi in gioco con lui… anche la differenza d’età è una cosa tipicamente adolescenziale, perché sono molte le ragazze che si invaghiscono di un uomo che adolescente non lo è più. Il tipo di discorsi e di attività dei ragazzi, ma anche gli atteggiamenti e i pensieri di Chiara (quando svuota l’armadio per cercare l’abbigliamento perfetto, o quando trova Michele sui social ma non lo contatta subito per via delle paranoie) rispecchiano esattamente quel mondo attraverso cui tutti siamo passati. Si parla di adolescenti e su questo non c’è dubbio; questo è un altro dei punti forti della tua storia, è un aspetto che hai saputo gestire egregiamente e, oltre che rendere felice me (XD), ha dato una grossa spinta ai personaggi e alla loro caratterizzazione!
Per quanto riguarda il pacchetto scelto, sicuramente ci hai parlato del primo vero amore di Chiara: come ha conosciuto Michele, come è rimasta colpita da lui, come si sono avvicinati e tutto il resto. Come già detto nel parametro della trama, mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più approfondito, ma la tematica comunque c’è, appare ed è una fetta piuttosto importante della trama.
Per quanto riguarda lo sviluppo della citazione, sono un po’ combattuta e “divisa in due”. Ciò che mi è piaciuto è sicuramente il tuo modo di citarla nel testo e fare dei piccoli rimandi, come al fatto che l’amore faccia sentire vivi o che divora e consuma, oppure il riferimento finale alla parte sul presente, il passato e il futuro. Hai inserito questi piccoli dettagli in maniera totalmente naturale, nessuno potrebbe pensare che provengono da una citazione se non conoscesse, appunto, la frase d’origine, e questo significa che sei stata molto brava ad assimilare e rendere tuo il concetto.
Ciò che invece mi è venuto un po’ a mancare è il senso generale della frase: un passaggio in particolare dice che “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”, quindi avevo immaginato che Chiara si sarebbe lanciata molto di più, avrebbe fatto qualcosa di istinto e si sarebbe avvicinata con più prepotenza a Michele, anche tramite un gesto avventato; invece tutto è filato più o meno liscio e i due hanno avuto un avvicinamento reciproco senza troppi scossoni da parte di nessuno dei due. Addirittura è lui, alla fine, ad andare da lei per trascorrere un po’ di tempo insieme. Mi sarebbe piaciuto veder sviluppata maggiormente anche la parte dell’amore che incoraggia a ridere e a sognare, su cui non è stato posto troppo l’accento (non perché dovesse essere citata per forza).
Comunque la frase non ha per forza un’unica interpretazione, io la vedo in un determinato modo e mi aspettavo un determinato sviluppo e un’atmosfera ben precisa, ma non è necessariamente da interpretare in maniera univoca ^^ dunque non me la sento di abbassare troppo il punteggio, in fondo si tratta di piccole sfumature di significato che io non ho trovato nella storia ma che non erano obbligatorie da inserire!
In conclusione però ti faccio tanti complimenti, questo è sicuramente il parametro in cui hai fatto il miglior lavoro e mi è piaciuto molto soprattutto come hai gestito l’atmosfera adolescenziale, brava!


Gradimento personale: 4/5

La storia mi è piaciuta molto, in primis perché ho letto esattamente ciò che speravo di leggere tramite questo contest e, ti giuro, non mi stanco mai di queste vicende! Non si tratta di una trama chissà quanto originale, ma questo non è assolutamente rilevante per quanto riguarda il gradimento personale (non ho inserito appositamente un parametro apposta per l’originalità proprio per questo, io ADORO i cliché riguardanti l’adolescenza!).
Ammetto che mi è piaciuta tantissimo la scelta dell’ambientazione: sono particolarmente legata alle Marche, ci sono stata varie volte per le vacanze, conosco alcune persone del posto e anche io sono stata molto in pensiero quando ho saputo delle scosse di terremoto di qualche anno fa. Questo dettaglio della tua shot mi ha colpito nel profondo, perché ho trovato un parallelismo con la mia vira personale ^^
I personaggi mi piacciono tantissimo, in particolare sono rimasta molto incuriosita da Michele (su cui vorrei leggere altro) e da Giulia e Sharon, che sono le amiche che tutti vorremmo avere!
Purtroppo non me la sento di assegnarti il punteggio pieno perché ci sono stati degli elementi, alcuni dei quali ho già parlato negli altri parametri, che non mi hanno permesso di immergermi totalmente nella vicenda ed empatizzare con i personaggi. Avrei voluto sapere di più di loro, soprattutto avrei voluto vedere Chiara più “attiva”, e leggere scene più approfondite e narrate nel dettaglio. Non c’è stato quindi un coinvolgimento completo, ma nel complesso posso affermare di aver fatto una piacevole lettura, sicuramente la tua storia ha tantissimi punti di forza!


Totale: 23,5/30



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19/08/2021 17:35
 
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“Il mio nuovo amico” di Swan.79





Grammatica e stile: 5,5/10


Purtroppo sono costretta a cominciare con un punteggio non altissimo perché ho trovato un po’ di imperfezioni, sia riguardanti la grammatica che lo stile, disseminate qua e là. Mi dispiace davvero tantissimo, perché questo è il parametro che in assoluto ti ha penalizzato di più e perché certi errori sono palesemente delle sviste che si sarebbero potuto correggere con un’attenta revisione, ma purtroppo tutti questi piccoli dettagli sono andati a sommarsi tutti insieme e mi hanno portato a sottrarre dei punti.
Ti riporto ciò che ho trovato per quanto riguarda la grammatica:
“Una signora di mezz’età seduta alla guida di una vecchia land rover sorrise” -> trattandosi del tipo di macchina, Land Rover andrebbe scritto con le maiuscole.
“seduti davanti a due bottiglie di coca cola” -> stesso discorso vale per Coca Cola, che essendo una marca andrebbe scritta con le maiuscole.
“Che succede? “ chiese David allarmato -> il fatto di aver inserito uno spazio tra il punto di domanda e le virgolette (penso sia un errore di battitura) fa risultare graficamente le chiuse virgolette come se fossero nuovamente aperte.
“I vulcani gli ho già detti?Ragazzi se non mi fermate continuo fino a stasera.” -> essendo il pronome riferito ai vulcani, un sostantivo plurale maschile, dovrebbe essere ‘li ho già detti’ e non ‘gli’. Ne approfitto anche per farti notare che manca uno spazio tra il punto di domanda e la parola ‘Ragazzi’; inoltre sarebbe meglio inserire una virgola dopo ‘ragazzi’, ma quella della punteggiatura è una questione che affronteremo più avanti ^^
“Cominciò a smanettare sul suo cellulare e si scambiarono i numeri Samantha sorrise con dolcezza.” -> qui credo manchi proprio un segno di punteggiatura, probabilmente un punto prima di ‘Samantha’.
“Questa ragazza ti piace si o no?” -> l’affermazione ‘sì’ vuole sempre l’accento. Non credo sia un vero e proprio errore di grammatica, forse è più di distrazione, perché nella frase successiva l’hai scritto correttamente, ma è comunque un errore.
“Che cosa ci fai qui.” -> questa è una domanda, quindi al termine ci vuole il punto interrogativo.
“Dimmi un po di te” -> po’, vuole l’apostrofo.
“e lei ha detto: Sì” -> a meno che non si stiano aprendo delle virgolette per il discorso diretto, dopo i due punti non ci vuole mai la lettera maiuscola. Per ovviare il problema, visto che qui siamo già all’interno di un discorso diretto e aprire delle altre virgolette mi sembra un po’ macchinoso, potresti scrivere anche semplicemente “e lei ha detto sì” senza i due punti, oppure “lei ha detto di sì” oppure ancora “e lei ha accettato”.
“E´un ragazzo” -> so che è complicato e pesante stare a fare manualmente o copia-incollare ogni volta la ‘e’ accentata maiuscola, ma qualsiasi altro metodo per riprodurla al di fuori di ‘È’ è un errore. Non so bene se questo sia un errore dettato dall’html che non ha riconosciuto il carattere, ma ci tengo comunque a segnalarlo ^^
“Può concederci solo un minuto, per favore.” -> situazione speculare a quella precedentemente riportata per quanto riguarda il punto di domanda al termine della frase: si tratta di una frase interrogativa, quindi è necessario sostituire quel punto.
“glielo ho promesso” -> nel linguaggio scritto generalmente le formule di questo tipo si scrivono apostrofate: “gliel’ho promesso”.
Questi invece sono alcuni errori di battitura:
“Io non esagerò” -> c’è un accento di troppo sulla parola ‘esagero’.
“David non fece domane” -> manca una ‘d’ nella parola ‘domande’.
“anche constoria se vuoi” -> manca uno spazio tra ‘con’ e ‘storia’.
“Max!Non eri a scuola oggi” -> manca lo spazio dopo il punto esclamativo. Ho notato diversi errori di questo tipo in realtà.
“ A proposito tu ti senti pronto per la verifica di domani?” -> qui per esempio si è verificato l’errore contrario: c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la ‘A’.
“aiutò Maxchi a piegare i pochi vestiti che aveva” -> quel ‘chi’ subito dopo il nome di Max non so come interpretarlo XD
“Ma il giovane proprietario dell’auto poteva contare sulle braccia ormi divenute robuste” -> manca una ‘a’ nella parola ‘ormai’.
“Mia madre se ne ero andata” -> hai scritto ‘ero’ al posto di ‘era’.
Ho anche qualche dubbio riguardo alla formulazione di una frase:
“Ti siedi con me a mensa?” -> nel parlato è molto comune pronunciare frasi di questo tipo, ma dal punto di vista del significato non è del tutto corretta. Sarebbe meglio scrivere “Ti siedi vicino a me?” o “Pranzi con/insieme a me?”.
Ho notato un po’ di disordine per quanto riguarda le righe bianche per suddividere i paragrafi: a volte sei andata a capo due volte laddove non era necessario (come nella scena della mensa, mentre Samantha si stava avvicinando al tavolo dei ragazzi e Max non sapeva che fare), altre volte non hai suddiviso il testo quando invece sarebbe stato necessario (come subito prima della scena della colazione, in cui David parla con i genitori delle sue preoccupazioni nei confronti di Max). Forse c’è stato qualche problema con il codice html, perché in altre situazioni hai suddiviso il testo correttamente, quindi non so bene come interpretare questa svista ^^
Ti segnalo anche qualche altro piccolo errore che ho riscontrato dal punto di vista dello stile e della grafica:
“Prego. Tu sei nel mio corso di inglese.” esclamò ad un tratto -> dopo ‘inglese’ sarebbe in realtà meglio non inserire un punto fermo, perché questo spezza una frase che in realtà continua fuori dalle virgolette. La frase racchiusa tra virgolette funge in questo caso da complemento oggetto (lui disse “che cosa”), e così tutte le frasi contenenti un verbo che implica il parlare /disse, esclamò, domandò ecc…). In questi casi è sempre meglio non spezzare la frase con un punto, anche se all’interno delle virgolette; diversamente sarebbe stato se la frase all’esterno delle virgolette fosse stata totalmente slegata alla battuta diretta, come in questo caso:
“David mi spieghi che stavi cercando di fare oggi? In che razza di modo hai giocato stasera?” al termine di una partita di basket -> Qui la frase esterna non si lega in nessun modo a quella tra virgolette, infatti ne approfitto per segnalarti che qui ‘al’ vorrebbe la lettera maiuscola, perché è come se avessi cominciato una frase nuova dopo un punto fermo (in questo caso un punto di domanda).
Ho notato in varie occasioni questo tipo di disordine nei pressi dei dialoghi, qui te ne ho portato solamente un esempio come spiegazione. Non sono in realtà sicura di essermi spiegata al meglio (il caldo mi fa un attimo delirare ahahahah), quindi se avessi ancora qualche dubbio non esitare a chiedere ^^
L’ultima citazione del testo che ti ho copiato apre una parentesi importante, ovvero quella delle virgole. Ho notato che in alcuni casi tendi a ometterle, soprattutto all’interno dei dialoghi; in questo caso sarebbe bene aggiungerla tra ‘David’ e ‘mi’, cosa che si dovrebbe fare sempre quando si inserisce un’esclamazione (che sia un nome proprio, oppure “ehi”, oppure “ciao”, oppure “dai” ecc…).
Un altro esempio che ti posso riportare è questo:
“Dai è semplice.” -> anche qui, tra ‘dai’ e ‘è’ sarebbe meglio inserire una virgola.
Altri esempi sono:
“Meglio così andiamo.” -> la versione corretta è “Meglio così, andiamo”.
“Quindi basta è finita.” -> la versione corretta sarebbe “Quindi basta, è finita”.
Qualche altra volta, riguardo alle virgole e alla punteggiatura in generale, ho notato dei disordini che hanno portato alcune frasi a essere poco chiare o dalla formulazione macchinosa. Questa ne è un esempio:
“David lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava, con un groppo in gola e aprì la lettera.” -> dal punto di vista delle pause che faresti nel pronunciarla, se leggessi questa frase rispettando la punteggiatura che hai inserito, ti renderesti conto che qualcosa non suona bene. Ti verrebbe spontaneo prendere fiato e fare una pausa leggermente più lunga tra “con un groppo in gola” e “aprì la lettera”. Una possibile riformulazione per mantenere intatto il senso della frase, farla scorrere meglio e non sovraccaricarla di virgole potrebbe essere questo:
“David lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava e, con un groppo in gola, aprì la lettera”.
Ci sono poi delle altre cosette, sempre riguardanti lo stile e la forma, che ti vorrei far notare:
“Dovevo fare una cosa oggi...ma non ha più importanza.” -> ho notato che hai la tendenza, quando inserisci i puntini di sospensione, ad attaccarli sia alla parola di prima che a quella successiva, come in questo caso. In realtà la forma corretta sarebbe attaccati alla parola che li precede e staccati da quella che le segue: “[…] una cosa… ma non […]”.
“David con un sospiro prese il cellulare e avvisò la madre che stava per uscire. David attese che i suoi compagni lo precedessero” -> qualche volta, come in questo caso, ho notato una ripetizione del soggetto in due frasi molto vicine e che hanno lo stesso soggetto (in questo caso David). La seconda volta sarebbe meglio sottintenderlo (cominciare la frase con “Attese”), sia per evitare ripetizioni, sia perché ripetere spesso il soggetto potrebbe essere indice di uno stile un po’ “acerbo”.
Fino a ora ti ho segnalato tutte le piccole sbavature che ho trovato nel tuo testo, sia dal punto di vista grammaticale che stilistico (guadagnandomi sicuramente il tuo odio AHAHAH scusa), ma non sono qui solo per evidenziare i lati negativi, anzi! Ci sono molti aspetti del tuo stile che ho apprezzato molto e che, nonostante tutto, mi hanno permesso di leggere la storia con piacere e con tanta scorrevolezza!
Innanzitutto ho apprezzato molto il modo in cui hai deciso di frammentare il testo: i periodi non sono mai né troppo brevi e semplicistici, né troppo lunghi e dispersivi, il che conferisce alla storia un ritmo calzante e coinvolgente, che tiene alta l’attenzione e coinvolge fin dalla prima riga.
In secondo luogo ho trovato un grande e splendido equilibrio tra tutti gli elementi della narrazione: dialoghi, azioni, introspezione, sensazioni, descrizioni. Nessuna di queste cose prevale sull’altra, è tutto talmente ben amalgamato che le scene si susseguono e si srotolano con un andamento naturale, si dipingono nella mente del lettore quasi come un film. Ho davvero molto apprezzato questa tua naturalezza nel narrare gli eventi, hai trovato un equilibrio vincente e spero che continuerai a svilupparlo in questo senso, perché credo che il tuo stile abbia tantissimo potenziale e con alcuni piccoli aggiustamenti potrebbe diventare uno dei tuoi maggiori punti di forza!


Trama e personaggi: 9/10

La prima cosa che voglio fare in questo parametro è farti tantissimi complimenti per la trama, perché l’ha gestita e strutturata in una maniera FANTASTICA|
Innanzitutto mi è piaciuta molto la scelta delle scene su cui ti sei voluta soffermare, per descriverle e inserire la giusta dose di dialoghi: sei riuscita a creare immagini vivide e coinvolgenti, che hanno saputo raccontare con un ritmo incalzante le vicende della vita di questi ragazzi. Non ti sei soffermata su dettagli poco importanti cercando di “allungare il brodo”, ma non hai nemmeno omesso delle scene rilevanti: ti sei presa il tuo tempo per raccontare la storia e il risultato è una storia coinvolgente, che tiene alta l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima parola, dal ritmo costante e omogeneo. Davvero tantissimi complimenti!
Non ho trovato nessun buco e nessuna lacuna, giunta alla fine della lettura il puzzle si è andato a comporre in maniera perfetta e anche quei piccoli punti d’ombra, che avevi appositamente e strategicamente lasciato nelle prime fasi del racconto, sono andati a chiarirsi. Anzi, sei stata abilissima nell’instillare curiosità durante il corso della lettura, il che ha aggiunto ancor più valore alla tua storia!
Per esempio, la situazione famigliare di Max rimane avvolta nel mistero: vediamo che, il giorno dell’incontro con David, torna a casa e la trova vuota, ma non sappiamo che fine abbia fatto la madre e se questo ragazzino abbia un padre. Vediamo anche che getta nello scarico una medicina e, nonostante possa sorgere il sospetto di un gesto estremo da parte sua, viene anche il dubbio che possa essere la madre la proprietaria di quei medicinali; magari non torna perché è una donna instabile, che fa largo uso di psicofarmaci, o magari è dipendente da qualche droga. Anche tramite la gestione della madre sei riuscita a inserire una sorta di colpo di scena, perché la spiegazione del suo abbandono è talmente assurda che nessuno avrebbe potuto immaginarla. Io, almeno, non ci sarei mai arrivata… e sapere che una madre abbia preferito un uomo qualsiasi al proprio figlio, la creatura a cui ha dato la vita e che dovrebbe in teoria amare più di se stessa, è veramente straziante.
Stesso discorso per quanto riguarda il gesto di svuotare l’armadietto: il lettore continua a chiedersi per tutto il tempo cosa abbia portato Max a svuotarlo, non ce lo sveli finché non si giunge alla lettera. E anche qui, personalmente, io non ci sarei mai arrivata e ho trovato geniale questo dettaglio, che getta degli indizi ma non rivela troppo, e fa venir voglia di continuare a leggere per saperne di più!
Ben riuscito il parallelismo anche tra l’inizio della prima scena e l’inizio dell’ultima: Max sta trasportando qualcosa (una volta i libri, l’altra volta degli scatoloni), ma per motivi ben diversi e soprattutto la seconda volta ha un aiuto al suo fianco. Mi è piaciuto soprattutto perché si tratta di un rimando al modo in cui si sono conosciuti, all’episodio che li ha portati fin lì, solo che la seconda volta si tratta di un arrivederci, perché ognuno andrà a vivere la sua vita separatamente dall’altro. Sembra un dettaglio quasi insignificante, ma è stato un tocco geniale che ha conferito un sacco di carica emotiva alla trama, alla storia nella sua interezza.
Non posso quindi che farti i complimenti!
Per quanto riguarda i personaggi, innanzitutto è apprezzabile la scelta della loro gestione, del modo in cui li hai fatti muovere: li hai inseriti in delle scene d’azione, li hai fatti interagire e hai reso i loro gesti e i loro dialoghi protagonisti. Questo ti ha permesso, insieme a un’introspezione ben inserita (mai troppo scarna ma mai eccessiva) di delineare perfettamente i personaggi. Come dico sempre, noi non siamo niente senza gli altri e senza il mondo che ci circonda, e per i personaggi è lo stesso: il loro carattere e le loro peculiarità si definiscono nel momento in cui agiscono, reagiscono e interagiscono, nelle sensazioni che provano, nelle parole che usano per esprimere un determinato concetto. Questa è una cosa che ho ritrovato sicuramente nella tua storia, proprio grazie all’abbondante dose di dialoghi e azioni, e sicuramente è una caratteristica che ha dato una grande spinta alla caratterizzazione!
Oltre ciò, ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui i due ragazzi si sono evoluti, in particolare Max: all’inizio praticamente non parlava, era sempre chiuso in se stesso e non prendeva mai l’iniziativa di interagire con qualcuno, finché David non si è messo d’impegno per farlo uscire dal suo guscio. Vediamo come Max acquisisce sicurezza grazie al supporto del suo nuovo amico, fino a diventare spontaneo quantomeno in sua presenza, e si apre pian piano al dialogo. Alla fine della storia, quattro anni dopo, lo vediamo molto più rilassato e, ora che parte dei suoi demoni sono stati affrontati e sconfitti, è anche più propenso a raccontare la parte più oscura e fragile di sé, quella che ha tentato di nascondere in un primo momento. Sì, perché gli ci è voluto uno scossone per riuscire a parlare dei suoi problemi: se Tony non avesse deciso di buttarlo fuori di casa, forse Max non avrebbe mai avuto il coraggio di parlare a David dei suoi problemi, o forse lo avrebbe avuto dopo tanto tempo.
Max aveva bisogno proprio di un personaggio come David… che, dai, come si può non amarlo? Incrollabile, positivo, ottimista, generoso, dotato di quell’ingenuità ancora un po’ fanciullesca che gli permette di approcciarsi a Max senza quei pregiudizi tipici dell’adolescenza. Non gli importa se lo vedranno andare in giro con un emarginato, non gli importa di come è vestito il suo nuovo amico e se non è la persona più loquace del mondo, non gli importa nemmeno del quartiere in cui vive: l’ha visto in difficoltà e l’ha aiutato, punto, perché i suoi occhi tutte queste differenze non le vedono. È un personaggio di una bellezza e di un’innocenza disarmanti, lo hai delineato da subito come un ragazzo buono e spontaneo, genuino, a cui è impossibile non affezionarsi. Non potevi creare una coppia di amici migliore, soprattutto per il modo in cui si sono definiti a vicenda nel loro rapporto; hanno due caratteri in contrasto ma anche tante cose in comune.
C’è però un dettaglio che mi ha portato ad abbassare un po’ il punteggio e che mi ha fatto un po’ storcere il naso, specialmente nella prima parte della storia. So che forse era una cosa voluta, ma gli scambi di battute tra i ragazzi avevano un che di stereotipico che li ha resi, in alcuni momenti, forse un po’ scontati. Un esempio che posso farti è la scena della mensa, in cui Max si accorge che Samantha lo sta fissando e David gli suggerisce di farsi avanti e salutarla: mentre leggevo ho avuto l’impressione di aver già letto un milione di volte una scena del genere, in cui i personaggi pronunciavano le stesse identiche parole, perché è la classica scena da telefilm americano che parla di teenagers. So che è difficile costruire qualcosa di innovativo, soprattutto sul tema che ho proposto, ma ho notato che soprattutto nei dialoghi hai utilizzato degli schemi molto famosi e che hanno rischiato di rendere quelle scene in particolare un po’ troppo “banali” (perdona questa parola, so che non è bella ma non riesco su due piedi a trovare un sinonimo adatto XD).
E ora tu potresti dirmi: cosa c’entra tutto questo se tra i parametri di valutazione non c’è l’originalità? Il punto è che questi dialoghi un pp’ stereotipici hanno rischiato di stereotipare parecchio anche i personaggi, intaccando quindi la loro caratterizzazione: Max rischiava di diventare il classico introverso imbranato e inesperto con le ragazze, David il classico studente non troppo brillante ma estroverso e senza alcun problema nell’interagire con nuove persone. Ed è questa, in realtà, l’impressione che ho avuto durante la prima parte della storia, almeno fino alla scena della partita di basket; fortunatamente hai poi dato una svolta alla storia, e dalla seconda metà del testo è salita vertiginosamente la qualità della gestione dei personaggi.
Probabilmente se avessi evitato un po’ di quegli scambi di battute “fatti” la caratterizzazione sarebbe stata perfetta, e lo sarebbe stata fin dall’inizio, perché avresti potuto inserire tanti dettagli peculiari dei tuoi personaggi. Mi dispiace averti dovuto penalizzare per questo motivo, però in linea di massima il mio bilancio è positivo e alla fine non posso che apprezzare i tuoi personaggi, mi sono entrati decisamente nel cuore!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 5/5

Non posso che metterti un punteggio pieno in questo parametro, perché hai fatto un ottimo lavoro sia col tema del contest che con lo sviluppo del pacchetto scelto!
Iniziamo dal tema portante del contest, ovvero l’adolescenza. Hai inserito tanti cliché appartenenti a quell’età, il che non è assolutamente un difetto, perché è proprio di queste dinamiche che volevo leggere: la scuola, la difficoltà dei personaggi nel trovare degli amici, le prime cotte, le conversazioni imbarazzate durante la pausa pranzo, i pomeriggi trascorsi a studiare insieme per i compiti in classe, le partite di basket, il difficile rapporto con i genitori… tutto ciò mi parla di adolescenza, hai saputo costruire un mondo con delle dinamiche tipiche dell’adolescenza e ti ci sei giostrata benissimo… mi è sembrato davvero di entrare tra i corridoi di un tipico liceo americano, in uno di quei telefilm della fine degli anni Novanta/inizio anni Duemila!
Ho apprezzato molto anche la tematica della situazione disagiata di Max, costretto a vivere in un quartiere povero e malfamato insieme a una madre che non lo ama, costretto ad arrangiarsi con quello che ha, e che finisce per essere lo “sfigato” a scuola, quello fuori moda, quello che non ha amici e sta sempre chiuso in se stesso. Solo che, a differenza del solito “nerd secchione” che è stato inserito come stereotipo in tutte le storie che parlano di adolescenti, qui si affronta una tematica molto più delicata. Max non è così perché semplicemente non ha abilità sociali, ma perché al momento è l’ultimo dei suoi problemi: sta soffrendo molto per la sua famiglia a pezzi, per l’abbandono della madre – una madre che non l’ha mai amato. Hai trattato la tematica nel modo migliore: riprendendo uno schema tipico dell’adolescenza, ma aggiungendoci quel tocco di freschezza e novità che mi ha permesso di non arrivare alla fine con quella sensazione di “sapevo già come sarebbe andata a finire” che potrebbe anche risultare fastidiosa.
Davvero, ho adorato come hai gestito il tema del contest, mi hai consegnato esattamente il tipo di storia che speravo di leggere nel momento in cui ho indetto questo contest!
Per quanto riguarda lo sviluppo del pacchetto, e in particolare la citazione, ammetto che in un primo momento non avevo idea di dove volessi andare a parare. Insomma, certo, c’era una storia d’amicizia e questo è stato palese fin dal primo momento, ma mai avrei immaginato che questo rapporto tra David e Max si sarebbe intensificato così tanto e sarebbe diventato talmente profondo da rappresentare alla perfezione il senso della frase. Hai saputo evidenziare sia la parte in cui si cita la certezza di avere l’aiuto da parte di un amico, sia l’aver imparato insieme parole come rispetto, fiducia e affetto. L’amicizia tra i due ragazzi, fin dal primo momento, si è basata sul rispetto reciproco e questo si è continuato a percepire per tutto l’arco della storia, fino al momento più alto del loro legame, quello in cui David apre le porte della sua casa al suo amico senza preoccuparsi delle conseguenze, senza nemmeno consultare prima i genitori, ma spinto da un affetto enorme verso il suo amico e dal desiderio di aiutarlo davvero, senza chiedere nulla in cambio.
Infine ho trovato sublime il modo in cui hai inserito l’intera citazione, rendendola parte di quella stupenda lettera sul finale. Oltre al fatto che calzava a pennello con la trama della storia, sei riuscita ad amalgamarla perfettamente alle parole di Max, come fosse stato lui stesso a partorirle, e chi non conosce la citazione non potrebbe mai intuire che non sono parole del ragazzo perché non stonano affatto. Insomma, ho adorato l’uso che ne hai fatto, sia dal punto di vista strettamente letterario che da quello del significato. Complimenti, davvero!


Gradimento personale: 5/5

Ci sto provando a non piangere, giuro. Ma è difficile, tremendamente difficile. Questo finale mi ha veramente spezzato, mi ha rapito il cuore e me l’ha distrutto in mille pezzi in una maniera che non so descrivere. Perché è di una dolcezza che nasconde al suo interno tanta fragilità, tanto dramma, ma anche tanta forza e voglia di andare avanti. E soprattutto è la manifestazione di quanto un legame di amicizia, un gesto d’affetto, possa davvero salvare una vita… e sarà che io sono di parte, sarà che le storie di amicizia le sento dentro fin nelle ossa, sarà che sono particolarmente sensibile ai finale dolceamari, ma tutto ciò mi ha toccato nel profondo e se torno alla lettera che Max ha scritto a David, se penso al gesto che stava per compiere e che alla fine ha lasciato perdere grazie al gesto di gentilezza del suo amico, non riesco proprio a scacciare il magone e a trattenere le lacrime. Non è assolutamente facile e scontato riuscire a commuovermi in questo modo, ma tu ci sei riuscita e, devo essere sincera, quando ho cominciato a leggere questa storia non me l’aspettavo.
Anzi, ti dirò di più: in un primo momento pensavo fosse una situazione assolutamente ordinaria, tanto da essere banale, tanto da essere il solito cliché, e l’ho pensato finché non siamo entrati nel vivo dei problemi famigliari di Max. Ma mi sono dovuta ricredere, eccome se mi sono ricreduta! È stata la seconda metà della storia a farmi prendere la decisione di assegnarti il punteggio pieno in questo parametro, perché la storia ha avuto un’impennata dal punto di vista emotivo incredibile, e tutte le tessere del puzzle sono tornate al loro posto. Perfino il cliché dei cliché per i primi incontri, ovvero la pila di libri che cade a uno dei personaggi e l’altro l’aiuta a raccoglierli, ha assunto un valore completamente nuovo e inaspettato quando hai spiegato il motivo per cui Max li stava portando via. Non perché è il solito secchione, non perché è il cliché del personaggio maldestro che fa cadere tutto, ma perché aveva deciso di compiere un gesto estremo. E l’intervento di David non è solo il pretesto per raccontare il primo incontro tra i due, ma un gesto di un’importanza enorme, che ha cambiato la vita di Max e l’ha letteralmente salvata.
La tua storia è stata quella che, alla fine dei conti, mi ha stupito più di tutte. Ti ringrazio infinitamente per avermela consegnata: avevo bisogno di qualcosa che mi colpisse nel profondo, di una storia così toccante, di un racconto che ancora una volta mettesse in valore l’importanza dell’amicizia – il mio legame preferito, sia nelle storie che nella realtà.
Davvero tantissimi complimenti!


Totale: 24,5/30



Io su EFP: Soul Mancini
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19/08/2021 17:38
 
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QUARTA CLASSIFICATA

“Ti amo, ma tu non lo capisci” di evelyn80





Grammatica e stile: 9,5/10


Dal punto di vista grammaticale, come al solito, non ho tanto da segnalare: sei stata molto attenta e accurata nel non lasciare errori e sbavature, la storia scorre liscia e sono davvero pochissimi i dettagli che mi hanno portato a storcere il naso. Anzi, in realtà solo uno, e si trova in questa frase:
“La ragazza sibilò per il disappunto: a lei della scuola non gliene importava un bel niente.”
L’espressione “a lei non gliene importa” è in realtà scorretta grammaticalmente, perché equivale a una ripetizione (il famoso “a me mi” che è stato rimproverato un po’ a tutti XD). Capisco però che si tratta di un’espressione usata e abusata nella vita di tutti i giorni, tanto da sembrare quasi giusta, e probabilmente io stessa l’avrei lasciata tranquillamente passare nel tuo testo se si fosse trovata all’interno del dialogo: avrei pensato che l’avessi inserita per rendere il parlato più credibile. Forse l’avrei potuta giustificare anche se la storia fosse stata narrata in prima persona e quella frase fosse stata inclusa nei pensieri del protagonista, ma in una storia scritta in terza persona mi vedo costretta a considerarla come errore.
E questo è tutto ciò che ho da segnalarti per quanto riguarda la grammatica, perché per il resto il testo è pulito, ben organizzato e ben curato; posso farti solo tanti complimenti!
Per quanto riguarda lo stile, come ormai saprai mi piace molto il modo in cui strutturi le frasi e il tuo modo di organizzare il testo: i periodi non sono mai né troppo lunghi né troppo corti, il lessico non è semplicistico ma nemmeno estremamente complicato, e in generale il testo è dotato di una fluidità e una scorrevolezza che non può che catturare il lettore. L’unica “nota dolente” per quanto mi riguarda è la punteggiatura che, sebbene nella maggior parte sia utilizzata al meglio, qualche altra volta risulta un po’ eccessiva – mai al punto di essere sbagliata, questo è solo un punto su cui non mi trovi sempre d’accordo ma potrebbe anche essere dettato dal gusto personale.
In particolare ti voglio segnalare questa frase, che secondo me è la più “macchinosa” di tutto il testo ed esemplifica bene ciò che intendo:
“Quando aveva compiuto sedici anni, due mesi prima, Edoardo, il capo della comunità di sopravvissuti all'impatto dell'asteroide che aveva distrutto il bacino del Mediterraneo – i “Sopravvissuti delle Terme”, come si chiamavano loro, visto che avevano ricavato il proprio rifugio ampliando la grotta naturale delle Terme di Pré-Saint-Didier – le aveva imposto di cambiare stanza, per non condividere più lo spazio ristretto, che gli era stato assegnato al loro arrivo, con suo fratello Lorenzo e con Fausto, l'uomo che li aveva accompagnati.”
Se la si esamina e si pone attenzione sui punti in cui hai inserito la punteggiatura, questa frase in sé non presenta niente di sbagliato: è comprensibile, ha un senso, un inizio e una fine, le subordinate sono ben gestite. Tuttavia, forse complice il fatto che si tratta di un periodo molto lungo, è davvero sovraccarica di virgole per racchiudere frasi su frasi, il che è una scelta furba perché ti consente di condensare molte informazioni in una sola frase, ma finisce per diventare un po’ “pesante” per il lettore. Non esiste un vero e proprio modo per “cambiare” la punteggiatura o rimuoverne una parte, l’unica cosa che mi sento di consigliarti è di formularla in una maniera diversa, magari frammentandola in più periodi.
Ma, come già detto, non si tratta di veri e propri errori di punteggiatura e, anche se fosse, questo è uno dei rarissimi casi in cui l’ho notato; non me la sento di penalizzarti troppo, in linea di massima sai utilizzare davvero bene la punteggiatura, non esitando quando c’è da inserire punti fermi, punti e virgole, trattini per contenere gli incisi.
Per quanto riguarda lo stile, avrei da segnalarti un altro piccolo dettaglio: ho notato in questa storia una carenza di dialoghi rispetto all’introspezione e ad altri elementi, che non è per forza una cosa negativa, visto che ogni storia è diversa e dev’essere raccontata a modo suo. Ciò che non mi ha del tutto convinto è il fatto che, anche laddove i dialoghi sarebbero dovuto essere protagonisti, hanno ricoperto un ruolo un po’ marginale e hanno finito per essere “oscurati” da altro, come spiegazioni delle dinamiche dell’universo da te raccontato o i pensieri di Arianna. Mi spiego meglio prendendo come esempio la scena in cui Arianna corre in camera sua a piangere dopo la lite nella mensa e Fausto va a parlarle, quindi la ragazzina decide di provarci con lui. Mentre i due conversavano, ogni scambio di battuta è stato intervallato da blocchi di introspezione o spiegazione, quando in realtà una scena così importante avrebbe richiesto – secondo il mio personalissimo parere – un botta e risposta più vivo, intervallato magari da pensieri molto brevi, sensazioni della protagonista e piccole descrizioni di ciò che i personaggi facevano, come si muovevano. Se ciò non avviene, si ha l’impressione – o almeno io ce l’ho, ma non so se dipenda dal fatto che io sono lenta a leggere o chissà che altro AHAHAHAH – che la scena proceda con più lentezza e perda un po’ di “mordente”. Capisco assolutamente la necessità di dare alcune spiegazioni e introdurre a determinate dinamiche già stabilite in questa serie, e sono assolutamente a favore, ma in alcune situazioni queste ultime dovrebbero essere il più sintetiche possibili, come appunto durante le scene d’azione o gli scambi di battute importanti.
Nonostante tutto ciò, non posso che farti i complimenti: sei riuscita a tenere alta la mia attenzione e a coinvolgermi nella lettura, hai una capacità innata di rendere scorrevole e interessante ogni tuo scritto, quando lo si comincia a leggere ci si immerge subito e ci si ritrova subito in fondo alla pagina! Per questo è sempre un piacere leggerti, e ti faccio i miei complimenti perché in questo parametro fai sempre un ottimo lavoro!


Trama e personaggi: 8/10

Forse questo è il parametro che più di tutti ti ha penalizzato, non tanto dal punto di vista dei personaggi – con cui hai fatto un ottimo lavoro – quanto con la trama. Ma vado con ordine e prima di tutto evidenzio i suoi pregi e le cose che ho apprezzato.
Innanzitutto ho trovato molto furba e congeniale al tipo di storia narrata la tua scelta di dividere la shot in tante scene differenti, questo ti ha concesso di raccontare i momenti più importanti della storia di Arianna e della sua infatuazione per Fausto, di inserire tanti piccoli dettagli e di mostrare anche come vivono questi Sopravvissuti delle Terme in una situazione così surreale e bizzarra. Inoltre ciò ha conferito un tocco di dinamicità al tutto, impedisce al lettore di annoiarsi e gli permette di seguire con curiosità il filo degli eventi.
Il motivo per cui ho deciso di sottrarti qualche punto è che qualche volta ho fatto un po’ di fatica a orientarmi tra gli eventi, soprattutto quelli avvenuti in precedenza e inclusi nelle altre storie della serie. Capisco benissimo che è sempre un rischio iscrivere a un contest una storia facente parte di una serie, dal momento che io lo faccio sempre e a volte per questo motivo sono stata penalizzata; la situazione si complica se l’AU che decidi di presentare include uno scenario fantascientifico o comunque non improntato sulla realtà, come per esempio i fantasy. Ci sono un sacco di meccanismi che è davvero complicato spiegare in una shot così breve, a maggior ragione se nel frattempo ti ritrovi a giostrare gli intrecci tra i personaggi e le loro esperienze vissute, che creano quindi ulteriori dinamiche.
Non ho trovato dei buchi di trama nella tua storia, perché sei stata attenta a spiegare tutto nei minimi dettagli, e molti eventi che hai spiegato nelle NdA le avevo già intuite e capite grazie alla tua storia: è però inevitabile che certi passaggi importanti, come per esempio il fatto che Fausto pensasse ancora a Evelyn, sono stati trattati in maniera un po’ frettolosa e sono venuti fuori in un secondo momento. È assolutamente giustificabile, visto che i lettori della serie sanno già queste cose, ma dovendo valutare solo ed esclusivamente questa shot non posso che notare questo dettaglio. Ho avuto l’impressione che ci fosse molta carne sul fuoco, ma che non tutti questi dettagli siano stati approfonditi come meritavano.
Un’altra cosa che ho notato è che il dover contestualizzare ti ha portato molte volte a “fermare” la narrazione con dei veri e propri blocchi di spiegazione, che in alcuni punti ha rallentato un po’ la trama. Ripeto, nulla di tutto ciò che hai fatto è sbagliato, hai saputo gestire molto bene l’AU e hai reso la storia comprensibile a tutti, ma questo ha comportato comunque qualche penalità per quanto riguarda la trama.
Spero davvero che questi miei commenti non ti abbiano in nessun modo offeso o infastidito, e soprattutto spero di essermi spiegata al meglio! Se qualcosa non dovesse risultare chiaro, sono sempre a disposizione per chiarire tutti i dubbi! ^^
Per quanto riguarda i personaggi, devo dire che mi è piaciuto molto come li hai gestiti!
Arianna, la nostra protagonista, ha un caratterino davvero particolare che – lo ammetto – mi ha fatto storcere il naso XD e questo è un fattore positivo, perché il fatto che non mi sia risultata simpatica significa che sei riuscita a caratterizzarla bene, tanto da suscitare qualcosa nel lettore – che sia simpatia, antipatia, empatia o qualsiasi altro sentimento. Il suo essere capricciosa, il suo non voler guardare in faccia la realtà, perfino il suo attaccamento morboso a Fausto hanno un senso ben preciso: dopo l’asteroide non le è rimasto niente, è stata salvata da un uomo che ora lei vede come un eroe e al quale si è attaccata e di cui si è innamorata perché è l’unica persona che teneva a lei. Ora ne è gelosa e fa qualsiasi cosa per tenerlo legato a sé, per attirare la sua attenzione e tenere lontana qualunque minaccia, chiunque glielo voglia portare via. Allo stesso modo, il suo comportarsi da bambina e il suo essere svogliata nel fare qualsiasi cosa sembra essere una conseguenza della situazione in cui vive: si è ritrovata chiusa nel rifugio delle Terme quando era poco più che una bambina, non ha avuto modo di crescere o di fare tutte le esperienze che normalmente si fanno nella realtà, tutto ruota attorno a Fausto e non le sembra sensato impegnarsi in qualcos’altro, tanto una volta fuori di lì non ci sarà niente ad attenderla, quali sono le sue possibilità di costruirsi un futuro? L’unica speranza per lei è stare con Fausto, l’unica aspirazione a cui può mirare.
Mi sono piaciute da morire tutte queste implicazioni psicologiche della sua caratterizzazione, che forse hai inserito anche inconsapevolmente ma che io ho notato chiaramente mentre leggevo.
Anche gli altri personaggi, per quanto più marginali, sono stati definiti e caratterizzati benissimo: Fausto e la sua compostezza e onestà, Lucia e il suo fare la gatta morta con chiunque, perfino il professore! Nonostante tu li abbia definiti in poche parole, sei riuscita a dipingerli chiaramente nella mia testa e questa è una capacità innata che hai e che va sicuramente a tuo vantaggio! Davvero, ho adorato come hai gestito i caratteri dei personaggi e le loro interazioni, le loro dinamiche. Complimenti!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4/5

Cominciamo dall’utilizzo del pacchetto: assolutamente ottimo, nulla da ridire! Il tema portante, quello riguardante i primi amori, l’hai sicuramente rispettato, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è l’utilizzo che hai fatto della frase!
Non ti sei limitata a inserirla all’inizio, ma ne hai estrapolato l’intero significato e traslato nella storia. In particolare ho percepito molto il “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”; Arianna è disposta a fare una scenata davanti a tutti e litigare con una donna più grande di lei, mettendo in giro delle voci sul suo conto, per difendere il suo amore, e alla fine si è addirittura imboscata nei bagni in attesa di Fausto per potergli dichiarare i suoi sentimenti in un momento in cui lui era vulnerabile. Non sono forse follie, queste? Arianna compie tutti questi gesti perché è innamorata persa di Fausto, finisce pure per danneggiare la sua dignità e la sua stessa immagine.
Ho apprezzato moltissimo anche il significato che hai voluto dare alla parte in cui si dice che l’amore incoraggia a sognare e faccia sentire vivi. La tua protagonista non ha tanto che la faccia sorridere e le dia la forza per andare avanti, e questo sentimento così forte che prova è l’unico dettaglio che la fa davvero sentire viva, si può dire quasi l’unica sua ragione di vita. Quando si alza la mattina non può dire di starsi costruendo un futuro, non può andare da nessuna parte, non può fare nuove conoscenze, non può fare praticamente niente, ma la sola idea di incrociare Fausto nella sala pranzo rende quella giornata degna di essere vissuta. Hai conferito alla frase un significato ancora più profondo di quello a cui avevo pensato io, ma perfettamente calzante, colmo di quella drammaticità caratteristica degli adolescenti. Perché si sa, quando si è adolescenti ogni cosa è mortalmente importante e cruciale.
Forse un aspetto che non mi ha del tutto convinto è che la frase trasmette anche molta positività: si parla di ridere, gridare, sognare, come a sottolineare la positività e la gioia provati nell’innamoramento, invece Arianna mi ha trasmesso una certa dose di negatività con i suoi atteggiamenti sempre scontrosi e quasi arrabbiati, col suo sentirsi sempre minacciata e addirittura il suo essere contenta per la morte di Monica. Non mi ha, insomma, trasmesso quella spensieratezza implicita della citazione, e forse questa è l’unica nota stonata per quanto riguarda lo sviluppo del pacchetto, ma è proprio un pelo nell’uovo per cui non mi sento nemmeno di penalizzarti. In fondo non esiste un modo universale per interpretare la frase e non posso certo giudicare un parametro obiettivo in base a quella che è la mia personale interpretazione ^^
Per quanto riguarda l’attinenza al bando, e quindi il modo in cui hai trattato l’età adolescenziale… sono divisa in due, si può dire.
Da una parte sono molto soddisfatta del modo in cui hai reso il personaggio di Arianna: si percepisce che si tratta di un’adolescente, lo si vede dalle sue reazioni spesso esagerate, dall’importanza che dà a quel sentimento che è l’amore, dal suo correre in camera a piangere ogni volta che si presenta una difficoltà, dal suo essere infastidita quando non riesce ad avere la privacy che vorrebbe, dal quasi rinnegare suo fratello solo perché magari è più piccolo ed è un suo familiare. Ma lo si intuisce anche dalla sua ingenuità, perché non riesce proprio a capire che Fausto non la ricambia anche se è palese agli occhi di tutti, dal suo egocentrismo (tipico dell’adolescenza) che la porta a pensare che tutto ruoti attorno a lei. È credibile il modo in cui Arianna vive la sua adolescenza in una situazione particolare come quella post-apocalittica, non era facile gestire qualcosa del genere ma tu ci sei riuscita perfettamente.
D’altra parte, proprio per via dell’AU, non sono riuscita a respirare appieno quell’atmosfera adolescenziale di cui mi sarebbe piaciuto leggere per questo contest. Forse complice il fatto che nel rifugio non si possa fare granché e non ci fossero altri adolescenti con cui confrontarsi, alcuni dei conflitti e delle esperienze più importanti del periodo sono andati persi e non sono riuscita bene a immergermi nell’atmosfera adolescenziale che ricercavo. Come ti dicevo per l’altro parametro, non hai sbagliato a fare qualcosa: hai gestito quest’aspetto nella maniera migliore, ma io sono qui per stilare una valutazione in base a dei parametri che ho scelto precedentemente e questa è stata la mia impressione nel leggere la tua storia.
Comunque, come vedi, il punteggio è quasi del tutto pieno perché hai fatto un ottimo lavoro e, a parte questi piccoli dubbi che ti ho esposto, non posso avanzare nessun’altra critica e tu puoi sicuramente ritenerti soddisfatta!


Gradimento personale: 4/5

Te lo dico, anche se già l’avrai intuito: Arianna mi sta proprio qui AHAHAHAHAH è uno dei personaggi più odiosi su cui tu abbia mai scritto, probabilmente XD
No, allora, torno seria, perché questo non è assolutamente il motivo che mi ha portato a sottrarre punteggio, anzi! Creare un personaggio così coerente in tutta la sua “fastidiosità” è simbolo di grande abilità di un autore e questo mi porta ad apprezzare maggiormente la storia, seppur io non sia riuscita a simpatizzare molto col protagonista.
Arianna è certamente particolare e molti dei suoi atteggiamenti non sono carini: il modo con cui scaccia il fratello, l’essere felice per la morte altrui, il non capire che per via di questi lutti le persone attorno a lei abbiano sofferto, l’antipatia dimostrata nei confronti di Lucia che l’ha portata a impicciarsi di cose che non la riguardavano… sembra che a volte non si renda proprio conto della gravità della situazione in cui vive e che certi atteggiamenti sono fuori luogo.
E sai una cosa? Adoro i personaggi che mi stanno antipatici, perché mi coinvolgono ancora di più nelle storie!
Sono anche molto contenta del fatto che tu mi abbia presentato uno scenario diverso dal solito, un AU innovativo che mi ha fatto staccare dalle solite storie ambientate nel mondo reale. È vero, in genere preferisco queste ultime e sono io a ricercarle, ma ogni tanto fa piacere anche a me leggere qualcosa di diverso e ti ringrazio per avermene dato occasione!
E ti ringrazio anche per avermi fatto conoscere meglio Fausto, personaggio che mi ha sempre incuriosito e affascinato ma su cui non avevo mai avuto modo di leggere granché! Confermo il mio apprezzamento nei suoi confronti, come si fa a non amarlo? *-*
Ci sono però due motivi principali che mi hanno impedito di assegnare un punteggio pieno in questo parametro.
Il primo riguarda un aspetto di cui ti ho parlato, ed è l’andamento della storia con molti blocchi di spiegazione e poca dinamicità anche nelle scene che l’avrebbero richiesta. Questo mi ha impedito di rimanere totalmente coinvolta e di immaginare le scene nella testa “come si trattasse di un film”, come mi capita invece con altre tipologie di testi. Forse questo è un problema mio eh, non devi pensare che la storia non sia coinvolgente solo perché non ha preso me!
L’altro motivo riguarda l’originalità della storia, o meglio: fin da quando ho cominciato a leggere avevo ben chiaro in mente come sarebbe andata a finire, quale fosse il punto di vista di Fausto. Era palese che lui non la ricambiasse, e questo lo si intuisce anche senza aver letto le storie precedenti – penso che l’unico a non averlo capito fosse proprio Arianna XD
Questo finale “scontato” (prendi le mie parole con le pinze, ma ultimamente faccio fatica a trovare i sinonimi, non so cosa mi succede XD) ha compromesso un po’ quella che poteva essere la suspence della storia, il “chissà come andrà a finire”, e quando ho letto il finale non mi sono affatto sorpresa. La vera curiosità della storia stava nello scoprire fino a dove Arianna si sarebbe spinta, ed è stato davvero interessante seguire il suo processo, ma per il resto la storia ha seguito il suo corso senza grossi colpi di scena e questo ha dato un tocco di prevedibilità alla storia, che forse era anche voluto, ma che personalmente non mi ha fatto impazzire.
Con queste puntualizzazioni non voglio assolutamente dire che non ho apprezzato la storia, anzi, il punteggio è comunque alto! Il tuo stile e il tuo modo di gestire i personaggi è sempre spettacolare, dunque non posso che apprezzare e confesso che ho letto la storia con molto piacere, sono arrivata in fondo alla pagina in un batter d’occhio!


Totale: 25,5/30



Io su EFP: Soul Mancini
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19/08/2021 17:42
 
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TERZA CLASSIFICATA

“C’era Una Strada” di Persage_





Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista grammaticale ho trovato alcune piccole sbavature, non tanto gravi da compromettere la buona riuscita della storia ma che vanno senz’altro sistemate. Te le segnalo di seguito:
“C’era una strada, una dozzina di macchine ed un semaforo rosso a separarci e se Alberto non mi avesse trattenuta tanta forza, sarei corsa da lui.” -> questa frase in realtà l’ho copiata per segnalare tre cose che ho notato. La prima credo che si tratti di un errore di battitura (manca ‘con’ tra ‘trattenuta’ e ‘tanta’). La seconda sta proprio in quel “trattenuta”, scritto al femminile: generalmente, quando il verbo ausiliare è ‘avere’, il verbo viene sempre scritto al maschile (ho mangiato, ho trattenuto, ma anche mi ha urlato contro), mentre è giusto inserirlo al femminile, se il soggetto è appunto al femminile, nel momento in cui il verbo ausiliare è essere (mi sono trattenuta, sono andata ecc…). Questo caso è piuttosto ingannevole, perché formulazioni come “mi avesse trattenuta” sono molto comuni nel parlato, e sono anche talvolta accettati, ma dal punto di vista strettamente letterario e grammaticale è un errore.
Il terzo piccolo dettaglio di cui voglio parlarti, che però io non conto come un vero e proprio errore, consiste nella d eufonica (inserita in “ed un”). Viene riconosciuto universalmente corretto inserirla nel caso in cui la parola che segue la congiunzione/preposizione inizi con quella stessa lettera (ad agosto, ed ecco, ecc…), ma per quanto riguarda l’inserimento della d eufonica nel momento in cui le vocali sono diversi, le opinioni sono divise. Nella letteratura italiana più datata oppure in poesia lo si trova spesso, ma recentemente quest’uso è stato sempre più rimosso dalla letteratura e talvolta considerato un errore. “Ed un”, quindi, sarebbe da evitare, dal momento in cui ‘e’ e ‘u’ sono vocali diverse e sarebbe preferibile la formulazione senza la d eufonica (e un). Tuttavia non mi sento di sottrarre punteggio per questo dettaglio perché, per quanto mi riguarda, può ancora essere considerata una scelta stilistica; ho comunque voluto segnalarti questa regola perché magari non ne eri a conoscenza e potrebbe in generale tornarti utile! ^^
Sempre per quanto riguarda la grammatica, qualche volta ho trovato un po’ di confusione nell’uso degli apostrofi. Questi sono alcuni esempi:
“Lapo era un’idiota” -> ‘idiota’ in questo caso è riferito a Lapo, quindi prende una declinazione al maschile e, di conseguenza, dovrebbe essere scritto senza l’apostrofo (un idiota).
“divenne quasi un ossessione” -> qui si può fare il discorso contrario: ‘ossessione’ è un sostantivo femminile, dunque dovrebbe essere scritto con l’apostrofo (un’ossessione, in cui l’apostrofo sta a significare il troncamento di ‘una’: una ossessione).
“i suoi amici che gli erano stati sempre affianco” -> errore comunissimo che anche io ho scoperto relativamente da poco. Sarebbe più corretto scrivere “a fianco” al posto di “affianco”, che invece sta a indicare il presente singolare maschile del verbo affiancare. Non so se anche ‘affianco’ tutto attaccato sia una forma riconosciuta, ma a me è stato corretto e mi è stato segnalato molte volte come errore, quindi te lo faccio notare (pur non facendolo pesare come errore grave).
“Lo incontravo spesso la Domenica mattina.” -> a meno che non si tratti della lingua inglese o di qualche altra lingua che lo prevede, i giorni della settimana – così come i mesi dell’anno – vanno scritti con la lettera minuscola. Questa, appunto, è la regola in italiano, ma capita spesso di confondersi perché non in tutte le lingue è così ^^
“che era Luglio e faceva un caldo atroce” -> stesso discorso qui, per luglio.
“Ei ma non è che tu per caso avresti un accendino?” -> ‘Ei’ scritto in questa forma è scorretto. Generalmente in italiano lo si scrive ‘ehi’, con la h in mezzo, ma anche la versione inglese (hey) è corretta.
“Bhe si” -> “Beh”, usato come intercalare/esclamazione come in questo caso, è corretto se scritto con la h finale e non in mezzo alla parola. Talvolta è giusta anche la forma “beh’” apostrofata, se viene usato con l’accezione di “bene” troncato. Inoltre il “sì” affermazione va sempre scritto con l’accento.
“Avrei dovuto arrabbiarmi, scendere dalla macchina e mandarlo a quel paese perchè non solo era stato uno stronzo con me quando ero una ragazzina indifesa” -> “perché” vuole sempre l’accento acuto (verso destra), mai quello grave.
Ti segnalo anche alcuni errori di battitura e alcune sbavature dal punto di vista dello stile, della forma e della punteggiatura.
“mi guardasse con aria strafottente per poi ridermi in faccia, perché
“ ‘Sta cretina ancora crede ai miei scherzi”.” -> Innanzitutto dopo il perché ci vorrebbero i due punti per introdurre al dialogo. Quando si è nel mezzo di una frase indiretta e si deve introdurre una parte di discorso diretto, è sempre bene introdurlo coi due punti ^^ e io ti consiglierei anche di non andare a capo perché, per quanto non sia tassativo scrivere tutto sulla stessa riga, dà un senso di continuità alla frase. Ultima piccola cosa: c’è uno spazio di troppo dopo le virgolette aperte.
“perchè speravo la sua luce bastasse ad illuminare anche me. Nulla di quel che feci bastò per non essere lasciata.” -> anche questa, ho notato, è una svista ricorrente: c’è uno spazio di troppo tra il punto e ‘Nulla’. Non so se si tratti di un qualche problema con l’html, sta di fatto che ho trovato casi del genere disseminati un po’ in tutto il testo. Ora ti riporto alcuni esempio (ma intanto ne approfitto per segnalarti anche qui l’accento sbagliato sul perché).
“eppure era un’ immagine lontana” -> spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“Mi sentii male nel rendermi conto quanto mi interessasse ancora apparire al meglio davanti a lui.” -> spazio di troppo tra ‘davanti’ e ‘a’. Ti consiglio anche di inserire un ‘di’ tra ‘conto’ e ‘quanto’, perché il senso della frase si capisce già abbastanza bene ma forse in questo caso non l’avrei omesso.
“ lapo.ab vuole inviarti un messaggio.” -> Uno spazio di troppo dopo le aperte virgolette.
“quel poco tempo che ho avuto per stare con Lapo è mio ed l’ unica cosa che nessuno potrà mai strapparmi” -> spazio di troppo dopo l’apostrofo.
Questi invece sono alcuni errori di battitura:
“Senti…ma non è che per caso per caso avresti una sigaretta?” -> la ripetizione di “per caso”. Inoltre ti segnalo che i puntini di sospensione vanno sempre scritti attaccati alla parola che li precede e staccati dalla parola che li segue (Senti… ma non è […]).
“con passare degli anni” -> manca l’articolo ‘il’ (con il passare degli anni, oppure col passare degli anni).
“Io su quel cosa con te non ci salgo” -> quella cosa oppure quel coso.
Concludo le citazioni dal testo con alcune imperfezioni riguardanti la punteggiatura:
“di chiedere –più o meno indirettamente –di lui in giro” -> i trattini lunghi utilizzati per contenere gli incisi vanno scritti staccati sia dalla parola precedente che da quella successiva: “di chiedere – più o meno indirettamente – di lui in giro”.
“Ora possiamo ricattarti” Dissero, iniziando -> è corretto che prima di chiudere le virgolette non ci sia un punto, in quanto il periodo include sia la frase diretta che indiretta e quindi non bisogna spezzarla; la lettera maiuscola dopo le virgolette quindi non ci dovrebbe essere, in quanto manca la presenza di un punto e non inizia nessuna nuova frase. In poche parole, “dissero” andrebbe scritto con la lettera minuscola. La maiuscola è invece usata correttamente in quest’altro caso:
“Sono felice di saperlo.” La sua voce era diversa -> qui, dopo le chiuse virgolette, si sta iniziando una frase nuova e totalmente slegata dal discorso diretto, quindi è corretto sia il punto sia la lettera maiuscola.
Inoltre vorrei segnalare che, quando le frasi tra virgolette sono a sé stanti e non attorniate da discorsi indiretti, è sempre necessario mettere il punto. Prendiamo per esempio questa frase, che occupa una riga a sé ed è isolata da tutto il resto:
“Tieni” -> le virgolette stanno solo a indicare che un personaggio sta parlando, ma non sono sufficienti come punteggiatura; è necessario un punto fermo per indicare che la proposizione è conclusa. Personalmente io lo preferisco dentro le virgolette (“Tieni.”), ma è corretto anche al di fuori (“Tieni”.), questo è a discrezione dell’autore e del suo gusto personale. In ogni caso è sempre preferibile e più corretto inserirlo ^^
So che vedere la quantità di piccole sbavature che ti ho segnalato potrebbe essere scoraggiante, ma in realtà non c’è da preoccuparsi, la storia è scritta tutto sommato bene: ci sono solo dei piccoli accorgimenti da prendere che renderebbero il tutto più pulito, corretto e ordinato, ma nulla di irreparabile!
Siccome non sono qui soltanto per segnalare ciò che non va, è giusto riconoscere anche gli aspetti positivi del tuo testo e ho tanto da dire anche qui: il tuo stile è assolutamente spettacolare! Riesci a narrare gli eventi e i pensieri dei personaggi con una naturalezza e una scorrevolezza disarmanti, sei riuscita a coinvolgermi dalla prima all’ultima riga e, nonostante la carenza di dialoghi soprattutto nella prima parte della storia, nessun passaggio risulta pesante o noioso. Hai ben amalgamato alla perfezione pensieri e sensazioni con immagini, che hanno permesso di delineare i personaggi che ruotano attorno alla protagonista, e il tuo modo equilibrato di formulare i periodi (mai troppo brevi e frammentati né troppo lunghi e dispersivi) ti ha permesso di tenere un ritmo calzante, coinvolgente e costante.
Hai saputo condensare descrizioni e sentenze crude e verosimili con una sorta di magica poeticità, soprattutto nelle scene di maggior impatto emotivo, e questo mix è di una potenza e al contempo di una delicatezza che non possono lasciare indifferenti. Davvero, non cambierei nemmeno una parola di quelle che hai scelto per raccontare questa storia, penso che il tuo modo di narrare sia uno dei punti forti di questa storia!


Trama e personaggi: 9/10

La trama si srotola in maniera lineare e piuttosto chiara: non ho trovato buchi di trama o lacune, o meglio, certe volte ho avuto la sensazione di essermi persa qualcosa ma, come hai anche spiegato nelle NdA, la sensazione proviene dal fatto che la storia sia scritta in prima persona e quindi noi lettori viviamo la vicenda con gli occhi di Noemi, sappiamo ciò che sa lei e niente più. Non lo trovo un difetto, anzi, penso che questo indichi una grande abilità nell’uso della prima persona e anche nella caratterizzazione della protagonista. Lei non fa domande, non si chiede come Lapo sia potuto cambiare radicalmente, decide di fidarsi nonostante non sappia se questo cambiamento sia vero o soltanto superficiale, non indaga: ancora preda dei fantasmi delle sue esperienze e dell’ossessione del suo primo amore finito male, si lascia andare a ciò che ha sempre desiderato perché non le sembra vero che stia capitando davvero, e lo fa in maniera ingenua, innocente.
Trovo assolutamente geniale e ben riuscito il fatto che la storia fosse sotto forma di racconto per mano dell’autrice, una sorta di lettera, di sfogo, o un esercizio, come lei stessa l’ha definito. Quando ho scoperto la natura dello scritto, ho trovato molto più sensata anche la carenza di dialoghi per tutto il testo: difficilmente quando si racconta qualcosa che ci è successo, soprattutto se una storia così lunga, ci si può ricordare tutti gli scambi di battute. È un aspetto che sei riuscita a gestire benissimo.
Se devo trovare un pelo nell’uovo, ho notato che ci sono dei dettagli su cui hai deciso di calcare la mano e che pensavo si sarebbero ricollegati al finale, all’interezza della storia. Per esempio, hai rimarcato più volte che Lapo è una di quelle persone marce dentro, in grado di rovinarti la vita ecc, ma alla fine nell’epilogo della vicenda non si ha un “apice” di questa sua caratteristica, anzi, lui sembra aver messo la testa a posto (sembra e basta magari, non lo sapremo mai) e alla fine viene investito, ma non perché avesse fatto qualcosa di folle o diverso dagli altri giorni: semplicemente ha trovato qualcuno che ha causato l’incidente. Ed è vero, in questo modo ha rovinato la vita a Noemi, nel senso che le ha lasciato un vuoto e un trauma enormi, ma la cosa non è avvenuta per mano sua. Forse mi sono persa qualcosa io, ma non ho ben capito il motivo per cui hai sottolineato più volte questo dettaglio, facendo intendere che fosse quasi un indizio per come sarebbe andata a finire la storia.
È un dettaglio, forse una mia pignoleria, che comunque non compromette la buona riuscita della trama, ma non si capisce (o meglio, sono io a non capirlo, ma potrebbe essere anche un problema mio XD) cosa ti ha portato a fare determinate scelte. Se però avrai voglia di chiarire questo mio dubbio, ne sarei davvero felice ^^
Per quanto riguarda i personaggi, innanzitutto devo dirti che hai fatto un lavoro strepitoso col personaggio di Lapo: è perfetto in tutto e per tutto, durante tutto l’arco della storia, è sempre stato un personaggio coerente nella sua incoerenza. Sì, perché nessuno saprà mai cosa l’ha portato a essere così, se un giorno ne sarebbe potuto liberare. Lo vediamo piccolo e ribelle ma pronto ad abbassare la cresta davanti ai più grandi, probabilmente custode di un dolore di cui non siamo a conoscenza; lo vediamo adolescente sicuro di sé e pronto a mettersi nei guai in qualunque situazione, che non dà nessuna importanza alle persone che gli stanno attorno e ai sentimenti delle ragazze che frequenta; lo vediamo che sparisce e ricompare, lo vediamo a perdere tempo in un bar, lo vediamo cambiare amicizie, partire, tornare, non sapere cosa vuole nella vita; infine lo vediamo ancora una volta diverso, più solare e allegro, più tranquillo e quasi dolce, ma sempre con quell’ombra che lo caratterizza e che è stata una costante del suo personaggio per tutta la storia. Lapo è così e doveva essere così, sfuggente e caotico, e sei riuscita a renderlo perfettamente tramite gli occhi di Noemi. Siamo riuscito a inquadrarlo sotto tutti i punti di vista: com’è il suo aspetto fisico, come si comporta, coma parla, come passa le giornate. Hai fatto un lavoro magistrale con lui e molto probabilmente è il personaggio meglio riuscito dell’intera storia, non posso che farti i complimenti!
Per quanto riguarda la nostra protagonista, mi piace molto come hai giostrato i suoi pensieri e le sue emozioni, anzi, mi piace come glieli hai fatti mettere per iscritto. Sicuramente sappiamo il suo punto di vista e il suo modo di vivere la sua cotta/ossessione per Lapo. Vediamo come lui gli rovina l’autostima fin da ragazzina, non guardandola e non prestando attenzione a lei, ma era stato l’unico ragazzo a notarla e volerla e quindi lei ci si è attaccata come se Lapo fosse l’unica sua opzione. Pur di inseguire il suo sogno d’amore mette da parte tutto, a dimenticare il passato, a dimenticare ciò che Lapo è stato e decidere di stare ancora con lui, di fidarsi di questa immagine nuova e pulita di lui che le piace di più. Da questa sua scelta si intuisce la sua ingenuità.
Tuttavia mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più di lei, qualcosa che la caratterizza al di fuori del suo rapporto con Lapo. Mi sarebbe piaciuto vederla più all’azione, conoscere le sue abitudini, i suoi interessi, i suoi principi, le sue aspirazioni. La sua caratterizzazione è ben fatta, questo non lo si può negare, ma ruota tutta in funzione di Lapo e della loro storia d’amore, è costruita tutta attorno a lui, e quindi lei in tutti gli altri ambiti risulta un po’ “sbiadita”. Sarebbe bastata giusto qualche frase in più sparsa qua e là per farla conoscere meglio e dare qualche informazione in più sul personaggio.
Ma tutto sommato, anche in questo caso, si tratta di un dettaglio non troppo rilevante, che potrebbe essere una mia impressione: i personaggi sono in realtà gestiti molto bene, così tanto che sono riuscita ad affezionarmi davvero a loro in una storia, a incuriosirmi e a innamorarmene!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Partiamo parlando dell’attinenza al tema del contest, ovvero l’adolescenza. Sotto questo punto di vista sei stata impeccabile: ci hai mostrato una protagonista adolescente alle prese con il suo primo amore, la cotta e l’ossessione di cui non riesce a liberarsi, e ci hai raccontato i suoi sentimenti e i suoi conflitti tipicamente adolescenziali. Innanzitutto ho amato il racconto delle scene in cui Noemi si guardava allo specchio e non si piaceva: è una cosa che è capitata a molte ragazze della sua età, e spesso le ha portate a ricercare l’attenzione di un ragazzo per sentirsi amate, per sentirsi desiderate, anche se non era il ragazzo adatto a loro e non le trattava con rispetto. È ciò che ha fatto la nostra protagonista, è andata a ricercare le attenzioni del ragazzo “figo” a costo di star male con lui e rimanere ferita del suo atteggiamento, pur di vantarsi della loro relazione e mostrare ai suoi coetanei che anche lei poteva essere guardata, amata e avere un ragazzo “importante”. E poi, come capita a molti adolescenti, ci è ricascata anche più avanti, perché non era affatto riuscita a superare la rottura con Lapo e provava per lui ancora qualcosa, nonostante cercasse di negarlo. Tutto in lei grida adolescenza, dalle scelte incoscienti al modo imbarazzato in cui reagisce quando rivede Lapo, fino al modo di passare per le strade in cui è più probabile trovarlo per vedere se c’è, se la guarderà, se si accorgerà della sua presenza.
Tramite questa storia hai saputo trasmettermi esattamente l’atmosfera che andavo a ricercare con questo contest, mi hai raccontato di ragazzi giovani alle prese con le loro prime esperienze, che si scontrano per la prima volta con la vita e con le loro insicurezze. Davvero un ottimo lavoro!
Per quanto riguarda la citazione, è qui che sorgono i miei maggiori dubbi. In linea di massima ho apprezzato molto il modo in cui hai sviluppato la prima parte, quella che dice che le cose più folli si fanno in nome dell’amore. Noemi di follie ne ha fatte, anche se non eclatanti come ci si potrebbe aspettare: si è fidata del ragazzo più inaffidabile che abbia mai conosciuto, nonostante in cuor suo sapesse che forse non era l’idea migliore; già questa è da considerarsi una follia per amore, senza dubbio!
Hai reso bene anche l’idea dell’amore che consuma e che divora, così come il passato che si dimentica. L’unica cosa che non mi ha completamente convinto è che la frase è intrisa di positività, un in certo senso: si dice che l’amore incoraggia a sognare, a ridere, a gridare, che ti fa sentire viva, e questa positività generale non l’ho percepita nella tua protagonista. Anzi, l’amore le ha praticamente portato solamente dei problemi e, nonostante l’illusione di una bella storia d’amore nell’ultima parte, non ho percepito quanto questo sentimento abbia dato una botta di positività a Noemi.
Diciamo quindi che senza dubbio il tema del pacchetto è rispettato e anche alcuni riferimenti alla citazione sono ben riusciti, ma c’è qualcosa che non mi convince del tutto, proprio nell’atmosfera della storia.
Comunque in linea di massima il mio bilancio è positivo, hai fatto un bel lavoro anche qui!


Gradimento personale: 5/5

AMO le storie come questa: quelle storie in cui i protagonisti sono umani, non sono né tutti bianchi né tutti neri, in cui le esperienze che hanno vissuto li segnano e li portano a sbagliare, a essere sbagliati. Adoro le storie intrise di dramma, a maggior ragione quando i protagonisti sono adolescenti.
Adoro i personaggi come Lapo, che hanno sempre qualcosa di storto al loro interno, che forse hanno anche del buono, che forse sono fragili ma stentano ad ammetterlo e a mostrarlo. Ho un debole per i personaggi autodistruttivi, sì, e ancora di più quando sono narrati da un occhio esterno, dal punto di vista di una persona che non riesce a capirli mai del tutto.
Non so nemmeno come spiegare tutto ciò, ma mi hai consegnato una storia decisamente “alla Soul”, una di quelle storie drammatiche e profonde che mi piacciono da morire, in cui si scorge con estrema chiarezza la fragilità e l’umanità dei personaggi.
E non solo ho adorato la storia, ma mi è piaciuto tantissimo anche il modo in cui l’hai raccontato: il tuo stile, a metà tra il poetico e il crudo e diretto, mi ha coinvolto tantissimo e mi ha fatto appassionare tantissimo ai personaggi e alle loro storie, tanto che quando sono arrivata alla conclusione col desiderio di saperne di più, di leggere ancora su questi personaggi, di scoprire tutto ciò che non si è detto. E il fatto che io mi sia affezionata così tanto a loro vuol dire che sei riuscita a raccontarli in una maniera che me li ha fatti entrare dentro.
Insomma, che dire? A discapito di tutto e tutti, io ho amato questa storia e ti ringrazio davvero di avermela consegnata, è stata una lettura piacevolissima e che mi ha coinvolto tantissimo!


Totale: 26/30



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19/08/2021 17:44
 
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SECONDA CLASSIFICATA

“Nel segreto del bosco” di Carme93





Grammatica e stile: 9/10


Dal punto di vista grammaticale non ho trovato molti errori, in linea di massima la storia è molto pulita e ben curata.
Ci sono però alcune piccole sbavature che mi hanno portato ad abbassare un pelo il punteggio, specialmente una, che reputo la più “grave”. Ti porto un esempio:
“se non si fosse impegnato, li avrebbero lasciato almeno tre materie” -> in questo caso, trattandosi il soggetto di un singolo al maschile, si dovrebbe usare il pronome ‘gli’ e non ‘li’, che invece va bene per il plurale maschile. Non so se sia un errore di battitura, però ho notato durante il corso della lettura un altro paio di pronomi che non mi hanno del tutto convinto nel contesto. Si tratta di errori su cui non posso chiudere un occhio, ma tranquillamente evitabili e modificabili grazie a una seconda rilettura, nulla che minasse la buona riuscita della storia in ogni caso ^^
Ti segnalo qualche altra svista (che però credo si tratti proprio di errori di battitura) che ho trovato:
“gli veniva quasi dal ridere” -> in genere si dice “da ridere” e non “dal ridere”… o meglio, io in questa seconda versione non l’ho mai sentito! Penso ti sia sfuggita la ‘l’ di troppo ^^
“Luca instintivamente la strinse a sé” -> c’è una ‘n’ di troppo nella parola ‘istintivamente’, l’hai scritta all’inglese (instinct) XD
“È come?” -> in realtà qui sono proprio in dubbio sulla formulazione della frase: in genere, se volessi sapere come il mio interlocutore ha trovato l’attività di sciare, chiederei “Com’è?” o al massimo “E com’è?”. Non riesco bene a interpretare il modo in cui hai formulato la domanda, mi viene in mente che anche in questo caso si sia trattato di una svista… sbaglio?
“e gli scoccò un bacio sulla guancia. Luca arrossì leggermente” -> qui semplicemente hai inserito due spazi tra il punto e ‘Luca’.
Passando allo stile, ho solo un appunto da farti che riguarda la punteggiatura, nello specifico nelle virgole. Soprattutto nei dialoghi, ho notato che tendi a omettere delle virgole che servirebbero per dividere delle esclamazioni e dare un’intonazione più precisa alle frase. Ti riporto alcuni esempi per farti capire meglio cosa intendo:
“Che fai dormi?” -> in questo caso “Che fai?” e “Dormi?” potrebbero essere viste addirittura come due domande separate, ma non è necessario inserire il punto di domanda alla fine di ognuna perché sono strettamente collegate, basterebbe anche una virgola: “Che fai, dormi?”.
“Mi raccomando non fare casini” -> anche in questo caso sarebbe meglio inserire un segno di interpunzione tra “mi raccomando” e “non fare casini”. Sarebbero corretti i due punti, perché andrebbero a esplicare ciò che il parlante sta raccomandando al suo interlocutore, ma andrebbe benissimo anche una semplice virgola.
“guarda ci sono dei piccioncini” -> stesso discorso vale per questa frase: dopo il “guarda” ci vorrebbe almeno una virgola, oppure i due punti, perché si sta andando a esplicare cosa la persona dovrebbe guardare e su cui deve porre la sua attenzione.
Sono piccoli accorgimenti su cui in realtà si può lavorare anche solo facendo caso all’intonazione della frase: se dovessi dire questa cosa ad alta voce in un normale dialogo, dove prenderesti fiato? Dove faresti una pausa più lunga? Butteresti fuori le parole tutte insieme o porresti degli accenti in qualche punto in particolare?
Altro piccolissimo appunto, visto che si parla di punteggiatura: ho notato che i trattini per dividere gli incisi a volte erano lunghi e altre volte brevi; sarebbe più corretto inserirli tutti lunghi, ma in ogni caso l’importante è scegliere una modalità e usare sempre quella (o tutti brevi o tutti lunghi) per una questione di ordine e correttezza ^^
Lo so, la punteggiatura è una maledizione (XD) e bisogna prestarci molta attenzione quando si scrive, io da autrice lo vivo sulla mia pelle ma credo che anche i più grandi scrittori ogni tanto abbiano qualche dubbio a riguardo ^^
Ma a parte questo piccolo appunto, sul parametro dello stile posso solo farti tantissimi complimenti: so che da giudice devo valutare esclusivamente questa storia, ma avendo letto diversi tuoi lavori non posso fare a meno di notare gli enormi progressi che ho visto in te. Il testo è dotato di un ordine, una pulizia e una precisione che mi hanno lasciato piacevolmente sorpresa: le frasi sono costruite in maniera perfetta, i periodi non sono né troppo lunghi né troppo brevi e scorrono in maniera fluida e sempre efficace; la punteggiatura è ben inserita, inclusa quella nei pressi dei dialoghi, che segue sempre lo stesso schema e conferisce un aspetto ordinato e piacevole al testo: il lessico è perfettamente calzante con la situazione e l’età dei protagonisti, è coerente all’interno del testo, non sfocia in semplicismi fastidiosi né in paroloni troppo aulici che sarebbero state fuori luogo; i dialoghi sono gestiti in maniera eccellente e c’è una distinzione netta tra i toni utilizzati nella parte narrata in terza persona e quella riguardante gli scambi di battute.
E a proposito dei dialoghi, l’equilibrio tra questi ultimi e gli altri aspetti della narrazione è qualcosa di spettacolare! Il modo in cui ti destreggi tra di essi, l’introspezione e le azioni è di una naturalezza disarmante, sai perfettamente quand’è il caso di soffermarsi maggiormente sulle parole dei protagonisti e in tal caso non ti dilunghi in blocchi di introspezione che “bloccherebbero” la scena. Questo è un dettaglio dello stile adottato che si ripercuote (positivamente) sul ritmo della trama, ma questo è un argomento che tratterò più approfonditamente nel prossimo parametro.
Che posso dire? Il tuo stile mi piace da morire, perché è proprio bello e piacevole da leggere, è in grado di coinvolgere il lettore e trascinarlo letteralmente all’interno della storia! Sai già cosa ne penso, ma questa volta ti sei davvero superata perché hai avuto una maggior cura per i dettagli e questo ha conferito alla storia una compattezza, un’omogeneità e una solidità che ha esaltato ancora di più le tue abilità stilistiche innate. Complimenti davvero!


Trama e personaggi: 8,5/10

La trama, ahimè, è il principale tallone d’Achille di questa storia a mio parere, e ora ti spiego meglio perché!
Innanzitutto volevo riprendere ciò che ho accennato nel parametro precedente ed evidenziare gli aspetti positivi dell’intreccio, ovvero il tuo modo di gestire i tempi e le scene. La storia mantiene un ritmo incalzante e coinvolgente per tutto il tempo, non c’è un solo momento in cui l’attenzione sia calata durante la lettura, perché hai saputo ben inserire l’introspezione senza troppo togliere all’azione; questo continuo intervallarsi dei due aspetti è avvincente, non annoia, ma soprattutto ti permette di sviluppare le scene in maniera equilibrata. Ti sei concentrata maggiormente sui punti della trama che erano importanti, ci hai mostrato i personaggi e le loro interazioni quando era necessario farlo, non ho mai avuto l’impressione che andassi troppo di fretta o troppo lentamente. Sotto questo punto di vista non posso che farti i complimenti!
Le mie perplessità sorgono nel momento in cui mi soffermo ad analizzare la trama in sé e la sua struttura. La parte raccontata al presente, ovvero la giornata che Luca e >Mara trascorrono insieme in montagna, non presenta nessun problema e nessuna lacuna: racconti i fatti in ordine e senza alcuna incongruenza. Tuttavia, soprattutto nella parte iniziale, ho avuto come l’impressione di star leggendo il decimo capitolo di una long già avviata e in cui sono successe delle cose che non so. Ora, non so se questa shot faccia parte di una serie o se avessi già precedentemente scritto di questi personaggi, ma è come se tu avessi fatto dei riferimenti a degli avvenimenti passati che però non hai spiegato durante il corso della storia. Ci dici, per esempio, che Luca ha già commesso diversi errori durante l’anno ma non specifichi quali, ci dici che Mara gli ha chiesto aiuto per qualcosa in cui nemmeno le sue amiche hanno voluto appoggiarla ma non racconti niente a riguardo, ci mostri il loro rapporto che è palesemente avviato senza ben spiegarne la natura, e ci parli anche di una serie di altri personaggi (amici e parenti dei protagonisti) di cui infine mi sono fatta un’idea, ma in un primo momento ho avuto un po’ di difficoltà a capire le dinamiche e i rapporti che intercorrevano tra di loro. Ho quindi avuto l’impressione che esistesse già un background per questi personaggi di cui però, non essendone a conoscenza, non sono riuscita a cogliere i riferimenti. Per quanto riguarda alcuni dettagli, come il modo in cui i due ragazzi si sono avvicinati, sei stata brava a dare delle spiegazioni in corso d’opera, anche con una semplice e breve frase inserita tra i pensieri dei protagonisti; se avessi inserito questo tipo di piccole spiegazioni qua e là per il testo per ogni dettaglio del passato dei due ragazzi, probabilmente ciò si sarebbe notato molto meno e sarei giunta alla conclusione senza nessun dubbio irrisolto.
Se poi sono io a essermi persa qualcosa o a non averla proprio capita nonostante tu l’avessi specificata, mi scuso ^^ capita che pure io certe volte mi rincretinisco un pp’ AHAHAH!
Per quanto riguarda i personaggi, ormai è risaputo: non ti batte nessuno! È vero, manca un filo di background, ma i tuoi OC al solito non hanno bisogno di presentazioni, perché sono loro stessi a parlare di sé attraverso ogni loro gesto, ogni parola che pronunciano, ogni atteggiamento, ogni pensiero!
Luca è un ragazzo piuttosto tranquillo, dall’indole mite, tende a non fare un dramma per ciò che gli succede (non sembra essere troppo sconvolto dall’eventualità di perdere l’anno, tanto che si fa convincere facilmente a marinare la scuola), agisce d’impulso ma sempre con tranquillità e stabilità, senza porsi troppe domande o troppe paranoie sulle conseguenze delle sue azioni. Segue Mara senza nemmeno sapere dove lei lo porterà, non si arrabbia con lei quando si rende conto che dovrà inventarsi qualcosa per evadere dalla punizione, tratta la ragazza con molta dolcezza e arriva addirittura a prendere in braccio un cucciolo di cinghiale perché pensa che questo la renderà felice… è un tesorino, insomma! Forse un po’ ingenuo e irresponsabile, ma questo fa parte del suo essere adolescente e della fame di libertà che si ha in questa fase della vita.
Mara è assolutamente una forza: da un certo punto di vista è tutto l’opposto di Luca – propositiva, un po’ matta, piena di curiosità –, dall’altra parte c’è sempre quel filo di insicurezza in lei, come se cercasse sempre di fare colpo ma non sapesse esattamente come fare. Anche lei nasconde quell’ingenuità magica tipica degli adolescenti, quella voglia di evadere e di vivere le esperienze (in questo caso l’amore) sulla propria pelle, con quel sano pizzico di timore e incertezza. La sua spontaneità è oro, ma il fatto che questa viene fuori solo quando interagisce con Luca e rimanga celata quando sta con le sue amiche la dice lunga sul tipo di legami che stringe e sul suo “accontentarsi” per non rimanere sola e senza amici – tipico comportamento che si ha spesso in adolescenza.
Ma ciò che ci tengo a sottolineare è che tutto ciò è venuto fuori grazie al tuo modo di trattare i personaggi e di farli interagire. L’introspezione c’è, ed è anche piuttosto importante da questo punto di vista, ma da sola non avrebbe mai saputo dare un quadro completo come parallelamente ai dialoghi, alle impressioni che i ragazzi si sono scambiati, ai gesti e a tutto il resto. Hai creato un contesto, li hai fatti muovere al suo interno, li hai fatti letteralmente esistere e questo ha concesso loro di uscire dalle pagine e diventare tridimensionali. Hai un vero e proprio talento nel delineare i personaggi e, nonostante siano venuti a mancare alcuni aspetti che ho già sottolineato parlando della trama, qui non sei stata da meno. Bravissima!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 5/5

Per quanto riguarda l’attinenza al bando… ma che ti devo dire??? Volevo leggere una storia che parlasse di adolescenza e di tutto ciò che è tipico in questo periodo, e tu mi hai dato tutto ciò al 100%, anzi, al 200%!
È palese che i tuoi protagonisti sono dei ragazzini delle superiori: la loro piccola fuga da innamorati, il loro colpo di testa a discapito delle conseguenze, è la perfetta sintesi dell’impulsività tipica degli adolescenti. Ma non solo: i tipi di discorsi dei personaggi, perfino il modo che loro hanno di esprimersi, parla di ragazzi giovani ed è tutto ridimensionato a quello che sono i loro problemi, i loro crucci.
Ci sono due aspetti che mi hanno particolarmente colpito, entrambi riguardanti Mara: il suo non andare al mare perché si vergogna del suo corpo, in primis. Quante adolescenti fanno questo tipo di discorso? Quante rinunciano a delle cose perché non si sentono all’altezza della situazione, e magari cercano anche di camuffare queste loro insicurezze? E a ciò si ricollega la seconda osservazione: il suo paragonarsi alle sue amiche, il suo sentirsi inferiore, che è la causa di tutto. È proprio vero che gli adolescenti tendono sempre a ricercare il paragone, non pensano mai a loro stessi ma a loro in relazione ai coetanei, inseguono un ideale (che può essere anche un compagno di classe) e non si sentono all’altezza finché non lo raggiungono – tutti coloro che sono stati adolescenti sono passati attraverso questa fase, chi più chi meno.
E il contesto… il contesto è totalmente adolescenziale! La scuola, le preoccupazioni per i voti, le punizioni imposte dai genitori, le amicizie sbagliate, i rumors riguardo alle nuove coppie che circolano tra i coetanei, i primi amori impacciati e innocenti, persino lo spostarsi con i mezzi pubblici richiama un mondo tipicamente da liceo.
Insomma, TUTTO in questa storia è al suo posto ed è stato utile affinché io mi immergessi in quest’atmosfera, quella che volevo ricercare nel momento in cui ho indetto il contest!
Per quanto riguarda l’utilizzo del pacchetto, anche qui sei stata assolutamente sublime! Non l’hai mai citata nel testo, ma praticamente tutti i suoi passaggi salienti sono presenti. Le cose più folli si fanno in nome dell’amore, e qui vediamo i due ragazzi commettere una piccola follia (che se già lo è di per sé, raddoppia se si pensa che Luca era in punizione); l’amore incoraggia a gridare, a ridere, a sognare, e qui vediamo due ragazzi che inseguono la propria libertà e il loro piccolo sogno d’amore, infischiandosene del futuro e del passato… ed ecco che il cerchio si chiude, il riferimento a passato, presente e futuro che sono citati nella frase del tuo pacchetto. Hai saputo leggere il tuo in una maniera davvero intelligente, a interpretarlo e riversarlo nella storia, rendendo la citazione scelta mai troppo invadente o limitante, ma cogliendone il senso generale e trasmettendo ciò che è l’atmosfera della frase stessa. Forse questo è uno dei lavori meglio svolti dell’intero contest per quanto riguarda l’interpretazione del pacchetto!


Gradimento personale: 4,5/5

Che dire? La storia mi è piaciuta davvero tanto, ci sono stati tanti aspetti che mi hanno portato ad apprezzarla e leggerla con tanto piacere!
Innanzitutto ho particolarmente apprezzato il tuo stile che, come già accennato nell’apposito parametro, ha fatto davvero dei passi da gigante! Ho sempre adorato leggere le tue storie perché mi piace come le racconti, come ti ci destreggi, e stavolta non è stato diverso!
In secondo luogo ho trovato i personaggi fortissimi, mi hanno incuriosito e coinvolto così tanto che alla fine della storia mi è dispiaciuto lasciarli: avrei voluto saperne ancora, leggere ancora, immergermi meglio nel loro mondo, conoscere i loro amici e tutte le dinamiche che ci stavano dietro. Purtroppo dietro questa immensa curiosità che mi hai lasciato si cela anche il motivo che non me l’ha fatta apprezzare al 100%: per via di quei piccoli dettagli della trama che hai omesso, soprattutto nella fase iniziale, ho avuto l’impressione che mancasse qualcosa e ho avuto un po’ di difficoltà nelle prime fase della lettura a capire bene di cosa si stesse parlando. Se alcuni punti sono stati chiariti andando avanti, altri mi hanno lasciato un punto di domanda in testa e questa mia “confusione” finale ha leggermente compromesso il mio gradimento.
Ma in linea di massima non posso che farti i complimenti: questa storia ha tantissimi punti forti e ha sicuramente rispettato quelle che erano le mie richieste per questo contest. Ho ADORATO l’atmosfera adolescenziale, l’hai delineata strabene e questo è un altro dei motivi per cui avrei voluto leggere ancora e ancora di questi personaggi!
Poi… beh, devo ammettere che sono di parte: mi piace da morire la challenge di Juriaka, quindi quando vedo un suo prompt vado subito fuori di testa AHAHAHAH adoro! Lo so che forse non dovrei dirtelo perché io con quella challenge non c’entro niente, ma tanto ormai sono al gradimento personale e posso per un attimo smettere di fare la giudice seria (?): l’hai sviluppato troppo bene, la parte del cinghiale è stata assolutamente epica!
Bene, la pianto ^^
Grazie davvero per aver partecipato e per avermi fatto leggere questa storia, è stato davvero un piacere! *-*


Totale: 27/30


Io su EFP: Soul Mancini
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Giudice*****
19/08/2021 17:47
 
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PRIMA CLASSIFICATA

“Hold On To Memories” di Kim_




Grammatica e stile: 10/10


Dal punto di vista grammaticale, come al solito, non ho trovato nessun errore: il testo è ineccepibile praticamente sotto ogni punto di vista, non ho trovato assolutamente nulla fuori posto e la cura che hai riposto nella stesura di questa storia traspare da ogni periodo. Complimenti, davvero!
Lo stile è assolutamente favoloso: hai strutturato le frasi, i paragrafi e i dialoghi in una maniera talmente fluida, naturale e gradevole che il testo mi è passato sotto gli occhi senza che me ne rendessi quasi conto, è stato come guardare un film. È che se avessi visto, sentito e vissuto ogni scena, mi sono perfettamente figurata gli scambi di battute tra Joe e Maddy (sia nel presente che nel passato) e al contempo sono riuscita a immedesimarmi in loro, entrare nei loro pensieri e capire i loro diversi punti di vista – sia quello di Joe, che è la voce narrante, ma anche in quelli della ragazza, che emergono in maniera chiara nonostante tutto. Ma questo è un aspetto che approfondiremo meglio nel parametro della caratterizzazione!
Tutto questo per dirti che ho trovato il tuo stile perfettamente calibrato, scorrevole al punto giusto ma dotato della potenza e profondità necessarie per lasciare un segno in chi legge, per coinvolgere ed emozionare.
Al di là dei dettagli puramente formali (il tutto risulta molto ordinato, le frasi sono strutturate in maniera chiara e concisa, la punteggiatura è variegata e usata con precisione), il modo in cui hai deciso di strutturare l’intera storia la rende ancora più godibile e interessante. Il modo in cui hai diviso in paragrafi, rimarcando col corsivo i flashback e scegliendo una grafia alternativa per le note scritte sul cellulare, hanno conferito dinamicità senza comunque confondere il lettore.
Mi sono piaciuti tantissimo i dialoghi tra i due personaggi, talmente naturali e credibili che viene spontaneo convincersi che siano avvenuti davvero, e il lessico e i toni adottati, omogenei per tutto l’arco della narrazione e perfettamente calzanti per la vita quotidiana di due adolescenti. In particolar modo ho notato quanto i discorsi diretti fossero maggiormente frammentati rispetto al resto del testo: è stata una scelta stilistica azzeccatissima, dà proprio l’idea di quel modo un po’ “svampito” in cui gli adolescenti parlano, condito con quel pizzico di imbarazzo di chi non vuole rivelare troppo di sé e di non sapere come esprimere ciò che ha dentro.
Ti segnalo qua sotto giusto un paio di piccolissime sviste che ho trovato, ma che ovviamente non ho contato nel punteggio finale:
“è normale quando fumi la prima volta” -> non so se questo possa essere considerato un vero errore, ma qui mi suonerebbe meglio “per la prima volta”, aggiungerei quindi il “per”. Forse sono strana io, ma quando ho letto questa frase all’inizio pensavo che “la prima volta” fosse il complemento oggetto AHAHAHAHAH (sì, sono strana io mi sa XD)
“mi sono fidata di lei in tante occasioni” -> essendo riferita a Joe, dovrebbe essere “mi sono fidato”.
Ma insomma, come al solito roba di poco conto!
Che altro aggiungere? Complimenti davvero, trovo che il tuo stile migliori di volta in volta e le tue storie mi coinvolgono sempre tantissimo grazie al tuo modo quasi magico di raccontarle!


Trama e personaggi: 10/10

Il modo in cui hai gestito la trama è assolutamente perfetto, già te l’ho accennato nello scorso parametro e qui mi devo necessariamente ripetere! Ho trovato fantastica la tua scelta di articolare la storia in tre “piani narrativi” che viaggiavano in parallelo: il presente, in cui vediamo Joe e Maddy nella loro versione più “matura” che ripercorrono la loro amicizia, le note scritte, che sono uno scorcio nei pensieri del Joe adolescente e ci mostrano come ha vissuto i vari momenti che ha raccontato, e i flashback, ovvero ciò che è veramente successo, i ricordi che quelle parole digitate su un vecchio cellulare sono state in grado di rievocare. Questo, oltre a dare alla storia un tocco dinamico (come dicevo anche su), ti ha permesso di esplorare ogni singolo anfratto della vita da liceale di Joe e mostrarcelo in un quadro completo e ricco. Vediamo come ha vissuto le cose sul momento (nei flashback), quali sono state le sue impressioni a caldo (nelle note) e cosa ne pensa ora che sono passati tanti anni (nel presente, quando lui e Maddy si confrontano).
Il collegamento tra note e flashback poi è sublime! Dà proprio l’impressione di tuffo nel passato: quando Joe e Maddy si addentrano in quelle annotazioni, è come se le scene del passato irrompessero nelle loro menti, scene che forse avevano dimenticato o non ricordavano in maniera così dettagliata. È una cosa che capita anche a me (e tu lo sai bene) quando rileggo delle vecchie cose.
Oltre a dare quest’effetto di “throwback”, gli excursus sul passato ti hanno concesso di ampliare ciò che c’era scritto nelle note, spiegando meglio le dinamiche dell’intera scena e dando un quadro più generale della situazione, non basato soltanto su ciò che Joe aveva elaborato.
In tutto ciò, il fatto di aver “frammentato” in questo modo il testo ti ha permesso di raccontare davvero tantissime cose in sole 8.000 parole: ci hai riassunto quattro anni di scuola, un’amicizia, un sacco di avventure e momenti che hanno segnato la vita dei due protagonisti. E, nonostante la gran mole di scene presentate e la gran quantità di carne sul fuoco, nessuna di questi frammenti risulta incompleto o frettoloso, anzi: ogni scambio, ogni pensiero e ogni gesto ha avuto un significato e un ruolo, tutto è servito per delineare la storia di Joe e la sua situazione, il suo graduale percorso di crescita e di cambiamento. È stato un viaggio, in cui ogni tassello è stato prezioso e trattato con cura, e alla fine della lettura non sono rimasta con nessun punto interrogativo o, ancora peggio, con una sensazione di “mancanza”. Davvero, hai gestito questa storia in maniera spettacolare dal punto di vista della trama, si vede che dietro c’è un lavoro e, credimi, ha dato i suoi frutti.
Per quanto riguarda i personaggi… che ti devo dire? Magistrali, davvero!
Come ti accennavo sopra, Joe è stato esplorato in maniera dettagliata: lo si vede all’azione sia nel presente che nel passato, ma si possono leggere anche i suoi pensieri e quindi ciò che le esperienze vissute gli hanno effettivamente lasciato una volta terminate. Lo possiamo esplorare a tutto tondo si può dire, abbiamo potuto addentrarci nella sua introspezione e abbiamo potuto vederlo anche all’azione.
Innanzitutto non ho potuto fare a meno di notare il modo in cui hai gestito le descrizioni, stando attenta a rispettare il punto di vista di una persona non vedente: pur focalizzandoti sull’atmosfera, sulle voci, sulle sensazioni e pur dando il quadro completo di ogni scena, non sei mai caduta nel tranello di inserire dettagli che il protagonista non avrebbe potuto percepire. Questo dà una credibilità e una coerenza al personaggio, ma ci aiuta anche a immedesimarci in lui: è come se anche noi chiudessimo gli occhi e ci focalizzassimo su tutti quei dettagli (e sono tanti) che “colorano” il mondo di Joe. È un aspetto che hai gestito davvero benissimo e non posso non farti i complimenti!
Di Maddy, come già accennato nell’altro parametro, emerge davvero tutto nonostante non sia la protagonista e voce narrante. La vediamo attraverso Joe e, tramite i loro scambi di battute, possiamo capire perfettamente il suo carattere, il suo modo di fare e di affrontare ogni cosa. È una ragazza effervescente e ironica, che però di tanto in tanto ha dei momenti di debolezza e, come spesso capita ai giovani, permette al prossimo di farla dubitare di sé e del suo valore. Ho visto tanta forza e al contempo tanta fragilità in lei e, se da una parte non abbiamo potuto comprendere appieno le motivazioni alla base del suo comportamento, dall’altro lato è davvero facile empatizzare con lei. Perché gli adolescenti non hanno sempre un motivo per piangere, perché a volte anche un piccolo e insignificante livido può assumere il valore di una dura batosta.
Ma la cosa che ho apprezzato maggiormente della caratterizzazione di questi personaggi è la loro palese crescita all’interno della narrazione. Dalla prima volta in cui si sono incontrati, in prima liceo, sono cambiati davvero tantissimo e l’hanno fatto insieme: Joe era un ragazzino insicuro, spaventato e ancora non aveva imparato l’arte dell’ironia (che, come lei stessa ci ha tenuto a precisare, gli ha poi insegnato Maddy), non sapeva nemmeno come interagirei col prossimo e come rispondere, e finiva per addossarsi la colpa di cose che non aveva fatto. Il loro primo litigio è stato importante per evidenziare le dinamiche dell’ancora acerba amicizia tra Joe e Maddy, mentre la scena subito successiva (in cui ne riparlavano nel presente e Joe commentava che, se la sua amica si fosse comportata nuovamente così, l’avrebbe picchiata) fa intendere quanto le cose fossero cambiate – quanto loro stessi fossero cambiati.
Metti in luce quelli che erano i difetti dell’uno (l’arrendevolezza e l’ingenuità di Joe) e dell’altra (l’isteria, l’orgoglio e la tendenza a drammatizzare tutto di Maddy) e poi mostri, in un processo lento e graduale. Come questi aspetti si sono modificati, attenuando e sparendo, fino ad arrivare al presente. E, al tramontare della loro adolescenza, Joe e Maddy si guardano indietro e si accorgono di ciò che hanno sbagliato, di ciò in cui hanno esagerato.
Mi hai mostrato due personaggi tridimensionali, dinamici (visto il percorso che hanno compiuto) e soprattutto hai saputo delineare l’amicizia che li ha legati, facendoli emergere anche tramite questo rapporto. E chissà, se non si fossero incontrati e non avessero vissuto tutte queste disavventure assieme magari non sarebbero le persone che sono oggi!
Infine, a completare questa sorta di viaggio che i due ragazzi hanno compiuto (realmente è metaforicamente, rileggendo le note) c’è il cambio di telefono, che può sembrare una banalità ma io l’ho trovato un gesto simbolico davvero d’impatto. Joe si lascia il passato alle spalle, è pronto a cambiare cellulare ma anche a cambiare vita e redimersi da quell’inferno chiamato liceo; riporta a galla quei ricordi per l’ultima volta prima di lasciarli andare, e lo fa assieme all’unica persona che gli è rimasta da quei quattro anni, quell’unico evento positivo che però forse ha più valore di tutti i piccoli drammi disseminati lungo il percorso.
Davvero stupendo! Hai fatto un ottimo lavoro sia dal punto di vista della trama che dei personaggi, e forse è il caso che mi fermi qui per questo parametro perché potrei continuare a straparlare e sviscerare la tua shot per altre diecimila parole XD


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 5/5

Parliamo innanzitutto del tema del contest: l’adolescenza.
Ci siamo. Ci siamo di brutto, Kim. Ci hai preso in pieno: mi hai consegnato esattamente il tipo di storia che speravo di leggere, e tutto ciò mi ha mandato letteralmente fuori di testa *-*
Innanzitutto l’atmosfera è perfettamente adolescenziale: ci parli di un arco di tempo che comprende tutti gli anni del liceo, praticamente la scuola degli adolescenti. Ci parli di un’amicizia nata tra i corridoi, che assume un ruolo fondamentale, ma non solo: ci racconti di una cotta nata tra i banchi, dei pettegolezzi tra coetanei, del famigerato ballo della scuola, dell’eccitazione generale per la gita scolastica, del falò di inizio estate… sei stata quasi in grado di farmi venire nostalgia della scuola, giuro (però, attenzione: QUASI XD)!
Hai affrontato talmente tanti temi in questa shot che non so nemmeno se riesco a elencarli tutti: le prime esperienze, i primi amori, le prime cotte e le prime delusioni, la scoperta e l’accettazione della propria sessualità, l’amicizia e le prime liti… c’è tutto, veramente tutto. I tuoi personaggi hanno vissuto la tipica vita da adolescenti ma, cosa ancora più importante, si sono comportati e hanno agito da adolescenti.
Ho trovato assolutamente perfetto il senso di disagio che Joe prova nei confronti dei suoi coetanei e anche verso se stesso, il suo desiderio di fare tutto ciò che fanno i suoi compagni di scuola ma al contempo il freno che glielo impedisce, la timidezza e l’inadeguatezza che prova ogni volta che deve interagire con qualcuno. Ogni volta che ha provato a essere se stesso e ha dato sfogo alla sua bellissima ingenuità (come quando ha rivelato candidamente a Bastian di essere gay) è sempre andata male, quindi è comprensibile che poi, crescendo, si sia formato una specie di corazza e abbia trovato dei metodi per farsi rispettare. Allo stesso modo ho molto apprezzato come si è buttato nelle sue prime esperienze: la prima sigaretta, il primo bacio, la prima volta… un po’ per noia, un po’ perché voleva provare qualcosa di nuovo, un po’ per quell’ingenuità che non l’ha mai abbandonato.
Maddy, aaaah, Maddy è un capolavoro di adolescente! Le sue reazioni esagerate sono oro, così come il suo orgoglio: la mia scena preferita da questo punto di vista, quella da cui emerge proprio la peculiarità della sua età, è quella in cui dà di matto perché il ragazzo di turno l’ha bidonata e lei non solo va dal suo migliore amico per sfogarsi, ma si rivolta contro di lui quando Joe le suggerisce di calmarsi e per giunta aspetta che sia il ragazzo a chiederle scusa. Reazione senza dubbio esagerata, ma dettata da quell’emotività che è tipica dell’adolescenza.
Sulla stessa lunghezza d’onda, ho trovato ben inserito il fatto che Joe, nonostante siano passati mesi dal fatto e probabilmente nessuno se lo ricorda più, il giorno del ballo è ancora preoccupato per l’umiliazione subita a opera di Bastian e dei suoi amici. Gli adolescenti non riescono proprio a fregarsene, soprattutto quando c’è di mezzo l’opinione altrui e il “cosa penserà la gente”, e possono rimanere attaccati a un singolo evento per tanto tempo, anche se al resto del mondo non interessa più. E il modo naturale e spontaneo in cui sei riuscita a mettere in luce anche questo aspetto è bellissimo.
Scusa se mi sono dilungata anche qui, ma ci tenevo a evidenziare i punti forti che avevo notato per questo parametro… e la tua storia è così ricca di spunti di riflessione e dettagli che, ti giuro, ciò che ti sto scrivendo in questa valutazione non è nemmeno la metà di tutto ciò che vorrei dirti e che ho pensato mentre leggevo!
Per quanto riguarda il prompt, non potevi davvero scegliere un pacchetto migliore per questa vicenda: è vero che hai affrontato un sacco di altri temi come le prime esperienze, le prime volte, le prime cotte e tanto altro, ma alla fine l’amicizia è sempre stato il perno attorno al quale hai fatto ruotare tutto il resto. Joe e Maddy hanno vissuto insieme ogni cosa, sono sempre stati inseparabili dal momento in cui si sono incontrati, si sono conosciuti pian piano e “influenzati” a vicenda, si sono confrontati e talvolta fronteggiati. Ma in conclusione la loro è sempre stata un’amicizia vera, perché c’erano sempre l’uno per l’altra: si sono scambiati confidenze e si sono tirati su a vicenda quando qualcosa non girava nel verso giusto, sono usciti e sono andati insieme alle feste, hanno festeggiato insieme compleanni e ricorrenze, si sono sempre cercati e trovati. Finché, dopo praticamente cinque anni di amicizia, non hanno costruito il bellissimo rapporto che ci hai mostrato nelle scene al presente: si punzecchiano a suon di ironia, sono sinceri e schietti, scherzano e si divertono ma non hanno nemmeno paura di mostrarsi per quello che sono. Joe è talmente un libro aperto per Maddy che non ha nessun timore di lasciarle leggere le sue vecchie note, in cui poteva aver dato sfogo alle sue fragilità e a pensieri di cui avrebbe potuto vergognarsi.
Quell’ultima nota poi è stata la ciliegina sulla torta, riassume perfettamente l’intero concetto della storia e di tutta la loro amicizia: dal liceo, che non è stato proprio piacevole, Joe si porta dietro solo l’amicizia con Maddy, un’amicizia dal valore inestimabile e che gli ha permesso di affrontare meglio, con più leggerezza, quegli anni un po’ disastrosi. (Mamma mia, quanto mi emozionano queste cose *-*)
A tal proposito, parlando dello sviluppo della citazione, ho apprezzato tantissimo il rimando alle parole del tuo pacchetto all’interno della nota, che hai saputo elaborare adattare benissimo ai pensieri di Joe. Se non conoscessi la frase di partenza, avrei pensato che tutto quel blocco fosse farina del suo sacco ^^
E, sempre a proposito della citazione: si parla di “non sapere la data esatta in cui è cominciata l’amicizia”, e prendendo spunto da ciò hai elaborato la struttura della storia, che si articola proprio su delle date. È vero, forse sapere il giorno esatto non serve, perché sono tanti i giorni in cui Joe e Maddy si sono stati accanto, ma in un certo senso hanno potuto risalire al loro primo incontro tramite questo viaggio nel passato :P non so se ho ben interpretato il rimando, ma non ho potuto fare a meno di notarlo e mi è piaciuto tantissimo! In questo modo la citazione assume un valore ancora maggiore, il suo senso emerge tutto!


Gradimento personale: 5/5

Eh vabbè, dai!
Penso si sia già capito, ma comunque: ho ADORATO ALLA FOLLIA questa storiaaaaa *____________*
Innanzitutto sono stra felice di aver potuto leggere del tuo Joe in versione adolescente, perché in effetti (e me ne sono resa conto solo ora) era una fetta della sua vita che mancava: abbiamo letto del Joe bambino, del Joe al tempo di Martin, ma ci mancava la fase di mezzo. Ed è stato interessantissimo scoprire quali sono state le tappe che l’hanno portato a essere il ragazzo che oggi conosciamo, esplorare la vita di quest’adolescente un po’ ingenuo e impaurito, che pian piano ha scoperto se stesso e ha forgiato il suo carattere. Ti giuro, in molti momenti di questa storia sarei voluta essere al posto di Maddy per poterlo abbracciare o tirare su, o sarei voluta essere una sua compagna di classe per poter stare dalla sua parte, per poter far parte di quest’amicizia bizzarra ma magica. Joe e Maddy si sentono forse un po’ diversi dai loro coetanei, ma alla fine le loro avventure e le loro esperienze le hanno vissute, gomito a gomito.
È stato interessantissimo anche scoprire in che modo Joe e Maddy si sono conosciuti, e i loro battibecchi non hanno prezzo! Sia all’inizio (quando Maddy lo prendeva in giro perché non aveva senso dell’umorismo), sia alla fine (quando hanno instaurato quella complicità esplosiva che li caratterizza). Il contrasto dei loro caratteri è stupendo, mi piace il modo in cui l’hai messo in luce soprattutto all’inizio… e grazie Maddy, GRAZIE per aver insegnato a Joe l’arte dell’umorismo e dell’ironia, perché innanzitutto Joe è diventato la persona più ironica di questo mondo (XD), e in secondo luogo sei riuscita a salvarla dalla sciatteria della dinoCi- della madre XDD
Ma poi vogliamo parlare delle note??? Cioè adoro adoro ADORO tutto ciò, ho un debole per le storie scritte sotto forma di diario (anche se questa non lo era nella sua totalità) e soprattutto ho un debole per i tuffi nel passato, per la “riesumazione delle reliquie”; io per prima sono attaccatissima a tutto ciò che fa parte del mio passato e potrei rileggerle/rivederle all’infinito! Quindi scoprire i segreti indicibili (?) contenuti nelle note del vecchio telefono di Joe mi ha entusiasmato e incuriosito fin dall’inizio, non sono proprio riuscita a fermarmi perché ogni volta che finiva una nota volevo correre a leggere quella successiva *-*
Ma poi vabbè, i flashback! Ammettilo Kim, l’hai fatto apposta per guadagnare punti in questo parametro (XD) perché sai che ADORISSIMO i flashback! A parte il fatto che sono stati azzeccatissimi per il tipo di storia che hai raccontato, una storia incentrata sul passato, ma poi sono stati tutti assolutamente stupendi! Te lo giuro, quando sono arrivata alla fine di questa “collezione” ho pensato “nooooo, ma come, è già finito?” perché avrei potuto leggerne diecimila senza mai stancarmi, uno tira l’altro!
Poi, vediamo un po’,, commenti sparsi…
Joe che all’inizio criticava Maddy perché fumava AHAHAHAHAHAHAH poi io sapevo già che alla fine pure lui sarebbe diventato un fumatore e ti ringrazio davvero per aver inserito la scena della sua prima sigaretta! Pensavo che sarebbe stata la sua migliore amica a introdurlo nel magico mondo del tabacco (?), invece… Matt! Oddio, il primo fidanzatino di Joe XDD si offende qualcuno se dico che preferisco Martin? AHAHAHAHAH
Oooh Maddy, mi ha spezzato il cuore nella scena sulla spiaggia e, quando Joe le ha rivelato che era stato con Nathan, lei si è messa a piangere T.T ma, Kim, scusa eh, dimmi una cosa: NOI LO POSSIAMO SAPERE COME MAI???? APPROFONDIRAI L’ARGOMENTO, VERO?????
Che altro aggiungere? Complimenti, BRAVISSIMA davvero, dire che ho amato questa storia è estremamente riduttivo! Mi ha lasciato tantissimo, mi ha emozionato e coinvolto fino in fondo e – non lo dico tanto per dire, ma perché è stato davvero così – non sono riuscita a staccarmi dallo schermo fino all’ultima riga, mi sono perfino dimenticata di avere un corpo terreno (???) e probabilmente mi sarebbe potuto cadere un aereo in casa (?) e non me ne sarei nemmeno accorta, talmente ero presa e assorta!
E aaaaaah, niente, sono troppo debole per le storie di amicizia, mi emozionano e mi commuovono ogni volta, quindi sappi che mi hai colpita e affondata :3


Totale: 30/30


Io su EFP: Soul Mancini
OFFLINE
Post: 2.664
Giudice*****
19/08/2021 17:48
 
Quota

RIEPILOGO CLASSIFICA:
- PRIMA CLASSIFICATA: Kim_ [30]
- SECONDA CLASSIFICATA: Carme93 [27]
- TERZA CLASSIFICATA: Persage_ [26]
- QUARTA CLASSIFICATA: evelyn80 [25,5]
- QUINTA CLASSIFICATA: Swan.79 [24,5]
- SESTA CLASSIFICATA: Rosa66.MariaRita [24]


RECENSIONI PREMIO:
Kim_ - 3 recensioni [3/3]
Carme93 - 2 recensioni [2/2]
Persage_ - 1 recensione [1/1]

In genere scelgo in autonomia le storie a cui rilasciare le recensioni premio, ma se avete qualche scritto a cui tenete di più potete provare a suggerirmelo e io cercherò di accontentarvi, in base ai miei gusti e alla conoscenza del fandom ^^

Per tutti: fatemi sapere entro 48 se NON volete ricevere la valutazione come recensione alla storia. Passate le 48 passerò a rilasciarle a tutti.


Dovrebbe essere tutto! Ringrazio ancora una volta tutti voi partecipanti e, per qualsiasi dubbio o chiarimento, mi trovate qui: sono sempre aperta al dialogo ^^

[Modificato da Soul Mancini 15/12/2021 21:08]

Io su EFP: Soul Mancini
19/08/2021 19:01
 
Quota

Re:
Soul Mancini (Soul_Shine), 19/08/2021 17:31:

SESTA CLASSIFICATA

“Caramelle” di Rosa66.MariaRita





Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista non ho trovato tanti errori grammaticali, e anche le piccole sbavature che ho notato sono in realtà qualcosa di minimo. Nel complesso lo scritto è molto pulito e ben curato, non ho trovato nulla di eccessivamente fuori posto.
Ciò di cui vorrei parlarti in realtà riguarda soprattutto i tempi verbali, che alcune volte mi hanno lasciato un po’ perplessa. Non si tratta mai di errori troppo gravi, ma mi sembra comunque giusto segnalarti i miei dubbi e farteli presente ^^ questo è un esempio:
“Chiudendo gli occhi, lasciò vagare la mente e ripensò a quanto i ragazzini non abbiano mezze misure nel catalogare i coetanei” -> la storia è scritta nella sua interezza al passato remoto e quindi, anche nel momento in cui si parla di qualcosa di generico e universalmente vero (i ragazzini non hanno mezze misure nel catalogare i coetanei), sarebbe più corretto esprimerlo al passato. In questo caso, al posto di quel “abbiano”, ci avrei visto meglio un “avessero”; la frase suonerebbe decisamente più fluida e meglio concordata, non trovi? ;)
Sempre parlando di questo problema dei tempi verbali, mi è parso di scorgere un po’ di confusione nei flashback (le parti in corsivo). La prima che hai inserito, più che un vero e proprio flashback, aveva il sapore di un flusso di pensieri in cui Chiara si è immersa e in cui hai usato prevalentemente il trapassato remoto, come è giusto che fosse; nel secondo flashback invece, quello in cui parli dell’arrivo della protagonista al campo estivo e del primo incontro con Sharon e Giulia, risulta essere un po’ confuso specialmente nella parte iniziale. Hai utilizzato in un primo momento il trapassato remoto e poi sei passata al semplice passato remoto, che ci può stare, ma non sono riuscita a cogliere esattamente il passaggio dall’uno all’altro. Ammetto che quel frammento di testo mi ha un po’ confuso, anche se è stato solo un momento e poi sono riuscita a rientrare subito nel ritmo della narrazione.
Ti segnalo anche qualche altra frase la cui formulazione risulta un po’ confusionaria:
“Sharon, possibile devi farti sempre riconoscere?” -> non so se in certe zone dell’Italia si usi omettere il ‘che’ nel parlato, probabilmente sì e sono io che non lo so XD ma per una questione di correttezza e completezza penso sarebbe meglio inserirlo: “possibile che devi…” ^^
“Poi rivolta a Chiara, le sorrise” -> il vero motivo per cui ti ho copiato questa frase è perché credo suoni meglio racchiudere il ‘rivolta a Chiara’ tra virgole, quindi inserirne una anche dopo il ‘poi’; ne approfitto anche per segnalare che questa formulazione non mi suona benissimo, la trovo un po’ macchinosa, ma forse questa è un mio problema/una mia pignoleria XD non la conto come errore, però ti suggerisco una possibile alternativa che potrebbe rendere il concetto un po’ più chiaro: “Poi rivolse il suo sguardo verso Chiara e le sorrise”.
“si mise in disparte a osservare i suoi amici e, cercando di non farsi notare, soprattutto lui.” -> credo che questa frase sia il frutto di una riformulazione del periodo in fase di revisione (quante volte capita anche a me!). Credo innanzitutto che quella ‘e’ prima della virgola non ci dovesse essere, poi penso che manchi un ‘da’ tra ‘soprattutto’ e ‘lui’ (in genere una persona non vuole farsi notare DA qualcun altro). Non credo proprio siano degli errori di grammatica o di formulazione, ma semplicemente di distrazione, cosa che può capitare a tutti! Comunque credo che intendessi questo: “si mise in disparte a osservare i suoi amici cercando di non farsi notare, soprattutto da lui”.
Un altro piccolo appunto che volevo lasciarti riguarda la punteggiatura. Non la utilizzi affatto in maniera scorretta, anzi, la maggior parte delle volte te ne servi per formulare al meglio i periodi e legare tra di loro concetti nel migliore dei modi: non ho mai trovate virgole al posto di punti, al posto dei due punti o altri segni di interpunzione, il che dà al tuo testo una scorrevolezza e una fluidità preziosi, che permettono al lettore di scivolare attraverso il testo con semplicità e senza intoppi. L’unico minuscolo appunto che voglio farti riguarda il fatto che in alcune occasioni – rare, tutto sommato – alcuni periodi risultano sovraccarichi di virgole e ciò li frammenta un po’ troppo. Ti riporto alcuni esempi:
“Nel mentre, Giulia e Sharon confrontavano divertite i post sui vari social, commentando quanto, a volte, la gente non fosse in grado di darsi un contegno.”
Questo periodo è piuttosto breve e, proprio grazie alla sua brevità, non necessita di essere diviso e frammentato eccessivamente, perché ciò rischia di appesantire il tutto. Se provassi a leggere la frase ad alta voce, rispettando le pause in corrispondenza a tutte le virgole, ti renderesti conto che dovresti fermarti molte volte e che in certi punti ciò non è necessario: io personalmente eliminerei le virgole che racchiudono “a volte”, ma volendo anche la virgola dopo “nel mentre” può essere rimossa e la frase suonerebbe bene comunque. Comunque c’è da tenere in conto che l’inserimento della punteggiatura (soprattutto delle virgole) è una questione di gusto personale, è un dubbio che affligge generazioni di autori da sempre (XD) e non credo si sia mai trovata una regola univoca su quando inserire o non inserire le virgole. Io te lo faccio notare perché durante la lettura mi è saltato all’occhio, ma non lo considero un errore e non lo tengo in considerazione per il punteggio finale ^^
Altri due casi, sempre legati alla punteggiatura, mi hanno dato maggiormente da pensare e te li segnalo di seguito:
“poi, sorridendo verso Sharon, esclamò « e comunque, io sono team Draco»” -> innanzitutto c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la battuta che le racchiude, quindi tra le virgolette e la ‘e’ (ma credo sia un errore di battitura perché non ho notato altri casi del genere); inoltre sarebbe più corretto in questo caso, prima di aprire le virgolette del discorso diretto, inserire i due punti. Generalmente quando si introduce un discorso diretto con un verbo che implica il parlare (dire, esclamare, domandare, ecc…) si inseriscono i due punti, che stanno a indicare una specifica/esplicazione di ciò che il personaggio dirà (disse: - esclamò: - domandò: - ecc…).
Spero di essermi spiegata bene! In caso contrario sono qui per chiarire qualsiasi dubbio ;)
“questo è troppo lungo, sembro mia zia, questo è troppo corto, sembro una poco di buono, questo mi ingrassa, questo mi invecchia, questo non è adatto, questo… decisamente no” -> questo è un elenco e, come tutti sappiamo, solitamente gli elenchi sono intervallati da virgole, quindi di per sé la scelta che hai adottato non è sbagliata; il punto è che in due casi hai utilizzato le virgole anche per legare un’impressione (sembro mia zia, sembro una poco di buono) e, essendo tutto diviso dallo stesso segno di interpunzione, si ha l’impressione che anche “sembro mia zia” e “sembro una poco di buono” facciano parte dell’elenco. Ma per fortuna esiste un modo per ovviare a questo problema: in alternativa alle virgole si possono utilizzare anche i punti e virgola per dividere gli elementi facenti parte dello stesso elenco, così che tu possa mantenere le impressioni legate agli indumenti ma distinguendole dal resto. Ti faccio l’esempio pratico in modo da spiegarmi meglio (sono pessima a spiegare le cose, me ne rendo conto AHAHAH):
“questo è troppo lungo, sembro mia zia; questo è troppo corto, sembro una poco di buono; questo mi ingrassa; questo mi invecchia; questo non è adatto (ecc…)”
Ne approfitto anche per farti notare che ci sono due spazi tra la terza virgola e “questo è troppo corto”, e questo apre un’altra (l’ultima) parentesi sulle cosette che ho notato all’interno del tuo testo. Mi è capitato spesso di trovare due spazi al posto di uno tra una parola e l’altra, il che ha conferito un aspetto un po’ disordinato al testo. Ti segnalo ciò che ho notato:
“Si erano dati appuntamento al loro muretto, a ridosso della piccola piazza – l’unica del paese – per trascorrere insieme quelle sere di metà luglio.” -> tra ‘piazza’ e il trattino.
“e scoprì di preferire di gran lunga la loro amicizia disinteressata e sincera. Ma questo” -> tra il punto e ‘Ma’.
“ma si costrinse ad assumere un atteggiamento di completa indifferenza. Lei non aveva bisogno di amici.” -> tra ‘ad’ e ‘assumere’ e tra ‘assumere’ e ‘un’.
“Il belvedere – il punto più alto del posto – si apriva davanti a loro. Affacciandosi dalla balaustra” -> tra il punto e ‘Affacciandosi’.
E infine qui ho notato che sei andata a capo nel mezzo della frase (non so se possa esserci stato un problema con l’html, è probabile!):
“Non sapeva neanche lei perché, ma voleva, doveva vederlo.”
Con molta probabilità ora mi starai odiando perché ti ho fatto notare un bel po’ di cosette – e hai ragione AHAHAHAH tendo a far presente ai miei partecipanti tutti i piccoli dettagli che noto, ma la mia intenzione non è mai quella di demoralizzarli, tutto il contrario; di alcuni errori non ci si accorge proprio ed è più semplice e veloce sistemarli una volta che qualcun altro te li ha segnalati! Nel tuo caso in particolare poi avrai notato che il punteggio non è affatto basso, questo perché si tratta veramente di minuzie e non tutte avevano lo stesso peso, ma soprattutto sono piccole cose che si possono tranquillamente sistemare con una rilettura, perché sono certa che si tratti di sviste ed errori di battitura. Nel complesso la storia è decisamente ben scritta e mi è piaciuto tantissimo il tuo stile! Come ti dicevo sopra, ci sono un sacco di fattori che contribuiscono a renderlo scorrevole, il che aiuta il lettore a immergersi e calarsi ancora di più nella storia e nell’intera vicenda. Il lessico che hai adottato è semplice al punto giusto, senza però cadere nel semplicistico, e si adatta perfettamente al contesto, la costruzione dei periodi è pulita, fluida e corretta: non sono mai né troppo brevi né troppo lunghi, ai modellano in base al contesto (più articolati durante le parti introspettive, più frammentati durante i dialoghi e le scene “d’azione”). Forse qualcun altro potrebbe mettere in discussione quest’aspetto e farti notare che lo stile è “troppo” frammentato, ma non sarò di certo io a farlo perché è una caratteristica che ADORO e che rende la storia dinamica, piacevole da leggere, accessibile e mai noiosa. Sicuramente, al di là delle sbavature che ti ho fatto notare nella prima parte del parametro, lo stile è una delle cose che ho maggiormente apprezzato della tua storia e probabilmente uno dei suoi maggiori punti di forza. Complimenti, davvero!


Trama e personaggi: 7,5/10

La trama procede in maniera lineare, è ben strutturata e non presenta buchi o lacune di alcun tipo. Oltre al racconto di ciò che succede nel presente, hai impreziosito la narrazione con un flashback riguardante il primo incontro tra Chiara e le sue amiche, fatto che ho particolarmente apprezzato, perché ci ha permesso di conoscere più approfonditamente gli antefatti e il motivo per cui Chiara si trova nelle Marche.
Effettivamente forse avrei preferito che anche il primo flashback fosse strutturato allo stesso modo: una scena avvenuta nel passato in cui vedevamo i personaggi agire e interagire. Si tratta invece di un flusso di pensieri, in cui spieghi diverse dinamiche della vita di Chiara; di base non è un’idea malvagia, perché appunto ci consente di conoscere meglio il passato di un personaggio a noi nuovo, ma così facendo hai dato un approccio “didascalico” all’incipit della storia, ti sei lanciata in una spiegazione raccontata dalla voce narrante e questo ha ritardato un po’ il coinvolgimento del lettore nella vicenda. Leggendo ho avuto come l’impressione che la storia fosse entrata nel vivo a partire dal secondo flashback in poi, come se fino a quel momento avessi letto la trama stampata sul retro della copertina e non il vero e proprio libro (per dirla metaforicamente). Non è affatto sbagliato, perché senza quelle informazioni probabilmente non saremo riusciti a inquadrare Chiara e il suo passato, ma le si poteva per esempio lasciar sottintese attraverso il racconto di una scena più “attiva” e meno didascalica; per esempio, per far trapelare la gelosia delle compagne di classe avresti potuto raccontare in un flashback una scena svoltasi tra le mura scolastiche, allo stesso modo in cui hai raccontato l’arrivo al campo estivo.
Questo suggerimento non vuole ovviamente essere una correzione alla tua storia – ma appunto un suggerimento . perché in realtà non c’è nulla di sbagliato, nulla che non vada nella trama! Il concetto, anzi, non sarebbe affatto cambiato, ma sarebbe variato solo il modo di esprimerlo – attraverso un espediente che, a mio avviso, avrebbe reso un po’ più coinvolgente la storia fin dal principio. Caratteristica che comunque, andando avanti, la tua storia possiede!
Un altro minuscolo appunto che mi permetto di fare (che però forse non è nemmeno un vero e proprio problema, ma una mia impressione personale) riguarda il fatto che alcuni dettagli, alcuni aspetti della narrazione, siano rimasti un po’ in ombra e trattati in maniera più superficiale rispetto ad altri. Un esempio sta nel rapporto che Chiara ha avuto in passato con i ragazzi (accenni al fatto che è stato problematico, ma non approfondisci troppo la questione e infine si ha l’impressione che la tua protagonista abbia avuto delle esperienze simili a quelle di tutte le sue coetanee), oppure sul modo in cui lei e Michele hanno approfondito la loro conoscenza e dato inizio alla loro storia d’amore (dedichi poco spazio a questa parte della trama e torni su toni più distaccati e didascalici, non racconti nel dettaglio una scena “cardine” che ci faccia vedere l’inizio della loro relazione). Alla storia non manca niente, non mancano dei passaggi e non ci sono punti poco chiari, ma alcune cose sono state trattate in maniera un po’ “frettolosa”; dal mio punto di vista, questo può essere dipeso dal fatto che ci fosse tanta carne sul fuoco, hai voluto raccontare una storia molto lunga che, se approfondita per bene, ti avrebbe costretto a scrivere quasi una long XD ma hai voluto affrontare il tutto in una one shot, scelta coraggiosa e rischiosa. Ci sei riuscita per la maggior parte dello svolgimento, ma alcuni punti sono rimasti un po’ troppo vaghi e devo ammettere che, giungendo alla fine, avrei voluto saperne di più.
Per quanto riguarda i personaggi, ho notato che ti sei focalizzata sull’introspezione di Chiara e questo ti ha permesso di tracciare un contesto generale e dare un’infarinatura del suo carattere, nonché del suo vissuto. C’è però una parte che è venuta secondo me a mancare e che non ha permesso una caratterizzazione a tutto tondo, una parte che in realtà si ricollega alla gestione della trama.
Il fatto di aver sviluppato una trama molto lunga in una shot molto breve non ti ha concesso di inserire molte scene “d’azione”, in cui i personaggi potessero agire e interagire tra loro; un esempio di questo tipo di scene sono l’ormai stracitato flashback del primo incontro con Sharon e Giulia, oppure la scena in cui il gruppo di amici sta aspettando l’arrivo di Michele e vediamo le ragazze interagire tra loro. Sono scene preziose, perché includono dialoghi e azioni riguardanti i personaggi, ci permettono di capire come loro agiscono e reagiscono nelle diverse situazioni. Mi piace sempre sottolineare quanto questo aspetto sia importante per la caratterizzazione dei personaggi, alla stregua e in certi casi addirittura più dell’introspezione; il lettore in questo modo vede i personaggi come delle persone vere, come se anche lui fosse nella scena e li vedesse comportarsi in base ai loro caratteri. Questa parte purtroppo è venuta un po’ a mancare, per quanto riguarda la nostra protagonista ma anche per quanto riguarda Michele: ho avuto quindi modo di conoscerli, ma non così approfonditamente, perché non ho potuto vederli agire direttamente ma li ho solo sentiti raccontare dalla voce narrante in terza persona. Un po’ mi è dispiaciuto, perché mi piacciono davvero tanto e mi sarebbe piaciuto conoscerli un pizzico di più!
Ottimo lavoro invece con Giulia e Sharon che, per quanto fossero personaggi marginali, hai saputo dipingere perfettamente attraverso le scene in cui sono apparse: dal loro modo di parlare, di interagire e di porsi si intuisce subito il carattere frizzante ed esuberante di Sharon, contrapposto a quello più tranquillo e dolce di Giulia. Le hai sapute muovere benissimo e hai dato una perfetta idea dei personaggi nonostante siano apparsi relativamente poco. Il modo in cui le hai gestite è l’esempio palese del concetto che stavo cercando di esprimere poco sopra: le hai fatte agire, le hai dipinte in scene e interazioni della loro quotidianità che le hanno subito delineate!
Questa è la palese dimostrazione che sai esattamente come caratterizzare i personaggi, non hai nessun problema in ciò e non hai nemmeno bisogno dei miei “suggerimenti”, semplicemente il modo in cui hai strutturato la trama ti ha impedito di dare il 100% sotto quest’aspetto per quanto riguarda i protagonisti ^^ ma sono certa che questi personaggi hanno ancora tanto da offrire e, se mai vorrai approfondire la loro storia e scrivere altro su di loro, magari degli spin-off o dei missing moments, io sarò super curiosa e contenta di leggere! *-*


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Ti faccio innanzitutto i miei complimenti per quanto riguarda l’attinenza al tema del contest: volevo leggere storie che parlassero di adolescenza, di tutto ciò che è tipico dei ragazzi di quell’età, e tu me l’hai dato eccome! Chiara è assolutamente un’adolescente, ciò traspare in goni suo gesto e in ogni aspetto della sua vita: partendo dai difficili rapporti con i compagni di classe e la difficoltà nel farsi degli amici, passando per le vacanze estive spensierate (ho davvero adorato questo dettaglio, gli amici lontani che si possono vedere solo durante l’estate… chi non li ha avuti?), le uscite serali tutti insieme all’insegna delle chiacchiere, fino ad arrivare al primo incontro con il ragazzo dei propri sogni, la cotta, l’innamoramento, i dubbi e i tentennamenti sul mettersi in gioco con lui… anche la differenza d’età è una cosa tipicamente adolescenziale, perché sono molte le ragazze che si invaghiscono di un uomo che adolescente non lo è più. Il tipo di discorsi e di attività dei ragazzi, ma anche gli atteggiamenti e i pensieri di Chiara (quando svuota l’armadio per cercare l’abbigliamento perfetto, o quando trova Michele sui social ma non lo contatta subito per via delle paranoie) rispecchiano esattamente quel mondo attraverso cui tutti siamo passati. Si parla di adolescenti e su questo non c’è dubbio; questo è un altro dei punti forti della tua storia, è un aspetto che hai saputo gestire egregiamente e, oltre che rendere felice me (XD), ha dato una grossa spinta ai personaggi e alla loro caratterizzazione!
Per quanto riguarda il pacchetto scelto, sicuramente ci hai parlato del primo vero amore di Chiara: come ha conosciuto Michele, come è rimasta colpita da lui, come si sono avvicinati e tutto il resto. Come già detto nel parametro della trama, mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più approfondito, ma la tematica comunque c’è, appare ed è una fetta piuttosto importante della trama.
Per quanto riguarda lo sviluppo della citazione, sono un po’ combattuta e “divisa in due”. Ciò che mi è piaciuto è sicuramente il tuo modo di citarla nel testo e fare dei piccoli rimandi, come al fatto che l’amore faccia sentire vivi o che divora e consuma, oppure il riferimento finale alla parte sul presente, il passato e il futuro. Hai inserito questi piccoli dettagli in maniera totalmente naturale, nessuno potrebbe pensare che provengono da una citazione se non conoscesse, appunto, la frase d’origine, e questo significa che sei stata molto brava ad assimilare e rendere tuo il concetto.
Ciò che invece mi è venuto un po’ a mancare è il senso generale della frase: un passaggio in particolare dice che “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”, quindi avevo immaginato che Chiara si sarebbe lanciata molto di più, avrebbe fatto qualcosa di istinto e si sarebbe avvicinata con più prepotenza a Michele, anche tramite un gesto avventato; invece tutto è filato più o meno liscio e i due hanno avuto un avvicinamento reciproco senza troppi scossoni da parte di nessuno dei due. Addirittura è lui, alla fine, ad andare da lei per trascorrere un po’ di tempo insieme. Mi sarebbe piaciuto veder sviluppata maggiormente anche la parte dell’amore che incoraggia a ridere e a sognare, su cui non è stato posto troppo l’accento (non perché dovesse essere citata per forza).
Comunque la frase non ha per forza un’unica interpretazione, io la vedo in un determinato modo e mi aspettavo un determinato sviluppo e un’atmosfera ben precisa, ma non è necessariamente da interpretare in maniera univoca ^^ dunque non me la sento di abbassare troppo il punteggio, in fondo si tratta di piccole sfumature di significato che io non ho trovato nella storia ma che non erano obbligatorie da inserire!
In conclusione però ti faccio tanti complimenti, questo è sicuramente il parametro in cui hai fatto il miglior lavoro e mi è piaciuto molto soprattutto come hai gestito l’atmosfera adolescenziale, brava!


Gradimento personale: 4/5

La storia mi è piaciuta molto, in primis perché ho letto esattamente ciò che speravo di leggere tramite questo contest e, ti giuro, non mi stanco mai di queste vicende! Non si tratta di una trama chissà quanto originale, ma questo non è assolutamente rilevante per quanto riguarda il gradimento personale (non ho inserito appositamente un parametro apposta per l’originalità proprio per questo, io ADORO i cliché riguardanti l’adolescenza!).
Ammetto che mi è piaciuta tantissimo la scelta dell’ambientazione: sono particolarmente legata alle Marche, ci sono stata varie volte per le vacanze, conosco alcune persone del posto e anche io sono stata molto in pensiero quando ho saputo delle scosse di terremoto di qualche anno fa. Questo dettaglio della tua shot mi ha colpito nel profondo, perché ho trovato un parallelismo con la mia vira personale ^^
I personaggi mi piacciono tantissimo, in particolare sono rimasta molto incuriosita da Michele (su cui vorrei leggere altro) e da Giulia e Sharon, che sono le amiche che tutti vorremmo avere!
Purtroppo non me la sento di assegnarti il punteggio pieno perché ci sono stati degli elementi, alcuni dei quali ho già parlato negli altri parametri, che non mi hanno permesso di immergermi totalmente nella vicenda ed empatizzare con i personaggi. Avrei voluto sapere di più di loro, soprattutto avrei voluto vedere Chiara più “attiva”, e leggere scene più approfondite e narrate nel dettaglio. Non c’è stato quindi un coinvolgimento completo, ma nel complesso posso affermare di aver fatto una piacevole lettura, sicuramente la tua storia ha tantissimi punti di forza!


Totale: 23,5/30




Ciao Soul,
che dire, l'ultimo posto non è proprio il massimo, anzi, leggendo la valutazione il mio primo pensiero è che non credo parteciperò più a un contest di storie originali.
Lo so, mi rendo conto che non si può piacere a tutti, e che ognuno di noi ha delle preferenze stilistiche differenti da quelle degli altri, altrimenti ragioneremmo tutti con la medesima testa, ma non riesco a capire alcune cose, e so che non le capirò mai.
Sicuramente rileggerò attentamente il testo, cercando di confrontarlo con quello che mi hai scritto, e cercherò di migliorarlo anche se, per quanto riguarda le virgole, per me inserirle è una scelta strettamente personale. Per i tempi verbali non so, certamente hai ragione tu, e quando ne avrò la possibilità vedrò se, cambiandoli, la lettura possa guadagnarne.
Per il resto, pensavo sinceramente di aver fatto un buon lavoro, ma la posizione in classifica mi induce a pensare che non sia così.
La storia di Chiara è una storia vera, e io non ho fatto altro che riportarla per iscritto: scrivere altre cose mi sembrava di snaturare la sua vicenda, facendo apparire Chiara per quello che non è realmente, ossia un'adolescente che ancora soffre per i traumi subiti alle scuole medie, e che ha ancora bisogno dello psicologo perché, nonostante l'amore di Michele, non riesce ad amarsi.
Michele, invece, non è un adolescente. Approfondire la sua figura, per me, non aveva senso visto il tema del contest.
Mi dispiace immensamente che la storia non ti abbia conquistato, ma pare che, ultimamente, questo sia il mio destino, ossia quello di scrivere storie che sono scritte bene, ma, c'è sempre un ma...
Credo che mi prenderò una lunghissima pausa dai contest, ne ho bisogno per riordinare le idee e capire se scrivere è quello che voglio o meno. Spero che, per il tuo prossimo, al quale mi sono iscritta, io abbia la necessaria chiarezza per affrontarlo.
Grazie per aver indetto questo bellissimo contest.
Complimenti alle altre partecipanti, e in bocca al lupo per il futuro.



[Modificato da Rosa66.MariaRita 19/08/2021 19:59]
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Post: 398
19/08/2021 20:15
 
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Carissima, per ora ti dico che sono contenta del risultato e che vorrei la valutazione come recensione. Poi ci sentiamo lunedì
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Post: 465
19/08/2021 21:40
 
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Ciao 😀
Sono contentissima!!!! Sia per il risultato in se sia perché anch'io adoro, come sai, questo genere di storie 😍
Inoltre, avevo qualche perplessità sulla storia 🙈 Non so, è che ultimamente sono fissata con le storie un po' drammatiche (credo che i miei personaggi mi odino 😂) e scrivere questa sentimentale... Boh, diciamo che non ero convintissima, anche perché avevo adocchiato i pacchetti sulla ribellione e sul conflitto con i genitori, ma non sono riuscita a scriverci su qualcosa 🙈

Allora, per quanto riguarda i tuoi appunti sulla grammatica, forse è meglio che vada a nascondermi e non dica nulla 😰 Diciamo che quel primo li al posto di gli è una svista, non un errore di battitura. È questo vale più o meno per tutte le altre cose che mi hai segnalato. "È come" no, non ha senso 😵 Probabilmente volevo scrivere "E com'è"... Non ti so spiegare cosa mi sia passato per la testa 😇

La trama. Anche qui hai perfettamente ragione, diciamo che ho azzardato sperando che quei riferimenti non pesassero troppo 🙈 No, non esiste ancora una long (nella mia testa sì, ma non conta), anche ci sono delle one shot dove ricorrono questi personaggi o i loro amici/compagni (che vengono citati in questa storia). Il punto è che non volevo un colpo di fulmine o qualcosa del.genere e quindi, senza parlarne, volevo accennare al fatto che ce n'è voluto tempo prima che Mara compisse questo passo. Però appunto non sono riuscita a non far pesare troppo questi riferimenti.

Mi pare di aver risposto a tutte le tue perplessità/curiosità, ma non ne sono sicura (sono abbastanza imbranata da non riuscire a scrivere con il cellulare e avere la valutazione sotto gli occhi 😅) .

Io non ho particolare preferenze: qualunque cosa tu sceglierai, mi farà piacere 😘 Ti dico solo che, per esempio, Il mostro dagli occhi verdi ha come protagonista Mara (la famosa notte di gennaio che Luca ricorda) e ce ne sono altre dove i ragazzi ritornano anche se magari come comparse 😄

Naturalmente vorrei la valutazione come recensione 😀

Complimenti a tutte le altre partecipanti ❤
E grazie per aver indetto questo contest Soul ❤
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Post: 174
20/08/2021 00:55
 
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Re:
Carissima Soul
ti ringrazio moltissimo per la tua bellissima recensione.
Mi dispiace veramente tanto per la faccenda della grammatica e di tutti quegli errori. Giustissimi tra l'altro e che potevo pure evitare. Il mio problema con i contest è purtroppo il poco tempo a disposizione per scrivere e per fare una recensione attenta. Questa storia poi partecipava anche ad un altro contest per cui ho dovuto richiedere una proroga e sono arrivata pelo pelo. Sapevo che c'erano degli errori comunque anche se avessi potuto correggerli, passato il tempo consentito dal regolamente, non mi sembrava giusto verso gli altri partecipanti a questo contest. E ho avuto delle serie difficoltà per la prima volta con l'html. Non so come mai ma è venuta fuori così. Nel file originale non sono andata a capo in quel modo ma ahimè pazienza ormai è fatta.

Grammatica e stile: 5,5/10


Concordo su tutto e farò tesoro dei tuoi consigli. Mi incoraggia l'apprezzamento per lo stile e l'equilibro della narrazione. In effetti l'influenza del cinema e dei telefilm mi accompagna spesso quando scrivo. Mi piace l'idea di scrivere cose che si possano anche vedere. Ti sono grata del complimento verso il mio potenziale.


Trama e personaggi: 9/10

Sono davvero contenta che la trama ti sia piaciuta. Lo spunto mi è stato dato da due storie vere quindi avevo vari pezzi del puzzle, come hai detto tu, ben definiti e dovevo trovare una trama per legarli senza narrare semplicemente brevi episodi della vita dei due amici. Quindi ho scelto di incentrare tutto sulla rivelazione del segreto di Max che porta quel cambiamento che cementerà l'amicizia tra i due. Un po' di curiosità credo sia sempre utile e così il lettore sarebbe venuto a conoscenza della verità insieme a David. E non ci crederai ma un commentatore mi ha scritto dicendo di aver conosciuto un ragazzo con una storia pressocché identica a quella di Max.
Sono contenta anche che ti sia piaciuto il parallelismo tra la scena inziale e l'ultima, credevo potesse essere troppo scontato. Per me aveva un senso. Un ciclo che si chiude. Sono contenta che tu lo abbia apprezzato.
La caratterizazzione dei personaggi per me è molto legata al dialogo, tranne quando c'è l'introspezione e cerco di renderli divertenti, quantomeno realistici.
Il personaggio di David è semplicemente il bravo ragazzo di buon cuore che è stato cresciuto e amato da genitori che gli hanno insegnato ad amare il prossimo. Non so se si nota nel dialogo con la madre o nel modo in cui quest'ultima accoglie Max in macchina. Ad una lettura più attenta potrai notare che anche David è solo. Non interagisce con altri giovani a scuola e nella squadra lo disprezzano. Quindi se Max aveva bisogno di un amico che lo amasse, David aveva bisogno di un amico da amare.
Mi dispiace per la stereotipizzazione ma non era facile in poche pagine fare emergere il modo in cui la loro conoscenza progredisce. Avevo pensato di non mettere Samantha di descrivere il primo pomeriggio a casa di David ma quello forse avrebbe solo allungato il brodo.


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 5/5

Che dire sono lusingata di aver soddisfatto le tue aspettative. Ho pensato che i due amici potessero volersi bene come quei bambini che non vorrebbero mai smettere di giocare insieme e piangono quando è ora di andare a casa. David non vuole che
si portino via il suo amico e lo accoglie in casa senza chiedere prima ai genitori, semplicemente perchè ha 14 anni e pensa sia giusto aiutare il povero Max. Certo in un secondo momento parlerebbe ai genitori degli aspetti pratici ma in quel momento con l'impulsività di un adolescente il suo primo pensiero e portarlo a casa con sè.
Ho visto che molti hanno messo come frase introduttiva la citazione. Io in altri contest ho sempre dovuto inserire le citazioni nella storia e ho dato per scontato che la frase da te suggerita andasse collocata all'interno della storia. Per questo ho avtuo l'idea della lettera. Lo stile della frase sembra suggerire qualcosa che si è appreso di cui si è fatto tesoro e quindi andava inserito dopo qualche anno in cui hanno vissuto la loro amicizia. Il tuo contest ha influito notevolmente quindi sulla trama della conclusione.

Gradimento personale: 5/5

Che dolce il tuo commento finale. Sono contenta che tu ti sia commossa. Mi sono commossa anche io quando la scrivevo. In particolare quando ho scritto la scena in cui Max prima di lasciare casa sua si porta via la cornicetta con la sua foto da piccolo insieme alla mamma. Sono colpita di aver fatto breccia nel tuo cuore e di averti saputo stupire.

Totale: 24,5/30

Pur non avendo raggiunto una posizione alta sono molto contenta del risultato raggiunto e dell'accoglienza con cui hai accolto questa storia. Spero di avere questo bel giudizio come recensione. E se un giorno vorrai leggere altri miei racconti su efp, senza impegno naturalmente, mi farà piacere. E' stato bello conoscerti e partecipare al tuo contest.






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Post: 11
20/08/2021 15:48
 
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Soul, che dire?
Ti ringrazio prima di tutto dell'accuratissima valutazione e dall'incredibile attenzione che hai prestato alla storia, è sempre un piacere trovare giudici tanto capaci! Prima di risponderti vorrei parlarti della questione pratica della recensione/premio, come vedrai andando sul mio profilo efp questa è la prima storia che pubblico sul sito, dunque non ci sono altre storie da recensire, non so come funzioni in questi casi anche perché è il primo contest a cui partecipo, però per me non è assolutamente un problema anzi, l'unica cosa che mi farebbe molto piacere è lasciare la valutazione del contest come recensione sotto la storia tutto qui!
Ti ringrazio per gli errori grammaticali e di battitura riportati, ammetto che è un mio -enorme e assolutamente grave- tallone d'Achille che spero di affinare partecipando a più contest possibili. Come ho detto, per essere il primo sono molto soddisfatta ed elettrizzata.
Ora passerei a chiarire i punti che ti apparivano più "oscuri" e meno comprensibili della storia, mea culpa, forse avrei dovuto spiegare meglio alcune cose. Il problema è che la storia partiva da uno scritto che stavo elaborando per una long, ho dovuto reinventarmi per rientrare nella giusta lunghezza perché tenevo particolarmente a partecipare con Lapo e Noemi e certamente qualcosa ha subito le conseguenze di questo taglio, prima tra tutti Noemi.
Diciamo che non mi sono posta troppo il problema di darle hobby e una maggiore personalità proprio per via dell'espediente narrativo che ho usato, ovvero che stesse scrivendo per gestire il trauma della morte di Lapo. Ho pensato che alla fine se questo è il motivo per cui racconta, Noemi racconterà esclusivamente di questo. Nella mia testa aveva un suo perché, ma probabilmente avrei dovuto rendere meglio questo punto.
Stessa cosa per aver calcato alcuni aspetti negativi di Lapo, inizialmente si, doveva succedere ben altro sempre nella prospettiva della long che però non poteva essere inserito in una storia così breve, ma ho deciso di mantenere la mano calcata su quegli aspetti sempre partendo dal presupposto che Noemi in qualche modo si senta così nei suoi confronti, che lo veda come una croce ma ancora una volta forse sono cose che andavano spiegate meglio e me ne rendo conto, anzi, grazie ai tuoi preziosissimi consigli cercherò di migliorare per il futuro!
Ultimo ma non ultimo, la citazione e qui devo ammetterlo, nella foga della scrittura e del processo creativo ho completamente eliminato dalla mia mente la parte "gioiosa" della citazione.
Sono felice che nel complesso ti sia piaciuta, spero di partecipare presto a qualche altro tuo contest, è così bello trovare giudici tanto bravi! Un saluto
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