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[fanfiction] Angst vs Fluff [Contest a squadre di edite e inedite]

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2019 16:14
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Post: 731
Giudice*****
02/03/2019 21:17
 
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Classifica generale
Decimo classificato
"Cogli l'attimo", di Freeshane


Grammatica e stile: 10,3/15 

"erano stati promotori di un vero e proprio cambiamento che, alla fine, li ha portati a diventare ciò che avrebbero sempre voluto essere." Errore di consecutio temporum: il verbo "avere portati" doveva essere declinato al passato, come tutti. -1
"Todd pubblicò molti libri, divenne" Uno spazio in più, come in "se solo avessi capito avrei potuto" -0,2

"ora erano veramente felici." L'ora si usa solo rivolto al tempo presente, mai al passato. -0,5

"scoppiato dalla gioia.- ," La virgola è superflua, se vi è già un punto fermo a fine frase. -0.5

"Beh, si..." Al sì manca l'accento. -0,5

Suggerimenti (non tolgono punti)
"da un lato, aveva paura che" Tecnicamente la virgola ci starebbe bene, ma visto che è dopo un punto e virgola la ripetizione mi pare esagerata.

"Non aveva diviso la setta dei poeti estinti, anzi lì aveva uniti ancora di più; era un..." Personalmente, aumenterei di un grado la pausa dei due punti grafici (ovvero la virgola diventa un punto e virgola, il punto e virgola un punto fermo).

"gli aveva consigliato Knox nel bel mezzo della festa" Questo punto mi lascia in dubbio. Non è chiaro se fa intendere che tutto quello raccontato prima lo stava ripassando Todd nella sua testa, o se è il narratore ad avercelo raccontato e quindi sia un errore di consecutio temporum. Nel dubbio non tolgo punti, ma ti consiglio di rivederlo!

"8.../

Poi [...]

3...

Poi
" È una scelta stilistica, messa in moto per evidenziare la tristezza di Todd, che però non mi ha trovato d'accordo, in quanto lo scorrere del tempo è già segnato dai numeri. Avrei omesso almeno il secondo "Poi".

"Todd timido," l'inversione delle parole avrebbe creato un effetto migliore secondo me.
"davanti a lui rivelandosi alla fine un uomo fragile" Per me il gerundio avrebbe dovuto esser separato da una virgola, visto che in questo caso spezza il ritmo narrativo.

"che gli sarebbe grato... Esattamente come lo siamo noi.-" Al posto dei tre punti avrei messo una virgola, la pausa è troppo lunga alle mie orecchie.


Il tuo stile non è, per così dire, ben distribuito nella: vi sono dei momenti in cui le parole mi paiono messe solo per fare avanti la situazione, e altri in cui riescono a toccare le mie corde emotive più profonde, particolarmente nei dialoghi e all'arrivo del professore. Credo che nel primo caso tu l'abbia fatto nei pezzi un po' meno focali, e quindi sia andata più veloce, ma a mio parere ogni parte della storia deve avere il suo spazio e il suo perché, e se non si riesce a trovarlo il mio consiglio è di eliminare quel pezzo, magari inserendo rimandi nelle bocche dei personaggi più avanti. Tuttavia, nei momenti in cui la direzione è chiara, i feels arrivano come un macigno, pertanto direi che la materia è buona, solo un po' da rifinire.

Trama: 10/10

Una riunione post-collegio per capodanno, in cui vengono coinvolti tutti i personaggi, si chiudono vecchie ferite (Neil) e professore e studenti, dopo un momento d'insicurezza e timore che rende il ritrovo più dolce a seguire, si riabbracciano. Una scena molto commovente e originale, che corre sugli stessi sentimenti del film e ben vedo come seguito.

IC: 9/10

Il tuo scritto mi ricorda molto i personaggi del film. Andando in ordine d'importanza, gli altri ragazzi delle setta citati (Knox, Charlie, Richard) mi paiono abbastanza IC, anche se mi sono colpita come quest'ultimo sia stato perdonato tanto facilmente. Todd è come me lo ricordavo: mite e gentile, sa però prendere la situazione in mano, grazie agli insegnamenti del prof Keating. E lui continua ad essere sereno, a non tradire i suoi ideali e a commuoversi di fronte alla vita dei suoi studenti.
Tuttavia, c'è un qualcosa che i due personaggi principali hanno in comune: le loro caratteristiche principali sono molto ampliate, in particolare quelle del prof, e questo, a mio parere, gli spinge ad azioni che non li vedrei bene fare (Keating che piange, Todd che s'avvicina così timido). Non è nulla che detragga troppo dalla lettura, ma a me si è un po' storto il naso in vari punti.

Gradimento personale: 3,5/5

Sinceramente, mai avrei pensato di leggere qualcosa su questo fandom. Ci speravo, ma non ci credevo, e la tua è stata una sorpresa!
La storia mi è piaciuta, ma sfortunatamente ha sofferto di qualche problema di ritmo: la prima parte non scorre bene, come già segnalato, e la differenza dell'IC ogni tanto mi ha fatto storcere il naso.
Detto questo, il momento col professore è davvero toccante, e si sente bene tutto l'amore per il film e per il personaggio (che, col sottotesto della morte dell'autore, è ancora più triste). Per questo momento il mio gradimento è salito di molto.

Titolo e introduzione: 3/3

Il titolo è perfetto. La citazione coglie in pieno tutto quello che la storia vuole raccontare, oltre a essere una delle frasi più famose del film e quindi a collegarsi perfettamente al canon. L'introduzione non è da meno: il piccolo riassunto indica bene quello che avverrà, e la combo con la citazione segnala perfettamente di cosa parlerà la storia e con che spirito.

Bonus squadra: 0/1
Bonus non usato

Totale: 35,8/44

Nono classificato
"Fireworks", di Soul_Shine


Grammatica e stile: 13/15

"Donava una nota di colore" La frase fatta è "dare una nota di colore", -0,5

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
Per me nella frase "Sollevò i suoi grandi occhi nuovamente su di me" "nuovamente" dovrebbe stare più accanto al verbo, visto che lo modifica.

Il tuo stile è molto semplice: frasi corte e poche subordinate, tutto molto diretto. Non per questo è banale: semplicemente, hai scelto di raccontare un momento non arzigogolato e di puntare più alla pancia che alla bellezza dello stile (che, infatti, ogni tanto risente di qualche scivolone, specie nella scelta di alcuni verbi come "strillò Emma in preda alla gioia"- "strepitò, stringendomi" - "La squadrai velocemente", che sono tecnicamente giusti ma il loro significato primario è piú duro del tono di questa storia. Hanno anche un suono piú pesante del resto!), un qualcosa che viene molto bene nelle storie fluff. L'unica cosa che un po' mi puzza è il punto di vista da cui hai scelto di raccontare la storia: John è un uomo adulto, e se di fronte a uno spettacolo come i fuochi d'artificio torniamo tutti un po' bambini a lui manca una certa "consapevolezza" della sua età, per quanto mi riguarda.

Trama: 10/10
Un padre e una figlia che spendono tempo di qualità insieme, prima di fronte a fuochi d'artificio e poi col gelato, come sognava John. Una trama semplice, ben realizzata e con un bagaglio sentimentale un po' più pesante della solita fluff, e che ha in sé tutta la dolcezza e l'amore tipica di queste storie. Su questo punto nulla da ridire!

IC: 8,5/10

John mi pare IC. Una persona che, nonostante la fama, non si è montato la testa, ma ancora molto affezionato alla famiglia e preoccupato per la sua bambina e che viva dei bei momenti. Il suo pensiero sugli italiani forse è un po' fuori luogo dai ritmi della storia, ma è qualcosa che potrebbe pensare. Della figlia c'è poco da dire, visto che non ha ancora raggiunto l'età descritta nella fic, ma mi pare abbia un classico comportamento da bambina: meravigliata delle cose più semplici, tenere con la sua famiglia e felice per lungo tempo. Certo, è una visione futura di una persona e non possiamo essere sicuri su come si comporterà, e per questo non ti ho dato punteggio pieno, ma è davvero plausibile.

Gradimento personale: 4/5

Una storia diabetica ricoperta di zucchero a sua volta ricoperto di miele. Questa è la mia sincera opinione sulla storia, e io adoro le cose dolci! E la passione che hai per questa band e i suoi componenti trasuda da ogni singola parola, e viene esplicata dalle note a fine storia. Tuttavia, alcune mie perplessità espresse prima (maturità di John, vivacità di Emma) non me l'hanno fatta apprezzare fino in fondo.

In ogni caso, il fluff scorre potente in questa fanfiction, ed è per questa ragione che ho deciso d'assegnarti il premio "Awww"

Titolo e introduzione: 2,5/3

Il titolo è semplice ed esplicativo, anche se non molto accattivante, e racchiude bene quello di cui parla la storia. Quello che però mi ha fatto venire un enorme sorrisone sulla faccia è l'introduzione: tolte varie note ispirative, che hai fatto comunque bene a mettere ma che non ho considerato, l'estratto di Firenze mi ha fatto sciogliere il cuore, ed è un ottimo antefatto a quanto accadrà nella storia.

Bonus squadra: 0/1

Con "baby!fic" intendo una storia in cui i protagonisti sono tutti bambini, che siano tali nell'opera originale o che la loro età sia stata modificata apposta. Questo non è il caso .

Totale: 38/44

Ottavo classificato
"Never Yours", di ellacowgirl


Grammatica&stile: 9,7/15

"In una curvatura morbida alle spalle" O togli "in" dalla frase o "alle" diventa "dalle". Le due espressioni non possono coesistere. -1

"Uno dei tasselli a comporre" La preposizione "a" introduce una causale, qua ci va una finale "per". -0,2

"Incamminandosi all'uscita" Incamminarsi non regge la preposizione "a". -0,2

"eppur alcun cenno di cattiveria o rancore v’era su quel volto tanto delicato" Non c'è una negazione nella frase, quindi fa apparire che vi sia un cenno di cattiveria. -0,2
"E’ davvero questo dolore" "E" è apostrofata, non accentata. -0,2
"fattosi ancora più difficoltoso quanto i movimenti," Più non regge "quanto", ma "dei", e se doveva essere una comparazione non ci andava il "più".-1

"Lady Erika. » prese parola lui," Se la frase continua dopo un dialogo, il punto finale non ci va. -0,5

"Gli stupidi umani a cui sei tanto legata, valgono tutta questa sofferenza?" La virgola non va mai fra soggetto e verbo, anche se qui vuol rappresentare una pausa. -1


Suggerimenti (non tolgono punti)

"creature ch'egli amava." Non sono una grande sostenitrice dell'elisone di vocale uguale, se non in contesti molto specifici ambientati nel passato e/o in poesia. È tecnicamente corretto, ma per me è brutto a vedersi.
"impeccabilmente coincidente" Due cose da dire qui: eviterei di mettere vicine parole che rimano, come avviene in "della mia mostruosità presto muterà" più avanti, il lettore potrebbe perdersi un po'. E "coincidente", sebbene esista come parola, viene usata da poco (tanto che non tutti i dizionari la riportano). Io avrei trovato un sinonimo.
"dove lei, lei principessa" "Lei principessa" mi pare ridondante, avrei escluso il pronome.
"puri ideali, e seguirlo" Non sono troppo ferrea per la regola "le congiunzioni coordinative vanno senza la virgola", ma qua mi pareva fosse necessaria.

"a /quella/ città" Non ho mai visto parentesi così. Credo che ti sia scappato qualcosa sulla formattazione di EFP.
"quella pokémon" Pokémon è un sostantivo maschile. Capisco che ti volevo riferire a Vileplume, che è femmina, ma il genere del sostantivo deve rimanere (quando vogliamo indicare un esemplare maschio d'aquila non cambiamo l'articolo). Però, poiché la parola è un prestito straniero, lascio il beneficio del dubbio.

Hai deciso di non seguire la strada più facile, bensì di crearti uno stile tutto tuo, incentrato sull'espressività dei personaggi attraverso una sublimazione del linguaggio e l'uso di parole non comuni (sei stata quella per cui ho dovuto aprire il dizionario più volte!). Questo espediente funziona molto bene, ed è in grado di creare momenti di altissima liricità, sopratutto con la descrizione fisica della Capopalestra Erika, perfetti per entrare in disaccordo con il nostro protagonista. A uno sguardo più attento, però, saltano fuori delle imprecisioni lessicali (a questo proposito: la parola "dannato" o una sua variazione ricorre moltissimo nel testo. A una prima lettura non si nota, ma poi diventa chiaro. Ti consiglierei di cercare un sinonimo), nonché un grande affidamento ad avverbi e aggettivi per esprimere i sentimenti, e credo che a lungo andare ciò causi disattenzione. Certo, fai un grande uso dello show, don't tell, ma in certi punti l'eccessiva verbosità quasi distraeva dall'azione, che per me non dovrebbe mai essere il caso. Non abbatterti, tuttavia: questi momenti erano praticamente inesistenti, e ho glissato sopra molti di essi nella mia prima lettura, quindi sono solo incombenze minori!

Trama: 10/10

Quello di cui parla la tua storia, almeno a quanto ho inteso io, non è tanto la fine di un'era per Kanto o il piano dei superquattro per la distruzione di tutto, a cui comunque viene dato il loro giusto spazio e descrizione (specialmente quando il focus di tutto è su Erika), bensì è un tuffo nella coscienza di Lance, colui che è dietro a tutto questo, e nella sua ossessione per questo ideale, che contagia ogni cosa, anche i suoi affetti.

Le sue macchinazioni e i suoi ragionamenti sono stati descritti con massima cura, tutti i punti chiave (ricondotti a un solo personaggio, la fonte di tutta la follia e di tutta la speranza del protagonista) delineati alla perfezione e il processo mentale dietro è ben spiegato.

IC: 10/10

Erika è perfetta. Determinata ma cortese in ogni situazione, nonché molto sensibile e affezionata ai suoi Pokemon. Una vera donna matura, che non perde mai la sua dignità e i suoi ideali, neanche di fronte alla rovina del suo mondo. Anche Lorelei, nella sua breve apparizione, è una donna di ghiaccio come appare, e Misty è sempre pronta a combattere e a non arrendersi mai (e, a parte, mi ha fatto piacere vederla qui. Generalmente le protagoniste femminili dell'anime sono i miei personaggi Pokemon preferiti).

Ho riflettuto molto su come giudicare Lance. All'inizio, mi pareva che avessi esagerato con la sua caratterizzazione, che prendeva sì punti del personaggio originale per come lo conosco e poi lo tramutava in qualcosa ben caratterizzato e sviluppato ma che non era lui. Poi l'ho riletta integralmente, introduzione compresa (che, ammetto, non osservo fino a che non la devo giudicare. Colpa mia), e ho compreso la tua idea di, in qualche modo, elevare il personaggio, studiarlo attraverso i suoi lati più oscuri per arrivare a qualcosa che di certo non era nel prodotto originale, ma che può essere stato benissimo uno sviluppo una volta che il personaggio è uscito dal focus. Dopotutto, è anche questo il "lavoro" di una fanfiction! Certo, avrei gradito che qualche riferimento in più del suo passaggio finisse nella storia invece che nell'intro, ma è un dettaglio così minimale che non val la pena togliergli un punteggio.

Gradimento personale: 4,8/5

Devo ammettere che ho sempre avuto un punto debole per i personaggi ossessionati/pazzi, e le tue descrizioni di Lance non mi hanno delusa da questo punto di vista, sopratutto il confronto con Erika è stato particolarmente pregnante (fanno un bel contrasto, comprendo da dove ti è nata l'idea per farli interagire). Pokémon non è un fandom che seguo più di tanto, e di certo non avrei mai aspettato una storia di questo genere in esso, ma mi è piaciuta molto. Unico problema è che, ogni tanto, ho trovato che lo stile affaticasse la lettura, anche perché personalmente preferisco qualcosa di più diretto.

Titolo&introduzione: 3/3

Il titolo e l'introduzione si sostengono e si mescolano perfettamente. Se il titolo, breve ma dritto al punto, parla più del punto di vista di Erika e di come percepisce la vicenda, l'introduzione si concentra tutta su Lance, sul suo desiderio e i suoi sentimenti. E lui, giustamente, è più lungo del pezzo relativi a Erika non solo perché è lui il protagonista, o il personaggio più ambiguo della storia, ma perché sarà lui a vincere la battaglia.

Bonus squadra: 1/1

La coppia one!sided è uno dei motivi per cui la vicenda va in questo modo.

Totale: 38,5/44

Settimo classificato
"E nella bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole", di katniss_jackson


Grammatica&stile 13,6/15

"ma non so_-." Un trattino di troppo. -0,2

"E' capitato" La "E" è apostrofata, non accentata. -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"momenti interminabili in cui" Visto che la frase è abbastanza lunga, avrei messo una virgola dopo "interminabili". Stesso problema in "Come sempre quando lo vedo soffrire", prima della congiunzione metterei una virgola.

"che nessuna persona a cui tenevo ne sarebbe mai più rimasta vittima" Poiché la frase è già abbastanza complicata in costruzione e rimandi a diversi piani temporali, toglierei il "mai più".

"Intorno a me sento sospiri e domande sussurrate, mentre dentro di me" Eccessiva ripetizione di "di me", a mio parere. Avrei trovato un sinonimo.
"diagnosticasse ciò ai suoi pazienti" Quando uso "ciò", mi viene in mente qualcosa di concreto, di tangibile, cosa che una malattia non è. Avrei usato un più generale "quello".

"contrae i pugni stretti." Contrarre e stretti fanno riferimento alla stessa immagine, i pugni chiusi. È ripetitivo.
"La domanda rimane se" La costruzione in sé è esatta, ma l'unico modo in cui l'ho trovato scritto è "La questione rimane se". Però "questione" e "domanda" sono sinonimi, quindi suppongo sia una forma accettabile, anche se non ho trovato corrispondenze.

Il tuo stile tenta un poco di rimarcare quello del libro, almeno nella scelta di POV. La scelta della prima persona fa immergere nella storia, anche grazie a un lessico semplice ma non ripetitivo, che al meglio può esprimere grandi concetti in poche parole (come la rassegnata tranquillità), al peggio può far sollevare un sopracciglio per l'inconsueta messa in pratica.
A volte ho trovato un po' d'insicurezza su che tono mantenere, e ciò è rappresentato dalle frasi (a volte corte, pregnanti e pungenti, altre molto più lunghe e descrittive) che a volte si scontrano fra di loro e spezzano un po' la continuità del ritmo. Tuttavia, sebbene lo esprimano in modo diversi, quello che vogliono passare è sempre ben sottinteso, e viene sottolineato ora in un modo ora nell'altro, facendo sì che si passi sopra a piccoli punti oscuri senza che essi disturbino la lettura.

Trama: 9,5/10

La storia si inserisce perfettamente nel canon di Hunger Games: un mondo in cui tutti possono morire, senza una motivazione specifica, e le persone che rimangono indietro devono rimuginarci su. Katniss, in questo, è esemplare: ha già perso e rischiato di perdere molte persone a lei vicine, e quello che noi sentiamo è un ottimo contraltare a quello che avviene a Gale, anche se, personalmente, avrei preferito che la sua famiglia avesse fatto una minuscola apparizione. Certo, il legame fra i due protagonisti è innegabile, e si esprime anche in piccoli gesti (come quello della ciocca, che però ho trovato un po' fuori luogo. Se Gale stava morendo, credo che avrebbe evitato gesti complicati, nonostante la sua ireuenza), ma per me è stata un po' carente la sua parte del personaggio all'infuori di Katniss.

IC: 9/10

Partiamo dal personaggio per cui sono più entusiasta- Gale sembra sia stato tirato fuori dal libro e messo a recitare nella tua storia. Le sue reazioni sono molto simile a quelle che m'immagino farebbe in quella situazione, e se ne va via con la sua tipica dignità, accontentandosi del bacio. Pure le comparse non stonano, ma anzi aggiungono all'atmosfera (e grazie per avermi ricordato chi era Thom, ci ho glissato tantissimo sopra all'inizio).

Katniss mi lascia, invece, qualche dubbio, sopratutto nel suo ultimo colloquio con Gale. Ovviamente, sappiamo tutti che non è un assassina senza scrupoli, e che tiene molto alla gente attorno a sé, abbastanza da lasciare un ultimo bacio d'addio all'amico che ha amato, ma non tanto quanto lui. Ma lasciarsi andare al pianto, così davanti a tutti, mi pare esagerato dal suo punto di vista. M'immagino che avrebbe pianto, è una delle cose che fa nelle serie, ma non lí, non mentre lui era ancora vivo, almeno per non dargli un ulteriore peso negli ultimi istanti di vita.

Gradimento personale: 4/5

È il momento in cui posso dirlo: Gale è il personaggio che meno mi piace nella saga d'Hunger Games. Non che lo odi, ma non mi ha mai lasciato niente e in quanto a coppia ho sempre preferito KatnissxPeeta. Pertanto, nella storia mi sono sentita molto trascinata dai sentimenti di Katniss e dalle sue riflessioni su quanto stava accadendo, ma quando il personaggio vero e proprio è apparso non mi sono sentita più
così coinvolta. La storia è scritta molto bene, e l'ho apprezzato moltissimo, ma il fatto che non mi sentissi connessa a colui che muore ha tolto un po' al gradimento.

Titolo&introduzione: 2,8/3

Il titolo è più lungo rispetto alla media, ma è molto poetico: rappresenta perfettamente su cosa andrà a verrete la storia e lo fa senza sbattertelo in faccia. Mi è piaciuta in particolare la rima, dà un senso di connessione al tutto!
L'introduzione riprende momenti della storia, raccontati da un punto di vista esterno rispetto a quello che c'è nella fanfiction, ma riprende il tutto perfettamente. Forse lo trovo un po' distante e neutro, ma c'è già il titolo che ti attira emotivamente e quindi non ne ho sentito la mancanza. Però il maiuscolo nelle prime righe mi ha fatto un po' storcere il naso: per segnalare qualcosa, a mio parere le parentesi quadre bastavano e avanzavano.

Bonus: 0/1
Bonus non usato.

Totale: 38,9/44

Sesto classificato
"Benvenuta Meredith", di Ghostmaker


Grammatica&stile: 11,7/15

"Ah sì?" Poiché "Ah" è un complemento vocativo, va separato dal resto della frase con una virgola. La stessa cosa avviene in "Forza voi due entrate,", dove "Forza deve essere separato dal resto. -0,5

"A chi hai detto mammifero di spazzatura" La frase è interrogativa, ma manca il punto interrogativo finale. In più, "di" è diventato "da". Totale: -0,7

"Affianco" Scritto al posto di "a fianco", commesso due volte. -0,2

"consegna la neonata nelle mani di Gamora." Consegnare regge "a", non "in". -0,2
"conferma Rocket" Dimenticato un punto finale. La stessa cosa in "è la risposta lapidaria di Drax" e, prima, in "«Hai capito di cosa stiamo parlando noi due?»" -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"Rocket aggrotta le sopracciglia, si volta verso Drax indicandolo." La coordinata per asindeto funziona, ma io avrei sostituito la virgola con una "e" per farla scorrere meglio. È una cosa che avviene varie volte nella storia, e quindi penso sia un tuo tratto, lo segno solo per mia preferenza personale.

"che abbia mai portato addosso in vita sua." La costruzione è giusta, ma la particella "addosso" mi fa pensare che sia una specie di palla che si porta in grembo. Io l'avrei omesso.

"ma poi, improvviso, eccolo, il medico." Un po' troppe virgole, a mio parere. Avrei eliminato l'ultima trasformando la frase in "ecco il medico".

"Addietro" Il dizionario me la riporta come parola, ma è un arcaismo che ci sta poco nel contesto generale.

Il tuo stile è semplice, ma non per questo non brilla. La tua forza sta sopratutto nei simpaticissimi dialoghi fra i personaggi e le descrizioni dei loro sentimenti,
in cui con poche immagini ben scelte sai creare quadri affascinanti. Aggiungendo a ciò le varie citazioni (e ti ringrazio per non aver reso l'intera storia un grande campo minato d'asterischi) e i momenti comici ben realizzati, hai catturato in pieno lo spirito leggero e scanzonato del film. Tuttavia, nella descrizione delle azioni ti perdi un po': sarà per la frettolosità di alcune scene, o per le molte ripetizioni (un esempio: "l’affiatamento nato anni prima, fin dal primo incontro, è così affinato", in cui viene ripetuto in poche righe sia il concetto d'affiatamento che di primato), ma mi appaiono momenti che ti trovi costretto ad attraversare per poter arrivare dove vuoi tu. Forse ció è anche stato causato dal fatto che sei stato uno degli ultimi a iscriverti, e che hai avuto poco tempo, ma non scoraggiati: dove la storia deve colpire, colpisce.

Trama: 10/10

La storia è per molti versi uno Slice of Life, e quindi non ha una vera e propria trama, almeno all'inizio. Più che altro è un susseguirsi di situazioni comiche, alcune ricorrenti altre no, fino a quando Gamora ha le prime convulsioni. In quel caso, il fluff rimane un momento da parte mentre si arriva al climax di questa fanfiction, decisamente ricco di emozioni e soddisfacente per il lettore. Il tutto ricorda qualcosa che potrebbe avvenire nei film, se non fosse per l'AU (ah, piccolo consiglio che non toglie punti: se l'AU è sottinteso, la spiegazione la metterei all'inizio, per inquadrare meglio il tutto!), e ha un ritmo eccellente.

IC: 9,5/10

Nella tua storia appaiono molti personaggi, ma dedichi a ciascuno il proprio spazio. Rocket è un cleptomane che ritiene di aver sempre ragione, Drax è uno
senza peli sulla lingua e che non saprebbe leggere l'atmosfera per salvarsi la vita, Mantis tenta di tenere sotto controllo le emozioni di tutti, Groot è Groot e Nebula è il membro più triste, ma anche più pericoloso e più attento alla sorella.

Parlando dell'allegra famiglia: se per Meredith non posso esprimermi, visto che è un OC ed è appena nata, se non con qualche complimento per averla resa così adorabile, mentre Quill è lui: il capo che prende tutto con leggerezza, ma attento a chi gli sta accanto e sempre premuroso. Anche essere preso dal panico dentro l'auto è qualcosa che gli vedo bene! Su Gamora, invece, non sono convinta del tutto: sì, è in dolce attesa, ma secondo me hai troppo calcato la mano sulla sua dolcezza e poco sulla sua combattività. Tranne quando ha distrutto il telefono a Quill, lì è stata perfetta.

Gradimento personale: 5/5

Che cosa aggiungere ancora? Ho amato la tua storia. Hai descritto perfettamente i Guardiani della Galassia, e cosa avviene quando stanno l'uno accanto all'altro. E l'aggiunta di un bebè alla famiglia è qualcosa che mi ha fatto sciogliere il cuore, tanto che pure mentre scrivo questo giudizio ho il sorriso sulle labbra. Per questo ho deciso di assegnarti il premio "Awww", per tutti i feels che al momento corrono nel mio corpo.

Una sola piccola obiezione (completamente seria, 100%, no fake) da fare: Meredith Thanos è uno dei nomi più spaccaculi che abbia mai sentito, e glissare questa opportunità è stata un eresia enorme. Capisco che lui sia un conquistatore che ha rovinato la vita alle sue figlie, ma non vuoi lasciar da parte il passato per un nome così figo?

Titolo&introduzione: 2,3/3

Personalmente, trovo il titolo adatto alla storia e che attira l'attenzione, con quel nome sconosciuto inserito all'interno, ma mi pare manchi di mordente (ovvero può attirare l'attenzione ma non la trattiene abbastanza). L'introduzione, nonostante una costruzione delle frasi un po' troppo tendente al parlato, è invece perfetta: racchiude alla perfezione quello di cui parlerà la storia, esaltando non solo la festività ma anche i sentimenti collegati ad essa. In definitiva, il tuo titolo e la tua introduzione assieme rappresentano quello di cui andrà a parlare la storia (Natale e famiglia) e lo fanno senza che uno rubi il posto all'altro.

Bonus: 1/1

Il concetto della famiglia è presente nonché espresso in vari modi.

Totale: 39,5/44

Quinto classificato
"These dark materials", di TheHeartIsALonelyHunter


Grammatica&stile: 14,3/15

"Sorriso incrinato" Incrinato è sinonimo di crepato pertanto non si può riferire a qualcosa di infrangibile come un sorriso. -0,5


Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"In qualche pub di terz'ordine" Non condivido la riduzione di "terzo" in questo modo. Certo, è grammaticalmente corretto, ma è un processo linguistico che è stato decisamente abbandonato nell'ultimo periodo, epoca in cui sono ambientati i fatti. Te lo accetterei se a parlare fosse un personaggio dell'Ottocento, ma qui mi pare anacronistico.

"Gli stessi occhi che gli si rivolgevano" Tecnicamente è corretto, ma le ultime tre parole appaiono complicate da capire, visto che i due pronomi fanno riferimento allo stesso soggetto, ma sono entrambi necessari. Avrei trovato un altro modo di esprimerlo.


Innanzitutto, nel tuo testo vi sono due diverse linee temporali narrate, e hanno uno stile lievemente diverso. Certo, entrambe hanno uno stile abbastanza ricercato, quasi onirico direi, volto a risvegliare sensazioni, ma se nella parte del presente la terminologia è più diretta, e fai grande uso della ripetizione e del corsivo per enfatizzare i concetti, la parte del passato è molto più aulica, ed esprime bene i momenti rievocatori di Bill e quanto ha provato allora. C'è stata qualche scivolata per quanto riguarda il lessico, e credo che bastasse il rientro a sinistra a differenziare le due linee temporali (anche perché tutto il corsivo un po' distrae), ma a parte questa minuzie è premiatissima.

Trama: 9,5/10

La trama, di per sé, non è nulla di troppo complicato: due persone che scoprono di essere innamorate, ma una volta raggiunta la felicità il tutto va in rovina per una tragedia. Quello che fa assumere un'identità alla trama di questa storia è il modo in cui viene raccontata, con balzi in avanti e in indietro nel tempo, e con un finale che non si chiarisce se non nell'ultimo paragrafo (In quanto a questo ti consiglio, la prossima volta, di mettere le note al fondo, se vi sono anticipazioni importanti sulla storia. Io le ho lette alla fine, come faccio sempre, ma non tutti potrebbero farlo). È più un viaggio mentale che altro, e questo gli dà un suo particolare ritmo e poesia. Non sempre è molto chiaro, anche per il ridotto numero di parole (ho capito solo alla seconda lettura che la loro conoscenza s'era... approfondita), ma non è nulla che toglie dalla lettura.

IC: 8/10

Questo è un punto delicato da analizzare, in quanto entrambi i personaggi non sono mai stati al centro della scena, e uno solo accennato da bambino (almeno, nei romanzi che ho letto io, non so se ci fosse qualcosa nella Maledizione dell'erede). Da quanto ho trovato in giro, pare che sia diventato un adolescente puro, che segue il suo istinto e si preoccupa poco di quello che gli altri pensano, e che era un Tassorosso. Nella tua storia ho ritrovato entrambe le caratteristiche, la seconda solo intuire, quando lascia spazio a Bill.
Con quest'ultimo, invece, mi sono ritrovata di meno. Anche a lui non è stata data troppa caratterizzazione, e di certo la situazione in cui si trova fa modificare i suoi comportamenti. Detto lo avrei visto più deciso nella sua scelta, ma anche più corretto nei confronti di Fleur, che invece mi pare non sapere nulla a fine storia.
 Di certo è una variante possibile, ma non la prima a cui avrei pensato per il personaggio. Per le altre due comparsate, Fleur mi pare IC e di Victorie si sa ancora meno, ma la sua reazione è molto umana, visto che si parla di suo padre.

Gradimento personale: 5/5

Allora, mettiamo le cose in chiaro: sono due personaggi che non ho mai considerato, né da singoli né come coppia, e di cui non avrei mai pensato di leggere.

La tua storia è di certo fra le mie preferite del concorso. Ottimo approfondimento dei personaggi e delle loro emozioni, una relazione che appare realistica e IC per entrambi i protagonisti, uno stile che ti trascina e dalla grafica accattivante, e l'angst ben dosato e descritto in modo eccezionale, che ti ha valso il premio "La desperation". Non me li hai fatti shippare, visto che le coppie crack non sono mai fra le mie preferite, ma mi hai fatto emozionare, ed è stata la parte più importante.

Titolo&introduzione: 2,2/3

L'introduzione, tolto l'avvertimento per la coppia e i vari contest a cui partecipa, consiste in una citazione della storia. Di solito sono contraria ad avere solo
una citazione come introduzione, ma qui racchiude perfettamente dove si andrà a parare, e con le migliori parole.

Il titolo, invece, mi ha lasciato parecchio perplessa. Tolto il fattore lingua, che non ho considerato perché va a gusto personale, a primo impatto non ho capito a cosa si riferisse, se non un vago "dark"=passione torbida dei protagonisti. Leggendo le note ho poi capito, e se sono d'accordo con te con la citazione a Neruda, quella a Pullman/Milton non mi colpisce più di tanto (anche se ho imparato solo ora che Pullman ha citato il più vecchio scrittore). Tuttavia, per me è importante che il titolo rappresenti in qualche modo lo scritto, cosa che qua non mi pare avvenga.

Bonus squadra: 1/1

La storia parla della morte del protagonista, che passa i suoi ultimi momenti di vita a ricordare il suo amato.

Totale: 40/44

Quarto classificato
"La giornata di un Leucocita", di Emanuela.Emy79

Grammatica e stile: 12,3/15

"Eritrocita nii- san, è sparita!" La linetta che unisce "nii" e "san" è staccata da "san" sebbene in altre parti tu l'abbia scritta correttamente (non in "Leucocita- san", però), e quindi suppongo sia un errore di battitura. La stessa cosa avviene all'inizio delle frasi " Forse si era persa" e " Si voltò, già pronto". -0,2

"per lei ci aiuti a cercarla?”" Inizia una nuova frase, non separata da una virgola o da una congiunzione. -0,5
"Non farlo mai più" Manca il punto finale. La stessa cosa avviene prima, in "riconoscendo di essersi comportata in modo superficiale" -0,5

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
Fai molto uso del gerundio nelle tue storie cosa che, essendo il mio tempo verbale preferito, non posso fare a meno di apprezzare. Però ogni tanto lo usi in modo troppo ravvicinato (come in "facendo sprecare tempo, ritrovandosi faccia a faccia") e ciò alla lunga stanca.
"“Ti riporto dalle tue compagne”. Con enorme entusiasmo da parte della piccola che accettò" Di per sé le frasi senza verbo hanno incominciato ad essere accettate, ma questa mi pare che non dovesse venire separata da un punto ma da una virgola, visto che è in continuità con quanto detto dal Leucocita prima.

Il tuo stile si compone per lo più di frasi principali non coordinate e di termini d'uso comune. Trovo che sia una scelta praticabile, ma bisogna stare attenti a tenere sempre viva l'attenzione. A volte ho notato che ciò non avveniva, specie all'inizio, ma una volta ingranato scorre molto bene. E ti devo fare i complimenti per aver reso chiari i personaggi e i loro ruoli senza chiamarli per nome, a volte può apparire un po' ridicolo se ripetuto tante volte (come avviene in questo giudizio).

Trama: 9,5/10

Una trama molto tenera e divertente, nonché facile da seguire e che lascia il sorriso sulle labbra alla fine, quando il Leucocita pensa alla sua giornata e capisce che non la cambierebbe per nulla al mondo. Ti sei focalizzata più sui personaggi che sulla narrazione in sé, ma questa è una scelta che è stata ripagata nel migliore dei modi. Un solo piccolo appunto: credo che sia stata Eritrocita a ideare lo scherzo, e avrei preferito ci fosse stata più attenzione sul com'è nata l'idea (anche se era un po' complicato a realizzarsi, visto che il protagonista è la Cellula Bianca), ma per il resto scorre magnificamente!

IC: 10/10

Su questo non ho nulla da dire: tutti i personaggi presenti sono rappresentati con le loro caratteristiche principali e senza sbagliare un colpo. La Piastrina è tenera, adorabile e da proteggere a tutti i costi, Eritrocita è carinissima, determinata ma pasticciona e non pensa molto alle azioni che fa, mentre Leucocita è l'unico serio preso dalla situazione e dalla sua simpatia per Eritrocita.

Gradimento personale: 4,5/5

Cells at work è per un terzo divulgazione scientifica, per un terzo terribili e sanguinose battaglie e per un altro terzo fluff più sfrenato. Tu hai preso l'ultima parte e l'hai espressa più che bene, in una trama semplice e piacevole e con protagonisti i miei personaggi (in solitario e come coppia) preferiti, e li hai mossi in modo così favoloso che ho deciso di assegnarti il premio "Relationship goal". È davvero un qualcosa che ho letto e riletto con molto piacere e un gran sorriso sulle labbra!
Tuttavia, lo stile e qualche discrepanza qua e là non mi hanno completamente convinta.

Titolo e introduzione: 2,8/3

Il titolo rappresenta perfettamente quello di cui va a parlare la storia, e lo fa senza tanti giri di parole. Però la sua semplicità, secondo me, fa anche in modo che non rimanga troppo impresso nel lettore. L'introduzione, invece, è perfetta: poche parole, tutte ben scelte, che fanno incuriosire il lettore di quanto avverrà.

Bonus squadra: 1/1

Lo scherzo è presente ed è il motore di tutta la storia.

Totale: 40,1/44

Terzo classificato
"Dietro la maschera", di Rhys89


Grammatica&stile: 14,8/15 

"Potrebbe affogarci" Uno spazio in più, come in "tutta la tensione accumulata in quei giorni". -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"Inoltre l’essere stato sconfitto da un avvocato" Per me dopo "inoltre", tranne casi eccezionali, ci va sempre la virgola, ma riconosco che sia una preferenza personale.

Il tuo stile non fa uso di un vocabolario complicato, ma non per questo non è intrigante. La tua forza nasce dal ritmo che dai alle parole, da come le posizioni e come le fai relazionare fra di sé. Le tue frasi sono corte, ma la punteggiatura le lega tutte, e fa' sì che il lettore non stacchi mai gli occhi. Fai ottimo uso delle ripetizioni e metafore.

Trama: 10/10

La storia è uno squarcio su come Phoenix sia riuscito a superare il senso di colpa per cosa è successo a Mia, dal tuo punto di vista. Personalmente, l'ho trovata ben costruita e senza buchi di trama (il motivo per cui Miles lo aiuta non è esplicitamente detto nella storia ma s'intende fra le righe), e con un'ottima attenzione alla psicologia dei personaggi. Certo, non è completamente aderente al canon come Missing Moment, ma hai ben segnalato quello che dovevi segnalare e non ho nulla da rimproverati.

IC: 9/10

Ok, partiamo dalla parte facile: Miles è perfetto. Distante e un po' scontroso pure con la gente a cui vuole bene, e che quando si apre lo fa solo attraverso gesti, senza sapersi ben spiegare perché, ma che per il suo innato senso di giustizia sente di dover fare.
Phoenix è il più lento dei due a capire, e questo è molto da lui, e sono d'accordo con te sull'idea che abbia dovuto avere un crollo dopo il secondo processo, e che si sia dovuto sfogare in qualche modo. Il mezzo e le azioni con cui fai avvenire tutto questo sono verosimili: quello che non mi convince molto, però, è il presupposto che per poter porre rimedio si sia lasciato andare a Miles. Certo, in questa storia si prende come consolidato che quantomeno si fidi di lui, ma io non ce l'avrei visto a lasciarsi andare in questo modo dopo un solo processo. È testardo, Phoenix, e io in questa situazione me lo vedo piú a portarsi tutto dentro, anche per non far preoccupare gli altri, che a parlarne con qualcuno.

A parte questo neo, però, è stato sviluppato bene e in modo verosimile, e non ritengo giusto darti un punteggio basso solo per una base che mi pare poco caratteristica del personaggio. Anche perché, in ogni caso, sei riuscita a farli interagire in modo molto IC, nonostante nel gioco non siano mai stati intesi insieme in quel senso, sottotesto escluso.

Gradimento personale: 3/5

Senza saperlo, qua ti sei infilata in un territorio molto rischioso. Leggo sì le erotiche ma ho gusti piuttosto difficili, che mi fanno o amare oppure odiare una storia. Sfortunatamente, mal sopporto il parlar volgare nelle storie di questo tipo (anzi, per me meno i personaggi parlano meglio è!) e questo è andato a tuo sfavore. Però non tutta la storia si è concentrata su quello, e infatti l'inizio e la fine, in cui si parla dello stato d'animo di Wright, li ho apprezzati moltissimo, perché lo fai evolvere in modo naturale e credibile, e fai sentire al lettore quello che prova in questi attimi.

Titolo&introduzione: 3/3

Il titolo rappresenta molto bene quello di cui la tua storia parla, inquadrandola perfettamente, così come l'introduzione, divisa in due parti: una più generale, in cui racconti il tema portante senza anticipare nulla, e una citazione di uno dei momenti più importanti della storia.

Bonus: 1/1

La storia parla del modo in cui Miles conforta Phoenix in un momento in cui sta male.

Totale: 40,8/44

Secondo classificato
"Cassandra", di Mystery_koopa


Grammatica e stile: 14,5/15
Nessun errore trovato!

Il tuo stile ben si adatta a quello alto ed epico del poema, ma non all'estremo. Riesci sempre a renderlo facile da leggere al lettore, e a farlo partecipare con ansia all'azione, e farlo assistere triste e imponente alle ingiustizie. Poche volte sono uscita dalla sospensione dell'incredulità, e quelle poche volte è stato o per una frase evidenziata in corsivo (espediente molto d'aiuto, ma che a mio parere in un testo non così lungo come il tuo distrae più che altro) o per l'uso del gerundio.
 Ma questo, lo ammetto, è un mio pregiudizio: quando abbiamo letto l'Iliade la professoressa ci ha fatto una testa così a non usare mai il gerundio. Certo, ti suggerirei di staccarlo dal resto della frase con una virgola, ma è una scelta tua.

Trama: 10/10

La tua è una riebolazione moderna della storia di Cassandra. Ti focalizzi molto sul terrore della guerra, sui sentimenti degli sconfitti e della veggente in particolare, per poi, in un ironico colpo di scena, farla vincere e fuggire, anche se mentalmente messa male. Mi è piaciuto molto come hai costruito il tutto: anche se la tua protagonista esprime convinzioni non così presenti e marcate nel poema, l'hai fatta comunque muovere in un ambiente fedele all'epoca. La statua, le sue convinzioni sulla dea, il discorso di Agamennone su di lei, sono tutti elementi che danno quel tocco
di verosomiglianza necessaria in questi casi. Tutte le ingiustizie vengono poi ribaltate quando il guerriero profana la statua della dea, secondo il piano della veggente, e lei a quel punto ha il favore di una dea e il vantaggio.
La tua è una storia che tratta temi forti, e gli hai espressi molto bene, senza cadere nel ridicolo. Il finale è anche molto poetico, e perfetto come conclusione, nonostante la mia curiosità per cosa sarebbe successo dopo!

IC: 10/10

Hai dedicato molta parte della tua riebolazione ad approfondire la figura di Cassandra, e a darle quella consapovelezza che per motivi culturali i Greci poco avevano pensato ad approfondire. Viene fuori una donna all'inizio timorosa di quello che avverrà, soprattutto perché non riesce a vederlo, ma che dopo aver perso tutto trova quella forza nascosta in sé e riesce a ribellarsi, sviluppo che mi pare ben realizzato e in linea con il personaggio. Ho adorato come avessi già messo in evidenza questi tratti a inizio storia, quando lei risponde ad Agamennone.

Parlando di lui, qua viene caratterizzato dai suoi lati più oscuri e bestiali, in linea con la storia che pende decisamente dalla parte di Cassandra. Non che nel poema fosse il guerriero più bravo o geniale, ma aveva quantomeno un'apparenza nobile, che nell'impeto di questa guerra si è andato disgredando. Sebbene non sia esattamente in linea con come veniva descritto nel poema, la tua è una What If raccontata da Cassandra, e questi cambiamenti ci stanno alla perfezione.
Mi è piaciuto anche il riferimento a Tersite, pure se gli è stata data poca importanza, se non per dire la frase (tra l'altro un po' anacronistica), ma immagino fosse uno dei punti del concorso.

Gradimento personale: 4/5

Le donne del poema sono sempre state tra i miei personaggi preferiti, per la loro sensibilità e tragicità. Cassandra non fa eccezione, e mi è piaciuto molto leggere di lei. Certo, il fatto che ora si sia salvata le toglie un po' di quel dramma, nonostante tutto quello che ha dovuto affrontare, e a volte la mia sospensione dell'incredulità è stata traballante, a causa di qualche parola messa in bocca di troppo, ma per il resto è una lettura forte, che mi ha dato da pensare e che ho apprezzato molto!

Titolo e introduzione: 1,5/3

Sfortunatamente, questo è il punto più debole della storia. Sebbene sia il titolo che l'introduzione siano decisamente puntuali e precisi, e descrivono bene la tua storia, mi pare che ad essi manchi quell'alone di mistero appassionato, in particolar modo il titolo.

Bonus: 1/1

La scena Non-con è presente e approfondita.

Totale: 41/44

Primo classificato
"The scars on my heart", di Setsy

Grammatica e stile: 14,4/15

"tu che ti stringi al mio petto affondandovi il viso," Fra "petto" e "affondandovi" c'è uno spazio in più che non ci dovrebbe essere. -0,2
"Non hai occhi che per lei" In mezzo alla frase sei andata a capo senza che ce ne fosse ragione. -0,2

Suggerimenti (non tolgono punti)

"Come una spirale e allora che succederebbe?" Qua è l'unico punto che mi pare mal ritmato. Prima di quella "e" avrei messo una virgola.

"Continuare questo discorso, vieni vicino a me" Il cambio di stile rende tutto un po' più difficile da gestire, ma secondo me le due frasi andrebbero separate da un punto.


Vi sono diversi paragrafi nella tua storia, e mi pare che lo stile si modifichi un pochino nell'ultimo, quindi parlerò di questi due momenti in modo separato.

Lo stile dei primi quattro paragrafi è, in una parola, lirico: sai davvero trascinare il lettore in un enorme marasma di emozioni, senza che venga annoiato, grazie alla scelta delle parole, l'uso di espedienti per metterle in evidenza e l'ottimo uso della punteggiatura. E, cosa ancora migliore, tutto ciò non salta all'occhio subito, segno che non lo crei per far vedere che sai farlo ma per raccontare una buona storia. L'ultimo paragrafo, quello in cui i due protagonisti si incontrano, è giustamente più discorsivo, e non perde la preziosità che c'era nei paragrafi precedenti, ma viene introdotto da una frase che ritengo un po' più bassa del resto, anche per quanto riguarda la natura del personaggio. Serve a dare un nuovo tono, che poi viene rialzato quando i personaggi si parlano a faccia a faccia, ed è un espediente che funziona ma che lí per lì mi ha dato un po' fastidio. A parte questo, nulla da dire!

Trama: 9,5/10

Tieni conto che, per la mia scarsa conoscenza del materiale di partenza, le azioni che so che i personaggi non abbiano fatto le stabilisco automaticamente come farina del tuo sacco. Questa è una storia molto introspettiva, quindi non vi sono grandi sconvolgimenti, tranne a livello caratteriale. E vengono trattati con tutta la cura di cui hanno bisogno: i due personaggi si conoscono e si avvicinano pian piano, maturando i loro sentimenti e superando le loro difficoltà, e alla fine riconoscono di amarsi e decidono di stare assieme. Anche se non è una prospettiva originale, sei riuscita a darle una svolta fresca, facendo accadere tutto quasi dentro le loro teste, giudicando i loro gesti (piú piccoli, come Bonnie che percepisce la telepatia di Damon, o piú grandi, tipo lui che salva Elena). Non ho notato un particolare narratore "neutrale", come da te descritto, nell'ultimo pezzo, ma ciò non ha deposto punti a tuo sfavore.

IC: 9/10

Partiamo da Bonnie: mi pare completamente, assolutamente IC. Una ragazza ingenua e semplice, che però percepisce gli altri perfettamente. Una buona
amica, desiderosa di aiutare, e qui pure una ragazza innamorata. Ho rivisto perfettamente la Bonnie del libro, sebbene (come lei stessa fa giustamente notare) cresciuta.
Anche Damon è IC. Non l'ho conosciuto abbastanza da andare oltre la prima impressione da "fratello bello e dannato", ma intuivo questo suo approfondimento psicologico. Un ragazzo tormentato, che allontana e ferisce tutti pur di non ferire se stesso, anche se ne soffre, mi pare molto verosimile e da lui, come il modo in cui supera le sue difficoltà. Una cosa mi suona storta, cioè che Damon mi pare troppo attento ai sentimenti altrui. Chiaro, assumendo a posteriori il fatto che Bonnie lo abbia stregato è chiaro che sia più dolce con lei, ma io me l'ero sempre immaginato come uno che sa riconoscere i sentimenti altrui ma non li tiene in gran conto, e questo stona un po' con la caratterizzazione qui.

Gradimento personale: 5/5

Ti ricordi quel "Guarda, forse non potrei apprezzarla più di tanto perché non mi piace il fandom"? Beh, ignoralo: grande studio di personaggi che si scoprono attraverso i sentimenti, il tuo meraviglioso stile che rende tutto più verosimile, e anche la scelta dei miei personaggi preferiti, mi hanno fatto apprezzare e godere tantissimo questa storia.
Ok, forse i primi paragrafi ricordano più una storia angst che una fluff, ma a fine racconto mi hai riscaldato il cuore, e ha reso la giostra emozioni ancor più valida. Hai tratteggiato molto bene una coppia di cui non avrei mai pensato di leggere, anche se non mi hai spinta a shipparli. In breve, ottimo lavoro!

Titolo e introduzione: 2,5/3

Il titolo fa perfettamente intuire dove la storia voglia andare a parare. Indirettamente, racconta di Damon e le sue sofferenze, e di come Bonnie sia lì ad aiutarlo.
L'introduzione inquadra perfettamente la storia, e con l'estratto fa capire l'umore di cui è immersa (non fino alla fine, per fortuna!) ma mi pare un po' spersonalizzata.

Bonus squadra: 1/1

Alla fine, i due ragazzi vanno al loro primo appuntamento.

Totale: 41,4/44

OFFLINE
Post: 731
Giudice*****
02/03/2019 21:26
 
Quota

Classifica squadra Fluff
Quinto classificato squadra Fluff
"Cogli l'attimo", di Freeshane


Grammatica e stile: 10,3/15 

"erano stati promotori di un vero e proprio cambiamento che, alla fine, li ha portati a diventare ciò che avrebbero sempre voluto essere." Errore di consecutio temporum: il verbo "avere portati" doveva essere declinato al passato, come tutti. -1
"Todd pubblicò molti libri, divenne" Uno spazio in più, come in "se solo avessi capito avrei potuto" -0,2

"ora erano veramente felici." L'ora si usa solo rivolto al tempo presente, mai al passato. -0,5

"scoppiato dalla gioia.- ," La virgola è superflua, se vi è già un punto fermo a fine frase. -0.5

"Beh, si..." Al sì manca l'accento. -0,5

Suggerimenti (non tolgono punti)
"da un lato, aveva paura che" Tecnicamente la virgola ci starebbe bene, ma visto che è dopo un punto e virgola la ripetizione mi pare esagerata.

"Non aveva diviso la setta dei poeti estinti, anzi lì aveva uniti ancora di più; era un..." Personalmente, aumenterei di un grado la pausa dei due punti grafici (ovvero la virgola diventa un punto e virgola, il punto e virgola un punto fermo).

"gli aveva consigliato Knox nel bel mezzo della festa" Questo punto mi lascia in dubbio. Non è chiaro se fa intendere che tutto quello raccontato prima lo stava ripassando Todd nella sua testa, o se è il narratore ad avercelo raccontato e quindi sia un errore di consecutio temporum. Nel dubbio non tolgo punti, ma ti consiglio di rivederlo!

"8.../

Poi [...]

3...

Poi
" È una scelta stilistica, messa in moto per evidenziare la tristezza di Todd, che però non mi ha trovato d'accordo, in quanto lo scorrere del tempo è già segnato dai numeri. Avrei omesso almeno il secondo "Poi".

"Todd timido," l'inversione delle parole avrebbe creato un effetto migliore secondo me.
"davanti a lui rivelandosi alla fine un uomo fragile" Per me il gerundio avrebbe dovuto esser separato da una virgola, visto che in questo caso spezza il ritmo narrativo.

"che gli sarebbe grato... Esattamente come lo siamo noi.-" Al posto dei tre punti avrei messo una virgola, la pausa è troppo lunga alle mie orecchie.


Il tuo stile non è, per così dire, ben distribuito nella: vi sono dei momenti in cui le parole mi paiono messe solo per fare avanti la situazione, e altri in cui riescono a toccare le mie corde emotive più profonde, particolarmente nei dialoghi e all'arrivo del professore. Credo che nel primo caso tu l'abbia fatto nei pezzi un po' meno focali, e quindi sia andata più veloce, ma a mio parere ogni parte della storia deve avere il suo spazio e il suo perché, e se non si riesce a trovarlo il mio consiglio è di eliminare quel pezzo, magari inserendo rimandi nelle bocche dei personaggi più avanti. Tuttavia, nei momenti in cui la direzione è chiara, i feels arrivano come un macigno, pertanto direi che la materia è buona, solo un po' da rifinire.

Trama: 10/10

Una riunione post-collegio per capodanno, in cui vengono coinvolti tutti i personaggi, si chiudono vecchie ferite (Neil) e professore e studenti, dopo un momento d'insicurezza e timore che rende il ritrovo più dolce a seguire, si riabbracciano. Una scena molto commovente e originale, che corre sugli stessi sentimenti del film e ben vedo come seguito.

IC: 9/10

Il tuo scritto mi ricorda molto i personaggi del film. Andando in ordine d'importanza, gli altri ragazzi delle setta citati (Knox, Charlie, Richard) mi paiono abbastanza IC, anche se mi sono colpita come quest'ultimo sia stato perdonato tanto facilmente. Todd è come me lo ricordavo: mite e gentile, sa però prendere la situazione in mano, grazie agli insegnamenti del prof Keating. E lui continua ad essere sereno, a non tradire i suoi ideali e a commuoversi di fronte alla vita dei suoi studenti.
Tuttavia, c'è un qualcosa che i due personaggi principali hanno in comune: le loro caratteristiche principali sono molto ampliate, in particolare quelle del prof, e questo, a mio parere, gli spinge ad azioni che non li vedrei bene fare (Keating che piange, Todd che s'avvicina così timido). Non è nulla che detragga troppo dalla lettura, ma a me si è un po' storto il naso in vari punti.

Gradimento personale: 3,5/5

Sinceramente, mai avrei pensato di leggere qualcosa su questo fandom. Ci speravo, ma non ci credevo, e la tua è stata una sorpresa!
La storia mi è piaciuta, ma sfortunatamente ha sofferto di qualche problema di ritmo: la prima parte non scorre bene, come già segnalato, e la differenza dell'IC ogni tanto mi ha fatto storcere il naso.
Detto questo, il momento col professore è davvero toccante, e si sente bene tutto l'amore per il film e per il personaggio (che, col sottotesto della morte dell'autore, è ancora più triste). Per questo momento il mio gradimento è salito di molto.

Titolo e introduzione: 3/3

Il titolo è perfetto. La citazione coglie in pieno tutto quello che la storia vuole raccontare, oltre a essere una delle frasi più famose del film e quindi a collegarsi perfettamente al canon. L'introduzione non è da meno: il piccolo riassunto indica bene quello che avverrà, e la combo con la citazione segnala perfettamente di cosa parlerà la storia e con che spirito.

Bonus squadra: 0/1
Bonus non usato

Totale: 35,8/44

Quarto classificato squadra Fluff
"Fireworks", di Soul_Shine


Grammatica e stile: 13/15

"Donava una nota di colore" La frase fatta è "dare una nota di colore", -0,5

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
Per me nella frase "Sollevò i suoi grandi occhi nuovamente su di me" "nuovamente" dovrebbe stare più accanto al verbo, visto che lo modifica.

Il tuo stile è molto semplice: frasi corte e poche subordinate, tutto molto diretto. Non per questo è banale: semplicemente, hai scelto di raccontare un momento non arzigogolato e di puntare più alla pancia che alla bellezza dello stile (che, infatti, ogni tanto risente di qualche scivolone, specie nella scelta di alcuni verbi come "strillò Emma in preda alla gioia"- "strepitò, stringendomi" - "La squadrai velocemente", che sono tecnicamente giusti ma il loro significato primario è piú duro del tono di questa storia. Hanno anche un suono piú pesante del resto!), un qualcosa che viene molto bene nelle storie fluff. L'unica cosa che un po' mi puzza è il punto di vista da cui hai scelto di raccontare la storia: John è un uomo adulto, e se di fronte a uno spettacolo come i fuochi d'artificio torniamo tutti un po' bambini a lui manca una certa "consapevolezza" della sua età, per quanto mi riguarda.

Trama: 10/10
Un padre e una figlia che spendono tempo di qualità insieme, prima di fronte a fuochi d'artificio e poi col gelato, come sognava John. Una trama semplice, ben realizzata e con un bagaglio sentimentale un po' più pesante della solita fluff, e che ha in sé tutta la dolcezza e l'amore tipica di queste storie. Su questo punto nulla da ridire!

IC: 8,5/10

John mi pare IC. Una persona che, nonostante la fama, non si è montato la testa, ma ancora molto affezionato alla famiglia e preoccupato per la sua bambina e che viva dei bei momenti. Il suo pensiero sugli italiani forse è un po' fuori luogo dai ritmi della storia, ma è qualcosa che potrebbe pensare. Della figlia c'è poco da dire, visto che non ha ancora raggiunto l'età descritta nella fic, ma mi pare abbia un classico comportamento da bambina: meravigliata delle cose più semplici, tenere con la sua famiglia e felice per lungo tempo. Certo, è una visione futura di una persona e non possiamo essere sicuri su come si comporterà, e per questo non ti ho dato punteggio pieno, ma è davvero plausibile.

Gradimento personale: 4/5

Una storia diabetica ricoperta di zucchero a sua volta ricoperto di miele. Questa è la mia sincera opinione sulla storia, e io adoro le cose dolci! E la passione che hai per questa band e i suoi componenti trasuda da ogni singola parola, e viene esplicata dalle note a fine storia. Tuttavia, alcune mie perplessità espresse prima (maturità di John, vivacità di Emma) non me l'hanno fatta apprezzare fino in fondo.

In ogni caso, il fluff scorre potente in questa fanfiction, ed è per questa ragione che ho deciso d'assegnarti il premio "Awww"

Titolo e introduzione: 2,5/3

Il titolo è semplice ed esplicativo, anche se non molto accattivante, e racchiude bene quello di cui parla la storia. Quello che però mi ha fatto venire un enorme sorrisone sulla faccia è l'introduzione: tolte varie note ispirative, che hai fatto comunque bene a mettere ma che non ho considerato, l'estratto di Firenze mi ha fatto sciogliere il cuore, ed è un ottimo antefatto a quanto accadrà nella storia.

Bonus squadra: 0/1

Con "baby!fic" intendo una storia in cui i protagonisti sono tutti bambini, che siano tali nell'opera originale o che la loro età sia stata modificata apposta. Questo non è il caso .

Totale: 38/44

Terzo classificato squadra Fluff
"Benvenuta Meredith", di Ghostmaker


Grammatica&stile: 11,7/15

"Ah sì?" Poiché "Ah" è un complemento vocativo, va separato dal resto della frase con una virgola. La stessa cosa avviene in "Forza voi due entrate,", dove "Forza" deve essere separato dal resto. -0,5

"A chi hai detto mammifero di spazzatura" La frase è interrogativa, ma manca il punto interrogativo finale. In più, "di" è diventato "da". Totale: -0,7

"Affianco" Scritto al posto di "a fianco", commesso due volte. -0,2

"consegna la neonata nelle mani di Gamora." Consegnare regge "a", non "in". -0,2
"conferma Rocket" Dimenticato un punto finale. La stessa cosa in "è la risposta lapidaria di Drax" e, prima, in "«Hai capito di cosa stiamo parlando noi due?»" -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"Rocket aggrotta le sopracciglia, si volta verso Drax indicandolo." La coordinata per asindeto funziona, ma io avrei sostituito la virgola con una "e" per farla scorrere meglio. È una cosa che avviene varie volte nella storia, e quindi penso sia un tuo tratto, lo segno solo per mia preferenza personale.

"che abbia mai portato addosso in vita sua." La costruzione è giusta, ma la particella "addosso" mi fa pensare che sia una specie di palla che si porta in grembo. Io l'avrei omesso.

"ma poi, improvviso, eccolo, il medico." Un po' troppe virgole, a mio parere. Avrei eliminato l'ultima trasformando la frase in "ecco il medico".

"Addietro" Il dizionario me la riporta come parola, ma è un arcaismo che ci sta poco nel contesto generale.

Il tuo stile è semplice, ma non per questo non brilla. La tua forza sta sopratutto nei simpaticissimi dialoghi fra i personaggi e le descrizioni dei loro sentimenti,
in cui con poche immagini ben scelte sai creare quadri affascinanti. Aggiungendo a ciò le varie citazioni (e ti ringrazio per non aver reso l'intera storia un grande campo minato d'asterischi) e i momenti comici ben realizzati, hai catturato in pieno lo spirito leggero e scanzonato del film. Tuttavia, nella descrizione delle azioni ti perdi un po': sarà per la frettolosità di alcune scene, o per le molte ripetizioni (un esempio: "l’affiatamento nato anni prima, fin dal primo incontro, è così affinato", in cui viene ripetuto in poche righe sia il concetto d'affiatamento che di primato), ma mi appaiono momenti che ti trovi costretto ad attraversare per poter arrivare dove vuoi tu. Forse ció è anche stato causato dal fatto che sei stato uno degli ultimi a iscriverti, e che hai avuto poco tempo, ma non scoraggiati: dove la storia deve colpire, colpisce.

Trama: 10/10

La storia è per molti versi uno Slice of Life, e quindi non ha una vera e propria trama, almeno all'inizio. Più che altro è un susseguirsi di situazioni comiche, alcune ricorrenti altre no, fino a quando Gamora ha le prime convulsioni. In quel caso, il fluff rimane un momento da parte mentre si arriva al climax di questa fanfiction, decisamente ricco di emozioni e soddisfacente per il lettore. Il tutto ricorda qualcosa che potrebbe avvenire nei film, se non fosse per l'AU (ah, piccolo consiglio che non toglie punti: se l'AU è sottinteso, la spiegazione la metterei all'inizio, per inquadrare meglio il tutto!), e ha un ritmo eccellente.

IC: 9,5/10

Nella tua storia appaiono molti personaggi, ma dedichi a ciascuno il proprio spazio. Rocket è un cleptomane che ritiene di aver sempre ragione, Drax è uno
senza peli sulla lingua e che non saprebbe leggere l'atmosfera per salvarsi la vita, Mantis tenta di tenere sotto controllo le emozioni di tutti, Groot è Groot e Nebula è il membro più triste, ma anche più pericoloso e più attento alla sorella.

Parlando dell'allegra famiglia: se per Meredith non posso esprimermi, visto che è un OC ed è appena nata, se non con qualche complimento per averla resa così adorabile, mentre Quill è lui: il capo che prende tutto con leggerezza, ma attento a chi gli sta accanto e sempre premuroso. Anche essere preso dal panico dentro l'auto è qualcosa che gli vedo bene! Su Gamora, invece, non sono convinta del tutto: sì, è in dolce attesa, ma secondo me hai troppo calcato la mano sulla sua dolcezza e poco sulla sua combattività. Tranne quando ha distrutto il telefono a Quill, lì è stata perfetta.

Gradimento personale: 5/5

Che cosa aggiungere ancora? Ho amato la tua storia. Hai descritto perfettamente i Guardiani della Galassia, e cosa avviene quando stanno l'uno accanto all'altro. E l'aggiunta di un bebè alla famiglia è qualcosa che mi ha fatto sciogliere il cuore, tanto che pure mentre scrivo questo giudizio ho il sorriso sulle labbra. Per questo ho deciso di assegnarti il premio "Awww", per tutti i feels che al momento corrono nel mio corpo.

Una sola piccola obiezione (completamente seria, 100%, no fake) da fare: Meredith Thanos è uno dei nomi più spaccaculi che abbia mai sentito, e glissare questa opportunità è stata un eresia enorme. Capisco che lui sia un conquistatore che ha rovinato la vita alle sue figlie, ma non vuoi lasciar da parte il passato per un nome così figo?

Titolo&introduzione: 2,3/3

Personalmente, trovo il titolo adatto alla storia e che attira l'attenzione, con quel nome sconosciuto inserito all'interno, ma mi pare manchi di mordente (ovvero può attirare l'attenzione ma non la trattiene abbastanza). L'introduzione, nonostante una costruzione delle frasi un po' troppo tendente al parlato, è invece perfetta: racchiude alla perfezione quello di cui parlerà la storia, esaltando non solo la festività ma anche i sentimenti collegati ad essa. In definitiva, il tuo titolo e la tua introduzione assieme rappresentano quello di cui andrà a parlare la storia (Natale e famiglia) e lo fanno senza che uno rubi il posto all'altro.

Bonus: 1/1

Il concetto della famiglia è presente nonché espresso in vari modi.

Totale: 39,5/44

Secondo classificato squadra Fluff
"La giornata di un Leucocita", di Emanuela.Emy79


Grammatica e stile: 12,3/15

"Eritrocita nii- san, è sparita!" La linetta che unisce "nii" e "san" è staccata da "san" sebbene in altre parti tu l'abbia scritta correttamente (non in "Leucocita- san", però), e quindi suppongo sia un errore di battitura. La stessa cosa avviene all'inizio delle frasi " Forse si era persa" e " Si voltò, già pronto". -0,2

"per lei ci aiuti a cercarla?”" Inizia una nuova frase, non separata da una virgola o da una congiunzione. -0,5
"Non farlo mai più" Manca il punto finale. La stessa cosa avviene prima, in "riconoscendo di essersi comportata in modo superficiale" -0,5

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
Fai molto uso del gerundio nelle tue storie cosa che, essendo il mio tempo verbale preferito, non posso fare a meno di apprezzare. Però ogni tanto lo usi in modo troppo ravvicinato (come in "facendo sprecare tempo, ritrovandosi faccia a faccia") e ciò alla lunga stanca.
"“Ti riporto dalle tue compagne”. Con enorme entusiasmo da parte della piccola che accettò" Di per sé le frasi senza verbo hanno incominciato ad essere accettate, ma questa mi pare che non dovesse venire separata da un punto ma da una virgola, visto che è in continuità con quanto detto dal Leucocita prima.

Il tuo stile si compone per lo più di frasi principali non coordinate e di termini d'uso comune. Trovo che sia una scelta praticabile, ma bisogna stare attenti a tenere sempre viva l'attenzione. A volte ho notato che ciò non avveniva, specie all'inizio, ma una volta ingranato scorre molto bene. E ti devo fare i complimenti per aver reso chiari i personaggi e i loro ruoli senza chiamarli per nome, a volte può apparire un po' ridicolo se ripetuto tante volte (come avviene in questo giudizio).

Trama: 9,5/10

Una trama molto tenera e divertente, nonché facile da seguire e che lascia il sorriso sulle labbra alla fine, quando il Leucocita pensa alla sua giornata e capisce che non la cambierebbe per nulla al mondo. Ti sei focalizzata più sui personaggi che sulla narrazione in sé, ma questa è una scelta che è stata ripagata nel migliore dei modi. Un solo piccolo appunto: credo che sia stata Eritrocita a ideare lo scherzo, e avrei preferito ci fosse stata più attenzione sul com'è nata l'idea (anche se era un po' complicato a realizzarsi, visto che il protagonista è la Cellula Bianca), ma per il resto scorre magnificamente!

IC: 10/10

Su questo non ho nulla da dire: tutti i personaggi presenti sono rappresentati con le loro caratteristiche principali e senza sbagliare un colpo. La Piastrina è tenera, adorabile e da proteggere a tutti i costi, Eritrocita è carinissima, determinata ma pasticciona e non pensa molto alle azioni che fa, mentre Leucocita è l'unico serio preso dalla situazione e dalla sua simpatia per Eritrocita.

Gradimento personale: 4,5/5

Cells at work è per un terzo divulgazione scientifica, per un terzo terribili e sanguinose battaglie e per un altro terzo fluff più sfrenato. Tu hai preso l'ultima parte e l'hai espressa più che bene, in una trama semplice e piacevole e con protagonisti i miei personaggi (in solitario e come coppia) preferiti, e li hai mossi in modo così favoloso che ho deciso di assegnarti il premio "Relationship goal". È davvero un qualcosa che ho letto e riletto con molto piacere e un gran sorriso sulle labbra!
Tuttavia, lo stile e qualche discrepanza qua e là non mi hanno completamente convinta.

Titolo e introduzione: 2,8/3

Il titolo rappresenta perfettamente quello di cui va a parlare la storia, e lo fa senza tanti giri di parole. Però la sua semplicità, secondo me, fa anche in modo che non rimanga troppo impresso nel lettore. L'introduzione, invece, è perfetta: poche parole, tutte ben scelte, che fanno incuriosire il lettore di quanto avverrà.

Bonus squadra: 1/1

Lo scherzo è presente ed è il motore di tutta la storia.

Totale: 40,1/44

Primo classificato squadra Fluff
"The scars on my heart", di Setsy


Grammatica e stile: 14,4/15

"tu che ti stringi al mio petto affondandovi il viso," Fra "petto" e "affondandovi" c'è uno spazio in più che non ci dovrebbe essere. -0,2
"Non hai occhi che per lei" In mezzo alla frase sei andata a capo senza che ce ne fosse ragione. -0,2

Suggerimenti (non tolgono punti)

"Come una spirale e allora che succederebbe?" Qua è l'unico punto che mi pare mal ritmato. Prima di quella "e" avrei messo una virgola.

"Continuare questo discorso, vieni vicino a me" Il cambio di stile rende tutto un po' più difficile da gestire, ma secondo me le due frasi andrebbero separate da un punto.


Vi sono diversi paragrafi nella tua storia, e mi pare che lo stile si modifichi un pochino nell'ultimo, quindi parlerò di questi due momenti in modo separato.

Lo stile dei primi quattro paragrafi è, in una parola, lirico: sai davvero trascinare il lettore in un enorme marasma di emozioni, senza che venga annoiato, grazie alla scelta delle parole, l'uso di espedienti per metterle in evidenza e l'ottimo uso della punteggiatura. E, cosa ancora migliore, tutto ciò non salta all'occhio subito, segno che non lo crei per far vedere che sai farlo ma per raccontare una buona storia. L'ultimo paragrafo, quello in cui i due protagonisti si incontrano, è giustamente più discorsivo, e non perde la preziosità che c'era nei paragrafi precedenti, ma viene introdotto da una frase che ritengo un po' più bassa del resto, anche per quanto riguarda la natura del personaggio. Serve a dare un nuovo tono, che poi viene rialzato quando i personaggi si parlano a faccia a faccia, ed è un espediente che funziona ma che lí per lì mi ha dato un po' fastidio. A parte questo, nulla da dire!

Trama: 9,5/10

Tieni conto che, per la mia scarsa conoscenza del materiale di partenza, le azioni che so che i personaggi non abbiano fatto le stabilisco automaticamente come farina del tuo sacco. Questa è una storia molto introspettiva, quindi non vi sono grandi sconvolgimenti, tranne a livello caratteriale. E vengono trattati con tutta la cura di cui hanno bisogno: i due personaggi si conoscono e si avvicinano pian piano, maturando i loro sentimenti e superando le loro difficoltà, e alla fine riconoscono di amarsi e decidono di stare assieme. Anche se non è una prospettiva originale, sei riuscita a darle una svolta fresca, facendo accadere tutto quasi dentro le loro teste, giudicando i loro gesti (piú piccoli, come Bonnie che percepisce la telepatia di Damon, o piú grandi, tipo lui che salva Elena). Non ho notato un particolare narratore "neutrale", come da te descritto, nell'ultimo pezzo, ma ciò non ha deposto punti a tuo sfavore.

IC: 9/10

Partiamo da Bonnie: mi pare completamente, assolutamente IC. Una ragazza ingenua e semplice, che però percepisce gli altri perfettamente. Una buona
amica, desiderosa di aiutare, e qui pure una ragazza innamorata. Ho rivisto perfettamente la Bonnie del libro, sebbene (come lei stessa fa giustamente notare) cresciuta.
Anche Damon è IC. Non l'ho conosciuto abbastanza da andare oltre la prima impressione da "fratello bello e dannato", ma intuivo questo suo approfondimento psicologico. Un ragazzo tormentato, che allontana e ferisce tutti pur di non ferire se stesso, anche se ne soffre, mi pare molto verosimile e da lui, come il modo in cui supera le sue difficoltà. Una cosa mi suona storta, cioè che Damon mi pare troppo attento ai sentimenti altrui. Chiaro, assumendo a posteriori il fatto che Bonnie lo abbia stregato è chiaro che sia più dolce con lei, ma io me l'ero sempre immaginato come uno che sa riconoscere i sentimenti altrui ma non li tiene in gran conto, e questo stona un po' con la caratterizzazione qui.

Gradimento personale: 5/5

Ti ricordi quel "Guarda, forse non potrei apprezzarla più di tanto perché non mi piace il fandom"? Beh, ignoralo: grande studio di personaggi che si scoprono attraverso i sentimenti, il tuo meraviglioso stile che rende tutto più verosimile, e anche la scelta dei miei personaggi preferiti, mi hanno fatto apprezzare e godere tantissimo questa storia.
Ok, forse i primi paragrafi ricordano più una storia angst che una fluff, ma a fine racconto mi hai riscaldato il cuore, e ha reso la giostra emozioni ancor più valida. Hai tratteggiato molto bene una coppia di cui non avrei mai pensato di leggere, anche se non mi hai spinta a shipparli. In breve, ottimo lavoro!

Titolo e introduzione: 2,5/3

Il titolo fa perfettamente intuire dove la storia voglia andare a parare. Indirettamente, racconta di Damon e le sue sofferenze, e di come Bonnie sia lì ad aiutarlo.
L'introduzione inquadra perfettamente la storia, e con l'estratto fa capire l'umore di cui è immersa (non fino alla fine, per fortuna!) ma mi pare un po' spersonalizzata.

Bonus squadra: 1/1

Alla fine, i due ragazzi vanno al loro primo appuntamento.

Totale: 41,4/44

OFFLINE
Post: 731
Giudice*****
02/03/2019 21:33
 
Quota

Classifica squadra Angst
Quinto classificato Squadra Angst
"Never Yours", di ellacowgirl


Grammatica&stile: 9,7/15

"In una curvatura morbida alle spalle" O togli "in" dalla frase o "alle" diventa "dalle". Le due espressioni non possono coesistere. -1

"Uno dei tasselli a comporre" La preposizione "a" introduce una causale, qua ci va una finale "per". -0,2

"Incamminandosi all'uscita" Incamminarsi non regge la preposizione "a". -0,2

"eppur alcun cenno di cattiveria o rancore v’era su quel volto tanto delicato" Non c'è una negazione nella frase, quindi fa apparire che vi sia un cenno di cattiveria. -0,2
"E’ davvero questo dolore" "E" è apostrofata, non accentata. -0,2
"fattosi ancora più difficoltoso quanto i movimenti," Più non regge "quanto", ma "dei", e se doveva essere una comparazione non ci andava il "più".-1

"Lady Erika. » prese parola lui," Se la frase continua dopo un dialogo, il punto finale non ci va. -0,5

"Gli stupidi umani a cui sei tanto legata, valgono tutta questa sofferenza?" La virgola non va mai fra soggetto e verbo, anche se qui vuol rappresentare una pausa. -1


Suggerimenti (non tolgono punti)

"creature ch'egli amava." Non sono una grande sostenitrice dell'elisone di vocale uguale, se non in contesti molto specifici ambientati nel passato e/o in poesia. È tecnicamente corretto, ma per me è brutto a vedersi.
"impeccabilmente coincidente" Due cose da dire qui: eviterei di mettere vicine parole che rimano, come avviene in "della mia mostruosità presto muterà" più avanti, il lettore potrebbe perdersi un po'. E "coincidente", sebbene esista come parola, viene usata da poco (tanto che non tutti i dizionari la riportano). Io avrei trovato un sinonimo.
"dove lei, lei principessa" "Lei principessa" mi pare ridondante, avrei escluso il pronome.
"puri ideali, e seguirlo" Non sono troppo ferrea per la regola "le congiunzioni coordinative vanno senza la virgola", ma qua mi pareva fosse necessaria.

"a /quella/ città" Non ho mai visto parentesi così. Credo che ti sia scappato qualcosa sulla formattazione di EFP.
"quella pokémon" Pokémon è un sostantivo maschile. Capisco che ti volevo riferire a Vileplume, che è femmina, ma il genere del sostantivo deve rimanere (quando vogliamo indicare un esemplare maschio d'aquila non cambiamo l'articolo). Però, poiché la parola è un prestito straniero, lascio il beneficio del dubbio.

Hai deciso di non seguire la strada più facile, bensì di crearti uno stile tutto tuo, incentrato sull'espressività dei personaggi attraverso una sublimazione del linguaggio e l'uso di parole non comuni (sei stata quella per cui ho dovuto aprire il dizionario più volte!). Questo espediente funziona molto bene, ed è in grado di creare momenti di altissima liricità, sopratutto con la descrizione fisica della Capopalestra Erika, perfetti per entrare in disaccordo con il nostro protagonista. A uno sguardo più attento, però, saltano fuori delle imprecisioni lessicali (a questo proposito: la parola "dannato" o una sua variazione ricorre moltissimo nel testo. A una prima lettura non si nota, ma poi diventa chiaro. Ti consiglierei di cercare un sinonimo), nonché un grande affidamento ad avverbi e aggettivi per esprimere i sentimenti, e credo che a lungo andare ciò causi disattenzione. Certo, fai un grande uso dello show, don't tell, ma in certi punti l'eccessiva verbosità quasi distraeva dall'azione, che per me non dovrebbe mai essere il caso. Non abbatterti, tuttavia: questi momenti erano praticamente inesistenti, e ho glissato sopra molti di essi nella mia prima lettura, quindi sono solo incombenze minori!

Trama: 10/10

Quello di cui parla la tua storia, almeno a quanto ho inteso io, non è tanto la fine di un'era per Kanto o il piano dei superquattro per la distruzione di tutto, a cui comunque viene dato il loro giusto spazio e descrizione (specialmente quando il focus di tutto è su Erika), bensì è un tuffo nella coscienza di Lance, colui che è dietro a tutto questo, e nella sua ossessione per questo ideale, che contagia ogni cosa, anche i suoi affetti.

Le sue macchinazioni e i suoi ragionamenti sono stati descritti con massima cura, tutti i punti chiave (ricondotti a un solo personaggio, la fonte di tutta la follia e di tutta la speranza del protagonista) delineati alla perfezione e il processo mentale dietro è ben spiegato.

IC: 10/10

Erika è perfetta. Determinata ma cortese in ogni situazione, nonché molto sensibile e affezionata ai suoi Pokemon. Una vera donna matura, che non perde mai la sua dignità e i suoi ideali, neanche di fronte alla rovina del suo mondo. Anche Lorelei, nella sua breve apparizione, è una donna di ghiaccio come appare, e Misty è sempre pronta a combattere e a non arrendersi mai (e, a parte, mi ha fatto piacere vederla qui. Generalmente le protagoniste femminili dell'anime sono i miei personaggi Pokemon preferiti).

Ho riflettuto molto su come giudicare Lance. All'inizio, mi pareva che avessi esagerato con la sua caratterizzazione, che prendeva sì punti del personaggio originale per come lo conosco e poi lo tramutava in qualcosa ben caratterizzato e sviluppato ma che non era lui. Poi l'ho riletta integralmente, introduzione compresa (che, ammetto, non osservo fino a che non la devo giudicare. Colpa mia), e ho compreso la tua idea di, in qualche modo, elevare il personaggio, studiarlo attraverso i suoi lati più oscuri per arrivare a qualcosa che di certo non era nel prodotto originale, ma che può essere stato benissimo uno sviluppo una volta che il personaggio è uscito dal focus. Dopotutto, è anche questo il "lavoro" di una fanfiction! Certo, avrei gradito che qualche riferimento in più del suo passaggio finisse nella storia invece che nell'intro, ma è un dettaglio così minimale che non val la pena togliergli un punteggio.

Gradimento personale: 4,8/5

Devo ammettere che ho sempre avuto un punto debole per i personaggi ossessionati/pazzi, e le tue descrizioni di Lance non mi hanno delusa da questo punto di vista, sopratutto il confronto con Erika è stato particolarmente pregnante (fanno un bel contrasto, comprendo da dove ti è nata l'idea per farli interagire). Pokémon non è un fandom che seguo più di tanto, e di certo non avrei mai aspettato una storia di questo genere in esso, ma mi è piaciuta molto. Unico problema è che, ogni tanto, ho trovato che lo stile affaticasse la lettura, anche perché personalmente preferisco qualcosa di più diretto.

Titolo&introduzione: 3/3

Il titolo e l'introduzione si sostengono e si mescolano perfettamente. Se il titolo, breve ma dritto al punto, parla più del punto di vista di Erika e di come percepisce la vicenda, l'introduzione si concentra tutta su Lance, sul suo desiderio e i suoi sentimenti. E lui, giustamente, è più lungo del pezzo relativi a Erika non solo perché è lui il protagonista, o il personaggio più ambiguo della storia, ma perché sarà lui a vincere la battaglia.

Bonus squadra: 1/1

La coppia one!sided è uno dei motivi per cui la vicenda va in questo modo.

Totale: 38,5/44

Quarto classificato squadra Angst
"E nella bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole", di katniss_jackson


Grammatica&stile 13,6/15

"ma non so_-." Un trattino di troppo. -0,2

"E' capitato" La "E" è apostrofata, non accentata. -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"momenti interminabili in cui" Visto che la frase è abbastanza lunga, avrei messo una virgola dopo "interminabili". Stesso problema in "Come sempre quando lo vedo soffrire", prima della congiunzione metterei una virgola.

"che nessuna persona a cui tenevo ne sarebbe mai più rimasta vittima" Poiché la frase è già abbastanza complicata in costruzione e rimandi a diversi piani temporali, toglierei il "mai più".

"Intorno a me sento sospiri e domande sussurrate, mentre dentro di me" Eccessiva ripetizione di "di me", a mio parere. Avrei trovato un sinonimo.
"diagnosticasse ciò ai suoi pazienti" Quando uso "ciò", mi viene in mente qualcosa di concreto, di tangibile, cosa che una malattia non è. Avrei usato un più generale "quello".

"contrae i pugni stretti." Contrarre e stretti fanno riferimento alla stessa immagine, i pugni chiusi. È ripetitivo.
"La domanda rimane se" La costruzione in sé è esatta, ma l'unico modo in cui l'ho trovato scritto è "La questione rimane se". Però "questione" e "domanda" sono sinonimi, quindi suppongo sia una forma accettabile, anche se non ho trovato corrispondenze.

Il tuo stile tenta un poco di rimarcare quello del libro, almeno nella scelta di POV. La scelta della prima persona fa immergere nella storia, anche grazie a un lessico semplice ma non ripetitivo, che al meglio può esprimere grandi concetti in poche parole (come la rassegnata tranquillità), al peggio può far sollevare un sopracciglio per l'inconsueta messa in pratica.
A volte ho trovato un po' d'insicurezza su che tono mantenere, e ciò è rappresentato dalle frasi (a volte corte, pregnanti e pungenti, altre molto più lunghe e descrittive) che a volte si scontrano fra di loro e spezzano un po' la continuità del ritmo. Tuttavia, sebbene lo esprimano in modo diversi, quello che vogliono passare è sempre ben sottinteso, e viene sottolineato ora in un modo ora nell'altro, facendo sì che si passi sopra a piccoli punti oscuri senza che essi disturbino la lettura.

Trama: 9,5/10

La storia si inserisce perfettamente nel canon di Hunger Games: un mondo in cui tutti possono morire, senza una motivazione specifica, e le persone che rimangono indietro devono rimuginarci su. Katniss, in questo, è esemplare: ha già perso e rischiato di perdere molte persone a lei vicine, e quello che noi sentiamo è un ottimo contraltare a quello che avviene a Gale, anche se, personalmente, avrei preferito che la sua famiglia avesse fatto una minuscola apparizione. Certo, il legame fra i due protagonisti è innegabile, e si esprime anche in piccoli gesti (come quello della ciocca, che però ho trovato un po' fuori luogo. Se Gale stava morendo, credo che avrebbe evitato gesti complicati, nonostante la sua ireuenza), ma per me è stata un po' carente la sua parte del personaggio all'infuori di Katniss.

IC: 9/10

Partiamo dal personaggio per cui sono più entusiasta- Gale sembra sia stato tirato fuori dal libro e messo a recitare nella tua storia. Le sue reazioni sono molto simile a quelle che m'immagino farebbe in quella situazione, e se ne va via con la sua tipica dignità, accontentandosi del bacio. Pure le comparse non stonano, ma anzi aggiungono all'atmosfera (e grazie per avermi ricordato chi era Thom, ci ho glissato tantissimo sopra all'inizio).

Katniss mi lascia, invece, qualche dubbio, sopratutto nel suo ultimo colloquio con Gale. Ovviamente, sappiamo tutti che non è un assassina senza scrupoli, e che tiene molto alla gente attorno a sé, abbastanza da lasciare un ultimo bacio d'addio all'amico che ha amato, ma non tanto quanto lui. Ma lasciarsi andare al pianto, così davanti a tutti, mi pare esagerato dal suo punto di vista. M'immagino che avrebbe pianto, è una delle cose che fa nelle serie, ma non lí, non mentre lui era ancora vivo, almeno per non dargli un ulteriore peso negli ultimi istanti di vita.

Gradimento personale: 4/5

È il momento in cui posso dirlo: Gale è il personaggio che meno mi piace nella saga d'Hunger Games. Non che lo odi, ma non mi ha mai lasciato niente e in quanto a coppia ho sempre preferito KatnissxPeeta. Pertanto, nella storia mi sono sentita molto trascinata dai sentimenti di Katniss e dalle sue riflessioni su quanto stava accadendo, ma quando il personaggio vero e proprio è apparso non mi sono sentita più 
così coinvolta. La storia è scritta molto bene, e l'ho apprezzato moltissimo, ma il fatto che non mi sentissi connessa a colui che muore ha tolto un po' al gradimento.

Titolo&introduzione: 2,8/3

Il titolo è più lungo rispetto alla media, ma è molto poetico: rappresenta perfettamente su cosa andrà a verrete la storia e lo fa senza sbattertelo in faccia. Mi è piaciuta in particolare la rima, dà un senso di connessione al tutto!
L'introduzione riprende momenti della storia, raccontati da un punto di vista esterno rispetto a quello che c'è nella fanfiction, ma riprende il tutto perfettamente. Forse lo trovo un po' distante e neutro, ma c'è già il titolo che ti attira emotivamente e quindi non ne ho sentito la mancanza. Però il maiuscolo nelle prime righe mi ha fatto un po' storcere il naso: per segnalare qualcosa, a mio parere le parentesi quadre bastavano e avanzavano.

Bonus: 0/1
Bonus non usato.

Totale: 38,9/44

Terzo classificato squadra Angst
"These dark materials", di TheHeartIsALonelyHunter


Grammatica&stile: 14,3/15

"Sorriso incrinato" Incrinato è sinonimo di crepato pertanto non si può riferire a qualcosa di infrangibile come un sorriso. -0,5


Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"In qualche pub di terz'ordine" Non condivido la riduzione di "terzo" in questo modo. Certo, è grammaticalmente corretto, ma è un processo linguistico che è stato decisamente abbandonato nell'ultimo periodo, epoca in cui sono ambientati i fatti. Te lo accetterei se a parlare fosse un personaggio dell'Ottocento, ma qui mi pare anacronistico.

"Gli stessi occhi che gli si rivolgevano" Tecnicamente è corretto, ma le ultime tre parole appaiono complicate da capire, visto che i due pronomi fanno riferimento allo stesso soggetto, ma sono entrambi necessari. Avrei trovato un altro modo di esprimerlo.


Innanzitutto, nel tuo testo vi sono due diverse linee temporali narrate, e hanno uno stile lievemente diverso. Certo, entrambe hanno uno stile abbastanza ricercato, quasi onirico direi, volto a risvegliare sensazioni, ma se nella parte del presente la terminologia è più diretta, e fai grande uso della ripetizione e del corsivo per enfatizzare i concetti, la parte del passato è molto più aulica, ed esprime bene i momenti rievocatori di Bill e quanto ha provato allora. C'è stata qualche scivolata per quanto riguarda il lessico, e credo che bastasse il rientro a sinistra a differenziare le due linee temporali (anche perché tutto il corsivo un po' distrae), ma a parte questa minuzie è premiatissima.

Trama: 9,5/10

La trama, di per sé, non è nulla di troppo complicato: due persone che scoprono di essere innamorate, ma una volta raggiunta la felicità il tutto va in rovina per una tragedia. Quello che fa assumere un'identità alla trama di questa storia è il modo in cui viene raccontata, con balzi in avanti e in indietro nel tempo, e con un finale che non si chiarisce se non nell'ultimo paragrafo (In quanto a questo ti consiglio, la prossima volta, di mettere le note al fondo, se vi sono anticipazioni importanti sulla storia. Io le ho lette alla fine, come faccio sempre, ma non tutti potrebbero farlo). È più un viaggio mentale che altro, e questo gli dà un suo particolare ritmo e poesia. Non sempre è molto chiaro, anche per il ridotto numero di parole (ho capito solo alla seconda lettura che la loro conoscenza s'era... approfondita), ma non è nulla che toglie dalla lettura.

IC: 8/10

Questo è un punto delicato da analizzare, in quanto entrambi i personaggi non sono mai stati al centro della scena, e uno solo accennato da bambino (almeno, nei romanzi che ho letto io, non so se ci fosse qualcosa nella Maledizione dell'erede). Da quanto ho trovato in giro, pare che sia diventato un adolescente puro, che segue il suo istinto e si preoccupa poco di quello che gli altri pensano, e che era un Tassorosso. Nella tua storia ho ritrovato entrambe le caratteristiche, la seconda solo intuire, quando lascia spazio a Bill.
Con quest'ultimo, invece, mi sono ritrovata di meno. Anche a lui non è stata data troppa caratterizzazione, e di certo la situazione in cui si trova fa modificare i suoi comportamenti. Detto lo avrei visto più deciso nella sua scelta, ma anche più corretto nei confronti di Fleur, che invece mi pare non sapere nulla a fine storia.
 Di certo è una variante possibile, ma non la prima a cui avrei pensato per il personaggio. Per le altre due comparsate, Fleur mi pare IC e di Victorie si sa ancora meno, ma la sua reazione è molto umana, visto che si parla di suo padre.

Gradimento personale: 5/5

Allora, mettiamo le cose in chiaro: sono due personaggi che non ho mai considerato, né da singoli né come coppia, e di cui non avrei mai pensato di leggere.

La tua storia è di certo fra le mie preferite del concorso. Ottimo approfondimento dei personaggi e delle loro emozioni, una relazione che appare realistica e IC per entrambi i protagonisti, uno stile che ti trascina e dalla grafica accattivante, e l'angst ben dosato e descritto in modo eccezionale, che ti ha valso il premio "La desperation". Non me li hai fatti shippare, visto che le coppie crack non sono mai fra le mie preferite, ma mi hai fatto emozionare, ed è stata la parte più importante.

Titolo&introduzione: 2,2/3

L'introduzione, tolto l'avvertimento per la coppia e i vari contest a cui partecipa, consiste in una citazione della storia. Di solito sono contraria ad avere solo
una citazione come introduzione, ma qui racchiude perfettamente dove si andrà a parare, e con le migliori parole.

Il titolo, invece, mi ha lasciato parecchio perplessa. Tolto il fattore lingua, che non ho considerato perché va a gusto personale, a primo impatto non ho capito a cosa si riferisse, se non un vago "dark"=passione torbida dei protagonisti. Leggendo le note ho poi capito, e se sono d'accordo con te con la citazione a Neruda, quella a Pullman/Milton non mi colpisce più di tanto (anche se ho imparato solo ora che Pullman ha citato il più vecchio scrittore). Tuttavia, per me è importante che il titolo rappresenti in qualche modo lo scritto, cosa che qua non mi pare avvenga.

Bonus squadra: 1/1

La storia parla della morte del protagonista, che passa i suoi ultimi momenti di vita a ricordare il suo amato.

Totale: 40/44

Secondo classificato squadra Angst
"Dietro la maschera", di Rhys89


Grammatica&stile: 14,8/15 

"Potrebbe affogarci" Uno spazio in più, come in "tutta la tensione accumulata in quei giorni". -0,2

Suggerimenti
 (non tolgono punti)
"Inoltre l’essere stato sconfitto da un avvocato" Per me dopo "inoltre", tranne casi eccezionali, ci va sempre la virgola, ma riconosco che sia una preferenza personale.

Il tuo stile non fa uso di un vocabolario complicato, ma non per questo non è intrigante. La tua forza nasce dal ritmo che dai alle parole, da come le posizioni e come le fai relazionare fra di sé. Le tue frasi sono corte, ma la punteggiatura le lega tutte, e fa' sì che il lettore non stacchi mai gli occhi. Fai ottimo uso delle ripetizioni e metafore.

Trama: 10/10

La storia è uno squarcio su come Phoenix sia riuscito a superare il senso di colpa per cosa è successo a Mia, dal tuo punto di vista. Personalmente, l'ho trovata ben costruita e senza buchi di trama (il motivo per cui Miles lo aiuta non è esplicitamente detto nella storia ma s'intende fra le righe), e con un'ottima attenzione alla psicologia dei personaggi. Certo, non è completamente aderente al canon come Missing Moment, ma hai ben segnalato quello che dovevi segnalare e non ho nulla da rimproverati.

IC: 9/10

Ok, partiamo dalla parte facile: Miles è perfetto. Distante e un po' scontroso pure con la gente a cui vuole bene, e che quando si apre lo fa solo attraverso gesti, senza sapersi ben spiegare perché, ma che per il suo innato senso di giustizia sente di dover fare.
Phoenix è il più lento dei due a capire, e questo è molto da lui, e sono d'accordo con te sull'idea che abbia dovuto avere un crollo dopo il secondo processo, e che si sia dovuto sfogare in qualche modo. Il mezzo e le azioni con cui fai avvenire tutto questo sono verosimili: quello che non mi convince molto, però, è il presupposto che per poter porre rimedio si sia lasciato andare a Miles. Certo, in questa storia si prende come consolidato che quantomeno si fidi di lui, ma io non ce l'avrei visto a lasciarsi andare in questo modo dopo un solo processo. È testardo, Phoenix, e io in questa situazione me lo vedo piú a portarsi tutto dentro, anche per non far preoccupare gli altri, che a parlarne con qualcuno.

A parte questo neo, però, è stato sviluppato bene e in modo verosimile, e non ritengo giusto darti un punteggio basso solo per una base che mi pare poco caratteristica del personaggio. Anche perché, in ogni caso, sei riuscita a farli interagire in modo molto IC, nonostante nel gioco non siano mai stati intesi insieme in quel senso, sottotesto escluso.

Gradimento personale: 3/5

Senza saperlo, qua ti sei infilata in un territorio molto rischioso. Leggo sì le erotiche ma ho gusti piuttosto difficili, che mi fanno o amare oppure odiare una storia. Sfortunatamente, mal sopporto il parlar volgare nelle storie di questo tipo (anzi, per me meno i personaggi parlano meglio è!) e questo è andato a tuo sfavore. Però non tutta la storia si è concentrata su quello, e infatti l'inizio e la fine, in cui si parla dello stato d'animo di Wright, li ho apprezzati moltissimo, perché lo fai evolvere in modo naturale e credibile, e fai sentire al lettore quello che prova in questi attimi.

Titolo&introduzione: 3/3

Il titolo rappresenta molto bene quello di cui la tua storia parla, inquadrandola perfettamente, così come l'introduzione, divisa in due parti: una più generale, in cui racconti il tema portante senza anticipare nulla, e una citazione di uno dei momenti più importanti della storia.

Bonus: 1/1

La storia parla del modo in cui Miles conforta Phoenix in un momento in cui sta male.

Totale: 40,8/44


Primo classificato squadra Angst
"Cassandra", di Mystery_koopa


Grammatica e stile: 14,5/15
Nessun errore trovato!

Il tuo stile ben si adatta a quello alto ed epico del poema, ma non all'estremo. Riesci sempre a renderlo facile da leggere al lettore, e a farlo partecipare con ansia all'azione, e farlo assistere triste e imponente alle ingiustizie. Poche volte sono uscita dalla sospensione dell'incredulità, e quelle poche volte è stato o per una frase evidenziata in corsivo (espediente molto d'aiuto, ma che a mio parere in un testo non così lungo come il tuo distrae più che altro) o per l'uso del gerundio. 
Ma questo, lo ammetto, è un mio pregiudizio: quando abbiamo letto l'Iliade la professoressa ci ha fatto una testa così a non usare mai il gerundio. Certo, ti suggerirei di staccarlo dal resto della frase con una virgola, ma è una scelta tua.

Trama: 10/10

La tua è una riebolazione moderna della storia di Cassandra. Ti focalizzi molto sul terrore della guerra, sui sentimenti degli sconfitti e della veggente in particolare, per poi, in un ironico colpo di scena, farla vincere e fuggire, anche se mentalmente messa male. Mi è piaciuto molto come hai costruito il tutto: anche se la tua protagonista esprime convinzioni non così presenti e marcate nel poema, l'hai fatta comunque muovere in un ambiente fedele all'epoca. La statua, le sue convinzioni sulla dea, il discorso di Agamennone su di lei, sono tutti elementi che danno quel tocco
di verosomiglianza necessaria in questi casi. Tutte le ingiustizie vengono poi ribaltate quando il guerriero profana la statua della dea, secondo il piano della veggente, e lei a quel punto ha il favore di una dea e il vantaggio.
La tua è una storia che tratta temi forti, e gli hai espressi molto bene, senza cadere nel ridicolo. Il finale è anche molto poetico, e perfetto come conclusione, nonostante la mia curiosità per cosa sarebbe successo dopo!

IC: 10/10

Hai dedicato molta parte della tua riebolazione ad approfondire la figura di Cassandra, e a darle quella consapovelezza che per motivi culturali i Greci poco avevano pensato ad approfondire. Viene fuori una donna all'inizio timorosa di quello che avverrà, soprattutto perché non riesce a vederlo, ma che dopo aver perso tutto trova quella forza nascosta in sé e riesce a ribellarsi, sviluppo che mi pare ben realizzato e in linea con il personaggio. Ho adorato come avessi già messo in evidenza questi tratti a inizio storia, quando lei risponde ad Agamennone.

Parlando di lui, qua viene caratterizzato dai suoi lati più oscuri e bestiali, in linea con la storia che pende decisamente dalla parte di Cassandra. Non che nel poema fosse il guerriero più bravo o geniale, ma aveva quantomeno un'apparenza nobile, che nell'impeto di questa guerra si è andato disgredando. Sebbene non sia esattamente in linea con come veniva descritto nel poema, la tua è una What If raccontata da Cassandra, e questi cambiamenti ci stanno alla perfezione.
Mi è piaciuto anche il riferimento a Tersite, pure se gli è stata data poca importanza, se non per dire la frase (tra l'altro un po' anacronistica), ma immagino fosse uno dei punti del concorso.

Gradimento personale: 4/5

Le donne del poema sono sempre state tra i miei personaggi preferiti, per la loro sensibilità e tragicità. Cassandra non fa eccezione, e mi è piaciuto molto leggere di lei. Certo, il fatto che ora si sia salvata le toglie un po' di quel dramma, nonostante tutto quello che ha dovuto affrontare, e a volte la mia sospensione dell'incredulità è stata traballante, a causa di qualche parola messa in bocca di troppo, ma per il resto è una lettura forte, che mi ha dato da pensare e che ho apprezzato molto!

Titolo e introduzione: 1,5/3

Sfortunatamente, questo è il punto più debole della storia. Sebbene sia il titolo che l'introduzione siano decisamente puntuali e precisi, e descrivono bene la tua storia, mi pare che ad essi manchi quell'alone di mistero appassionato, in particolar modo il titolo.

Bonus: 1/1

La scena Non-con è presente e approfondita.

Totale: 41/44

OFFLINE
Post: 21.538
03/03/2019 01:35
 
Quota

Ringrazio il Giudice per la fattiva collaborazione e i partecipanti per la pazienza dimostrata.
Come preannunciato dal Giudice con la pubblicazione delle valutazioni aggiornate tolgo il sub iudice e valido i risultati del contest.

Hasta Luego

OFFLINE
Post: 731
Giudice*****
16/03/2019 22:24
 
Quota

Riassunto premi
Rhys89: 3 recensioni (3/3) + una storia fra le ricordate (fatto)
Setsy: 2 recensioni (2/2) + una storia fra le preferite (fatto)
TheHeartIsALonelyHuner: 2 recensioni (2/2) + una storia fra le ricordate (fatto)
Emanuela.Emy79: 1 recensione (1/1)
Ghostmaker: 1 recensione (1/1)
Soul_Shine: 1 recensione (1/1)
Ellacowgirl: Una storia fra le ricordate (fatto)
Katniss_Jackson: Una storia fra le ricordate (fatto)
Mystery_koopa: Una storia fra le ricordate (fatto)
[Modificato da Claire roxy 11/06/2019 16:14]

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